Dopo avervi presentato una voce squisitamente pop italiana, questa settimana l’Officina del Talento di All Music Italia torna ad esplorare il mondo dell’hip hop attraverso U’DAN, esponente emergente del genere con contaminazioni E.D.M.
Daniele Argentieri, questo il suo nome di battesimo, nasce a Novara 23 anni fa. Inizia ad approcciarsi alla musica in tenera età: a 8 anni è già batterista, dj e corista. La cosa può suonarvi strana, ma U’DAN confermerà, chiarendo le dinamiche nell’intervista a fine articolo.
In contemporanea con gli studi presso il Civico Istituto Musicale di Brera, che lo porterà ad ottenere l’attestato di batteria che gli permetterà di diventare insegnante, si approccia a stili differenti, fondando dapprima una band gothic metal, con cui lavorerà per due anni vincendo vari concorsi, e lavorando come turnista in varie band della provincia novarese, tra le quali gli Ignazio e i Cocci Suoi, gruppo pop-rock italiano di cui diventerà poi il batterista ufficiale.
La svolta arriva con la fondazione della crew Bedboom, collettivo che annovera elementi come AL, Big Family, Ckrash Fam, Kel e Barlow (per l’hip-pop) e lo stesso U’DAN in rappresentanza della E.D.M (Electronic Dance Music).
Iniziano quindi le collaborazioni con artisti noti del panorama musicale italiano come il duo Two Fingerz, il producer Simon De Jano e l’ex concorrente di X Factor Cixi, ma non mancano altri progetti che lo portano a sperimentare il reggae e la dubstep.
Nel 2013 realizza insieme ad Eiemgei il progetto Iron Dan Mixtape di Danti, membro dei Two Fingerz, remixando brani in chiave dubstep, trap e altri generi legati all’elettronica. 14.000 i download nelle prime due settimane.
La collaborazione con i Two Fingerz continua anche quest’anno. U’DAN realizza assieme al duo il brano Taxi driver, incluso nella versione deluxe dell’album V, e remixa il brano Donna da mare, contenuto in Karmavengers, mixtape da solista di Danti.
Nel 2014 arriva quindi Mondi paralleli, primo EP da solista di U’DAN, realizzato e pubblicato in freewdonload. Una raccolta di 8 brani originali interamente prodotti da zero, collaborando con gli stessi componenti della già citata crew Bedboom.
Dall’EP è tratto Delusione (feat. Big Family), il brano che vi presentiamo questa settimana:
Ciao U’DAN, innanzitutto parto subito chiedendoti come mai hai scelto di presentarti al pubblico con questo nome d’arte.
Ciao, il nome d’arte U’DAN nasce dal dialetto pugliese, che vuol dire il danno.
Ho scelto questo nome d’arte anche per un gioco di parole, tra il danno e il fatto che mi chiamo Daniele.
Nella tua biografia c’è scritto che fin dall’età di 8 anni ti sei approcciato alla musica come batterista, dj e corista. Fa strano pensare ad un bambino così piccolo già alle prese con piatti, bacchette e microfono. Spiegaci meglio com’è nato il tuo rapporto con le sette note…
Tutto ebbe inizio da una batteria giocattolo che vinsi al banco di beneficenza della mia scuola materna.
Qualche anno più tardi, mentre ero seduto tra i banchi di scuola, parlo delle scuole elementari, arrivò un maestro di un coro della mia zona che cercava bambini per eseguire un opera di un artista contemporaneo, che richiedeva da partitura, un coro di bambini accompagnati da un orchestra sinfonica. Così andai a provare e lì rimasi per 14 anni.
Nel corso di quegli anni conobbi il percussionista e batterista dell’orchestra che mi propose un provino per vedere se avevo abbastanza orecchio musicale per cominciare gli studi veri e propri sulla batteria. Iniziai nel 2001 con le lezioni private fino a diplomarmi nel 2012 al Civico Istituto Musicale “Brera” di Novara.
Il mio approccio vero e proprio con la musica lo ebbi a 8 anni e mezzo portandolo avanti fino a oggi che ne ho 23.
Hai fondato diversi anni fa una band gothic metal ma adesso ti identifichi in un genere totalmente diverso, l’EDM (electronic dance music). Nella tua carriera sei venuto però a contatto con generi distanti da quello della tua prima band, come il reggae, la dubstep. È facile passare con disinvoltura da uno stile all’altro?
Vero, durante la mia carriera ho toccato diversi generi musicali, ma basta pensare a Skrillex, il quale era il frontman di una rockband non molto conosciuta e da quello è passato a fare musica elettronica.
Penso che la musica sia un percorso che alla fine ti porta a capire cosa ti piace davvero e a me piace l’EDM.
Inoltre, non solo ho avuto e ho interessi per i generi che tu hai elencato ma apprezzo anche la musica classica: una volta ascoltai tutto il Requiem di Mozart dall’inizio alla fine con il libretto dei testi in latino con la traduzione in italiano.
