Come proveniente da un altro pianeta, atterra nell’Officina del Talento con la sua navicella Marco Mestichella.
Nasce nel 1990 a Tufo Di Carsoli, in Abruzzo. Si diploma presso il Liceo della Comunicazione Sacro Cuore di Gesù e si trasferisce a Londra all’età di 18 anni, per iniziare a fare musica. Nel 2010 frequenta la Tech Music School, iniziando a scrivere primi demo con varie band. Nel 2012 decide di concentrarsi sulla carriera da solista ed incontra il produttore inglese Joe Rodwell con il quale inizia una solida collaborazione artistica.
Nel 2013 frequenta la British Academy Of New Music, dove concentra gli studi sul suo sviluppo artistico in qualità di produttore e cantautore musicale, ne esce fuori come miglior allievo vincendo il “British Academy Student Of The Year Award” e pubblica il suo EP di debutto The Day I Killed My Ego poco dopo. Dall’EP vengono estratti due video singoli, Treason e I Should Have Stayed Home Tonight, entrambi co-diretti da Mestichella. Dopo una serie di concerti tenuti nella capitale inglese, Marco torna in studio con Joe per lavorare su nuovi pezzi. A novembre 2014 esce il nuovo singolo Fragments Of Light, contenente anche la b-side in italiano Mi Avvicino A Te.
Il nuovo progetto musicale Troubled Water è un disco contenente 10 tracce, tra cui un pezzo in italiano Vola Via, protagonista dell’Officina e in rotazione sulla nostra radio partner Radio Hinterland. Un disco che racchiude sonorità elettro-rock e trip hop ma anche dance-pop che ricordano i Massive Attack e la Madonna di Ray Of Light. Avvalendosi di nuovi produttori, tra cui Max Bottini dei Gabin che ha rilavorato e remixato uno dei pezzi del disco, Troubled Water è disponibile online dal 21 Maggio, distribuito tramite la piattaforma di musica indipendente Ditto Music.
Marco Mestichella, nome italianissimo ma esperienza Oltremanica. Quando e come nasci come artista?
Ho sempre saputo di essere un artista. C’ho messo un po a capire come cominciare, perché sono incline a diverse strade. La creatività in generale è una forte componente della mia personalità e doverla indirizzare ha richiesto tempo. Direi che nasco come artista a Londra, città che mi ha permesso di formarmi personalmente e artisticamente. Studio in varie accademie e inizio a comporre i primi pezzi e a suonare dal vivo. Poi nel corso degli ultimi due anni sono arrivati i vari EPs che ho pubblicato fino ad ora.
Cosa ti ha donato il Regno Unito dal punto di vista umano e professionale?
Londra è una città dove tutto è possibile e dove bisogna lavorare duramente per farsi. Mi ha reso una persona libera, più aperta mentalmente. A livello professionale mi ha dato la possibilità di lavorare con altri artisti pieni di talento e questo mi permette di migliorare ogni giorno. A livello umano, mi ha insegnato che al mondo siamo in tanti e siamo tutti diversi. Esci per strada e vedi persone di ogni razza e religione. È piena di vita. Il confrontarsi con diverse culture mi ha permesso di capire meglio la mia, e suscitato delle domande, mettendo in discussione ciò che mi era stato insegnato e fatto credere da bambino. Mi ha reso libero dalla religione cattolica per esempio.
Definire la tua musica è difficile, quasi impossibile trovare dei corrispondenti nel nostro panorama musicale, e tutto ciò è bellissimo. Tu come la definiresti in parole, aggettivi… magari colori?
La mia musica è blu come l’oceano e rossa come il fuoco. Una musica libera, sperimentale e alla ricerca di approfondimenti. Questo sono io, e la mia musica è la mia estensione.
In “Vola via” canti “Liberi da ogni incertezza noi superiamo ostacoli”. Quanti e quali sono stati gli ostacoli che hai trovato sul tuo percorso?
Tanti! Dal dover capire come cominciare, l’adattarsi ad una grande città. Il semplice crescere nella vita è in qualche modo faticoso. Oggi però gli ostacoli che combatto sono altri. Non posso distinguere la mia musica da ciò che sono e quello in cui credo e viviamo in un mondo tormentato e che tormenta le minoranze, la diversità e qualunque cosa non possa essere messa in una scatola e categorizzata. Quindi bisogna lottare, contro l’ignoranza sopratutto, e rimanere solidi nelle nostre certezze, davanti a tutto e a tutti.
Raccontaci “Troubled water”, il progetto in cui è incluso il brano protagonista dell’Officina.
Troubled Water è il mio secondo disco. Lo vedo come una colonna sonora dedicata a tutti coloro che nella vita lottano ogni giorno per conquistare qualcosa. A livello musicale, differisce dai primi due lavori The Day I Killed My Ego e Fragments Of Light; è stato un progetto impegnativo e che ha richiesto molte energie. Dalle varie collaborazioni alla campagna di crowd-funding che mi ha permesso di finanziarlo. “Troubled Water” significa “acqua tumultuosa” e il contenuto del disco è una metafora che vede la vita come un immenso mare blu con le varie onde che rappresentano le varie sfide che incontriamo e che dobbiamo superare.
Prendiamo la palla di vetro! Cosa vedi nel tuo futuro, Marco?
Sarò in italia per l’estate e ci saranno dei video in uscita che accompagneranno il disco. Per il resto, stay tuned 🙂