Oggi è Venerdi! Siete pronti ad una nuova carrellata di pagelle sui nuovi singoli della settimana? Da oggi in radio potrete ascoltare questi brani che il nostro critico, Fabio Fiume, ha ascoltato in anteprima per noi. Chi avrà passato indenne il suo personale giudizio? Scopritelo leggendo la rubrica tutta d’un fiato.
Si ricorda che si tratta dell’opinione del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia.
Inoltre gli artisti presenti in rubrica non sono, attraverso i voti espressi al termine della minirecensione, messi in relazione tra loro. Il voto rappresenta l’importanza che il brano proposto può avere, secondo il nostro critico, nella carriera dell’artista che lo propone.
Iniziamo…
Amari – Gatti di polvere
Groove potente, sound internazionale ed anche concezione della forma canzone. Un po’ di vocali da chiudere che infastidiscono nel procedimento lineare della canzone. E’ come se in un sound clubbing si usufruirebbe di un feat di Pezzali. Per il momento si perdona perché il pezzo vale.
Sette
Annalisa – Direzione la vita
Sempre bravissima, spesso interessante, talvolta un po’ sprecata per canzoni che non sono in grado di fare la differenza. Questo nuovo singolo è la concessione completa alla moda, che suona come una proposta di Giusy Ferreri senza singhiozzo o una Baby K che improvvisamente ha imparato a cantare. Orecchiabile e cantabile, probabilmente anche di presa commerciale ma indubbiamente troppo poco per quel che potrebbe fare; è un accontentarsi.
Sei
Canton – Se ci sarai
Che inciso davvero degno di un temino di un bimbo di quinta elementare… e non è detto che questi non si offenda. Anche l’aggancio dello stesso alla strofa è contorto, una sorta di ripiego che melodicamente non è per nulla convincente. Ma non era meglio ricordarli per “Sonnambulismo”?
Tre
Roberto Casalino – Errori di felicità
Si è ispessita la voce del noto autore Casalino, che però ha passato di prove artistiche nemmeno malvagie, ma non andate a buon fine. Certo ci vuol pure la fortuna che ad esempio meriterebbe con un brano come questo, interessante nella sua evoluzione e persino nella rabbia con cui è proposto, assolutamente centrata per il testo.
Sette
Timothy Cavicchini – Kattivo
Sound più forte e centrato delle precedenti uscite anche se le strofe sono troppa cosa per un inciso buttato un po’ là, sprecato, che mira più all’impatto caciarone.
Sei
Daniele Coccia Paifelman – Il cielo di sotto
Filastrocca terribile soprattutto se si pensa che a cantarla c’è praticamente l’emule italiano del cantante dei Crash Test Dummies, quelli di “Mmm mmm mmm”, per chi non se li ricorda.
Tre
Paolo Conte – Per te
Certo è che non è la radio il suo mondo, ma quanto è piacevole il testo qui snocciolato dal grande Conte su un arrangiamento che sa di musica d’altri tempi ed è di suo un preciso spaccato di vita, colore, sensazione? Senza tempo.
Sette
Gigi D’Alessio – Emozione senza fine
Ballatone melodico di quelli che per qualcuno possono essere senza tempo, per molti senza tempo… ulteriore da concedergli. Indubbiamente a suo agio tra queste armonie e al sicuro tra il suo pubblico. Altro? Difficile che ne conquisti.
Cinque
Roby Facchinetti & Riccardo Fogli – Strade
Si può essere “amici per sempre” rivista e corretta più di un decennio dopo. Davvero si aggiunge poco alle carriere dei due sia che li si voglia considerare solisti che ex Pooh. Inoltre fa già terrore pensarli live.
Quattro
Garage 32 – Via di qui
Generico rockettino che si gioca le sue carte per l’airplay radiofonico. Certo non ambisce a grandi network ma nelle piccole stazioni può ottenere i suoi riscontri. Come a scuola c’è la sensazione che la band possa fare di più e che per il momento si accontenti.
