Nella rubrica NONsolomusicaitaliana spazio oggi all’Eurovision Song Contest!
L’edizione 2016 della kermesse canora europea si terrà quest’anno a Stoccolma, in Svezia, e a rappresentare l’Italia sarà Francesca Michielin con No Degree of Separation, versione bilingue della sua hit sanremese Nessun grado di separazione.
Abbiamo ascoltato gli altri cantanti in gara (in tutto 43 partecipanti, inclusa la nostra Francesca) e ne abbiamo scelti dodici da tenere d’occhio.
Ricordiamo che l’Eurovision andrà in onda il 10 e 12 maggio alle 21 su Rai 4 (le semifinali) e il 14 maggio alle 20.40 su Rai 1 (la finale)!
ARMENIA
Lo stato caucasico scende in campo con Iveta Mukuchyan. Nominata donna armena più sexy nel 2012, la cantante ha partecipato a due talent show, l’armeno Hay Superstar e la versione tedesca di The Voice. Porta in gara un brano, LoveWave, dalle atmosfere piuttosto dark e suggestive, con una struttura non di facile impatto e qualche accenno al sound tradizionale armeno. La sua potente voce si farà notare sul palco dell’Eurovision.
AUSTRALIA
Australia? All’Eurovision? Ebbene sì, al concorso partecipano anche i nostri cugini oceanici. Il motivo è presto spiegato: da più di 30 anni la nazione segue con passione l’Eurovision e nel 2015 l’EBU, che organizza la kermesse canora, ha invitato il paese a prendervi parte come concorrente per una sola e unica volta. Tuttavia l’impatto della partecipazione australiana è stato talmente forte in tutto il mondo da trasformare la nazione, a quanto pare, in un concorrente permanente.
E non stanno certo a guardare! I canguri entrano in gara non con un nome qualunque: Dami Im, di origini sudcoreane, ha vinto X Factor Australia nel 2013 che l’ha resa una delle cantanti più note del paese tra dischi d’oro e di platino.
AUSTRIA
ZOË, un mix fra Ornella Muti e Brigitte Bardot in salsa austriaca, canta in francese da sempre nonostante sia nata e cresciuta in un paese germanofono (ha tuttavia frequentato un prestigioso liceo francese di Vienna). La sua Loin d’ici è un pezzo elettro-pop squisitamente naïf, a tratti kitsch, una marcetta zuccherosa che entra in testa e martella. La sua semplicità sta conquistando sempre più sostenitori.
CROAZIA
La Croazia, dopo tre anni d’assenza, torna al contest scegliendo Nina Kraljic. 24enne, si è fatta notare vincendo la prima edizione croata di The Voice, dove ha inanellato una serie di ottime performance grazie alla sua voce precisa e cristallina. Il suo repertorio pesca a piene mani dalla musica world e new age, influenze che ritroviamo anche nel brano etno-pop Lighthouse con cui potrebbe portare a casa il miglior risultato di sempre per la propria nazione all’Eurovision!
FRANCIA
Nonostante l’importanza storica (ha trionfato cinque volte all’Eurovision), la Francia da diverso tempo non riesce a brillare in classifica. Quest’anno, però, il vento sembra soffiare a favore dei transalpini e secondo i bookmaker è altamente probabile che il contest si sposti in terra francese nel 2017. A tentare il colpaccio è Amir, 31enne di origini israeliane, con due partecipazioni a talent show alle spalle: l’israeliano Kohlv Nolad e la versione francese di The Voice, dove si è classificato al terzo posto. La sua J’ai cherché è un vero e proprio tormentone, fresco e contemporaneo. Ve ne innamorerete.
LETTONIA
Minimalismo elettronico per la Lettonia. Il paese baltico ha optato per un’altra scelta di spessore dopo l’ottimo quinto posto dello scorso anno di Aminata. Ed è proprio lei ad aver composto Heartbeat, il brano del debuttante Justs che canterà a Stoccolma. Arrangiamento ipnotico, una voce ruvida quanto basta che tocca tutte le note alla perfezione, esplosione elettro-dance sul finale. Tutte le carte in regola per far bene.
POLONIA
Michal Szpak è senza dubbio uno dei protagonisti più controversi di quest’edizione. Vincitore a sorpresa della selezione polacca, ha ricevuto di primo acchito una pessima reazione dai fan dell’Eurovision, convinti sostenitori della seconda classificata Margaret. Tuttavia, le convincenti performance dal vivo di Michal, secondo classificato nella prima edizione di X Factor in Polonia, hanno pian piano convinto gli scettici. La sua Color of your life è una power ballad molto classica, d’altri tempi, con due cambi di tonalità d’effetto che potranno spostare molti voti a suo favore. La top 10 per la Polonia non sembra più un miraggio.
RUSSIA
È l’uomo da battere! La sua You are the only one, un coinvolgente pezzo dance che ricorda le produzioni della metà degli anni Duemila, è la vincitrice dell’Eurovision 2016 per le agenzie di scommesse europee. Sergey Lazarev è una delle popstar più influenti di Russia. Ha svariati singoli e album all’attivo e una carriera non solo come cantante, ma anche attore. È bello, e non lo si può negar, canta benissimo dal vivo, sa anche ballare e i rumor dicono che la Russia sia pronta a portare in scena una performance da togliere il fiato. Pacchetto completo…
SPAGNA
Difficile pronosticare le possibilità di successo della Spagna. Moltissimi spagnoli, infatti, sono fanatici dell’Eurovision e per questo motivo scommesse, visualizzazioni YouTube e commenti in rete sono frutto del focoso schieramento a priori degli iberici. Gli spagnoli sosterranno quest’anno Barei, pressoché sconosciuta in patria, con un brano pop-funky radiofonico totalmente in inglese, Say Yay!. La scelta di non cantare in spagnolo ha alzato un vespaio di polemiche in patria, a cui ha preso parte anche la Real Academia Española, l’equivalente spagnolo della nostra Accademia della Crusca.
SVEZIA
L’Europa lo sta conoscendo in queste settimane grazie alla sua If I were sorry, che ha già spopolato su Spotify ed è trasmessa in radio in vari paesi del nostro Continente (tra i quali l’Italia). Frans è giovanissimo e ha vinto, da totale outsider, l’ultima edizione del Melodifestivalen, il programma più visto di Svezia, nonché selezione svedese per l’Eurovision. La carta di questa nuova stella del pop nord europeo è la semplicità, l’emblema d’altronde della sua rilassante canzone che si lascia canticchiare. E in mezzo agli sfarzi eurovisivi potrebbe emergere per questo.
UCRAINA
Un pezzo non facile per l’Ucraina. 1944 di Jamala parla infatti della deportazione dei Tatari di Crimea da parte dell’Unione Sovietica avvenuta proprio quell’anno. Per questo motivo, e visti anche i recenti fatti di cronaca avvenuti in Est Europa, la scelta ucraina è stata subito recepita come anti-russa, facendo il giro del mondo su tutti i quotidiani. Il brano è anche musicalmente azzardato, interpretato con soluzioni vocali ardite, oltre che con inserti in lingua tatara. Obiettivamente di qualità.
UNGHERIA
Chiudiamo la carrellata con l’Ungheria. Anche in questo caso molto fa l’aspetto esteriore del cantante, Freddie, uno dei più apprezzati di questa edizione. L’artista ungherese però, non è solo bello da guardare. La sua voce rock, quasi sofferta, si sposa alla perfezione con il suo brano Pioneer, che ricorda un po’ i Nickelback, e potrebbe suonare senza problemi in qualsiasi emittente mondiale.