In passato scrissi un brano per orchestra sinfonica dal titolo “TEMPESTA” per un’orchestra di 21 elementi che venne anche eseguito nel teatro principale della mia città.
Questo per dire che la musica mi piace tutta e non nego di essere cresciuto con “la cassa dritta” che non è una malattia eh, ma la dance anni ’90, della quale ritengo i maggiori esponenti italiani gli Eiffel 65.
Fai parte di una cosiddetta crew, BedBoom. Il rap è un genere che ormai si fa strada da qualche tempo nelle classifiche di vendita italiane ma per molti ascoltatori pop è ancora una frontiera inesplorata. Perché a tuo parere è più semplice creare progetti in collaborazione nel mondo rap-hip hop rispetto ad altri generi musicali?
L’hip hop lo vedo un genere più versatile. Per spiegarmi meglio, secondo me non ti serve essere intonato ma ad esempio basta un buon orecchio ritmico, saper scrivere in rima e un buon flow e al resto ci pensa la tecnologia.
Ritengo comunque che non è un genere adatto a chiunque e su questo siamo tutti d’accordo, ma vedi viviamo in una società dove appena qualcosa va di moda, tutti dietro come i pecoroni, per questo ora è più facile creare progetti su questo genere, perché lo fanno tutti ormai. L’hip hop è cultura, non una moda!
Tornando a noi, come hai detto faccio parte di “BEDBOOM” una crew di Novara composta da MC e Produttori e spaziamo dal Hip Hop all’EDM.
Abbiamo una storia musicale legata al rap che risale ormai agli anni ’90 ma per molto tempo c’è stato un vero e proprio vuoto, ultimamente riempito da vari artisti. Ti sei mai chiesto qual è stato il punto di svolta che ha segnato il ritorno in auge di questo stile?
Guarda ti rispondo molto brevemente. Il rap non è mai morto. Io ricordo che già all’età di 13 anni ascoltavo qualcosa di Eminem oppure 50cents, Snoop Dogg e tanti altri, semplicemente non c’erano ancora i mezzi per costruirsi un Home Recording nella propria stanza da letto e iniziare a produrre da un giorno all’altro come si fa oggi, o meglio, costavano troppo.
Negli ultimi anni hai avuto la possibilità di collaborare con due degli esponenti di spicco della scena pop/hip-house italiana, i Two Fingerz. Come siete entrati in contatto e come ha cambiato la tua visione della musica l’incontro con Roofio e Danti?
Guarda, Danti e Roofio sono i miei punti di riferimento, ma per il semplice fatto che con loro ho arricchito e migliorato il mio lavoro, quello di produttore. Con loro ho fatto un bel po di lavori sempre in qualità di “REMIXER”.
Remixando parecchi loro successi: Barlamento, Mouse Music, Donna Da Mare e tantissimi altri.
Sono stato uno dei produttori principali del mixtape “IRON DAN” uscito nell’estate 2013 e ho collaborato su una delle tracce dell’ultimo disco dal titolo V.
Sono due persone molto disponibili e quando ho bisogno di qualsiasi consiglio sono i primi che vado a cercare e a loro fa molto piacere ascoltarmi e consigliarmi.
Per quanto riguarda il come sono arrivato a loro è la musica e… qualche “botta di culo” ahah si può dire?
Ormai l’hai già detto, te l’abboniamo!!! Prima di lasciarci presentaci il tuo primo EP “Mondi paralleli” e in particolare il brano protagonista de L’Officina del Talento, “Delusione”.
Mondi Paralleli è il mio Primo EP o esperimento uscito bene, non so bene come definirlo.
È una raccolta di 8 brani originali interamente prodotti da zero, collaborando con i componenti della mia crew “Bedboom”.
Il genere di punta di Mondi Paralleli è la dubstep, ma già iniziavo qualche prova con l’EDM remixando le bonus track del EP, (I Want remix e Stasera si va a piedi remix).
Vi racconto una “chicca” di Stasera Si Va A Piedi; l’idea di quel pezzo era una cosa buffa perché l’argomento era il “Fetish”, dove io e il mio socio citiamo Peppe Fetish (per chi non sa chi sia Peppe lo cerchi su YouTube, se no divento logorroico). La feci sentire a Roofio il quale mi disse “ma questa è un’idea geniale”.
Così chiamò Digei A e il giorno dopo la mandarono su”“CIAO BELLI” (Radio Deejay).
Per quanto riguarda “Delusione” è un pezzo che scrissi in collaborazione con Big Family ed è nato dopo una grande delusione d’amore. A dire la verità non doveva essere il singolo, lo è diventato semplicemente perché è l’unico brano sul quale avevo già ideato un buono storyboard per il videoclip e che sentivo particolarmente mio. Questo non vuol dire che gli altri pezzi siano da meno e hanno comunque tutti una storia alle spalle.
Attualmente sto già lavorando anche al mio secondo Ep che spero di far uscire al più presto.