Sei
Giorgieness – Calamite
Pop con qualche innesto punk che ricorda band femminili americane di stile e di inizio 80. Anche la voce della nostra è potente e sregolata, mi ha ricordato una Jo Chiarello degli anni 80. Bello il finale solo musicale anche se l’ultimo inciso, forse per equilibrio generale, avrebbe meritato un secondo giro, magari con testo diverso.
Sette
Iza & Sara – Dalla cenere
Tandem vocale pacato più dedito al racconto che al virtuosismo, che gioca tra la pienezza di una delle voci e la leggiadria dell’altra. La canzone ha valenza relativa, ma l’idea potrebbe andare avanti in maniera convincente.
Sei
Matrioska – Storia di una storia mai nata
E quanti di noi si raccontano le loro storie, anche quelle che magari potevano essere e non sono state, tra quei si che sembravano solo si ma poi erano un muro preso di faccia. Tutti possono ritrovarsi in questa canzone resa in maniera abbastanza essenziale, chitarra voce e poco altro. Non decolla ma non passa inosservata.
Sei
Alex Musa – Portami via
Qualche punticino rock in un pop abbastanza convenzionale. Da scartare completamente il sentore dance nella variazione musicale, lasciato per fortuna di sottofondo. Vocalmente ricorda Marco Carta con la voce più chiusa ma con la stessa mania di non reggere la nota e di calare subito un mezzo tono sotto.
Cinque
Novi – Mi sono scavato la casa
Si può anche avere una scrittura cantautorale ironica, è una vera e propria branca della nostra musica, però se si riesce ad avere anche un senso in quel che si dice, ad essere un po’ meno ermetico in maniera che pure la moglie del portiere possa capirti sarebbe meglio.
Quattro
Guè Pequeno – Guersace
Non sembra nemmeno lui in alcuni momenti di questo brano, per via dei molti effetti diversi usati sulla voce. Easy come poco altro, con un ritmo estivo, tendente al caraibico ed un testo, che ormai è quasi prassi, sempre un po’ troppo adolescenziale.
Cinque ½
Giorgio Poi – Il tuo vestito bianco
Storia di andate ritorni per un convincente motivo pop con melodia molto 60’s. Voce un po’ acerba o per lo meno da usare meglio, perché difficilmente sopportabile per più canzoni di seguito. Qui però si giudica un singolo e quindi…
Sei +
Mario Riso – Un temporale
A metà tra pop ed hip hop, facile e scorrevole ma senza particolari guizzi geniali. Di quelle canzoni che vanno bene in una compilation, non la skippi, ma che non è certo il motivo per cui l’hai acquistata.
Sei
Daniele Ronda – Lo strano sentimento
Si ritira fuori dal dialettale ma resta dentro le scelte di prodursi in arrangiamenti molto popolari, molto regionali, emiliani nello specifico. Corale e ritmica si avvale di incursioni di strumenti più caratteristici. Grande fruibilità live.
Sei +
Orazio Russo – Greta
Racconto della propria donna; la si osserva forte ma anche contorta, decisa ma vanitosa. Il tutto e un po’ il contrario di tutto che alla fine rende il testo un po’ evanescente, sicuramente non così sicuro quanto la base spinta con il quale viene proposto. Nell’insieme comunque appare vetusta.
Quattro ½
Leo Spina – Troppo bella
Bella che fa rima con modella e poi “più ti guardo più sei bella, gli occhi tuoi sanno parlare d’amore e dicono che sai che sei bella”. Devo aggiungere altro?
Tre
Zucchero – Un’Altra storia
Come arrangiamento sembra strappata alla session dell’album Shake datato 2001. Per la foto della cover si ricorre invece ad una foto da giovincello. Insomma Zucchero scava nel suo passato per il primo inedito dal nuovo best of in uscita. Non regala nulla di nuovo se non una riscoperta atmosfera, recentemente mancata.
Sei