E´venerdì’ e quindi è tempo di nuovi singoli in radio. Puntuale su All Music Italia, arrivano le seguitissime (e anche un po’ temute) pagelle di Da oggi in radio. Gianna Nannini, Ermal Meta feat Jarabe De Palo, Il Cile… chi avrà ottenuto una buona valutazione dal nostro critico Fabio Fiume?
Vi ricordiamo che il voto espresso al termine delle mini recensioni non mette in relazione gli artisti tra loro, ma è attribuito in base alla valenza che quel pezzo ha nella carriera di chi la propone.
Inoltre si tratta del parere del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia.
Cominciamo…
Alexia – Fragile fermo immagine
Voce sempre al top, ma mood un po’ superato. Tuttavia Alexia riesce sempre a guadagnarsi un motivo per essere ascoltata perché è brava e qui anche l’interpretazione riesce ad andare al passo con i suoi proverbiali virtuosismi, rendendoli tutt’altro che un esercizio inutile.
Sei
Bosco 21 – Chiama me
Rispetto al precedente singolo questo brano affronta il pop in maniera più rispettosa anche se non regala nulla di nuovo, apparendo finanche vetusto nell’insieme. Anche nel testo c’è qualche soluzione scontata che poteva essere aggirata.
Cinque =
Michele Bravi – Diamanti
Eppure Sentire…. L’incipit del ritornello è troppo spudoratamente uguale e spreca il buon lavoro fatto con la struttura e l’arrangiamento delle strofe. Poco importa se poi si va da un’altra parte se il pezzo con cui ti confronti è un successo che ha avuto quasi del clamoroso. Peccato perché molto gradevole, ma la cosa non è ignorabile.
Quattro ½
Caparezza – Ti fa stare bene
Geniale e soprattutto sapiente; perché Caparezza sa stare da parte senza inflazionarsi pur di esserci e quando torna lo fa sempre con un progetto preciso, in cui dice cose che ti strappano attenzione e trovando sempre il modo originale per proporle.
Otto ½
Alessio Caraturo – Non è vero
Piacevole sound 80’s per raccontare di un amore finito e da cui si prova a ripartire per poi accorgersi che non ti è ancora passata e che le frasi fatte, che ti dicono anche gli altri, non servono affatto. Pur se non forte come Lontano Lontano Lontano conferma la qualità del ritorno.
Sei ½
Federico Carro – Looking for pain
Incide in inglese stavolta Carro e la ballata che ne viene fuori è un buon compromesso di tempi radiofonici giusti ed atmosfera. Peccato per l’inglese un po’ scolastico. Magari in italiano avrebbe funzionato lo stesso.
Sei
Francesca D’Angelo – Voglio il senso
Più interessanti le strofe dell’inciso che è più solito e sa di già sentito. La voce, pur piena e potente, non ha particolari peculiarità per cui esser facilmente riconosciuta e quindi necessita gioco forza di canzoni che facciano la differenza. Questa, pur non brutta, non la fa.
Cinque
Lucien Fuego – Amo la musica
Ami la musica? E’ evidente però che lei non ricambi!
Due
Francesco Gabbani – Pachidermi e pappagalli
Continua con la sua missione di raccontare qualche aspetto dell’umanità in modalità simpatia. Qui è il mal pensiero, il complottismo, le dietrologie da cui ci facciamo prendere su ogni cosa ad essere affrontate. Simpatico si, ma forse dopo due pezzi consecutivi così, ci voleva uno stacco.
Sei
Mauro Ermanno Giovanardi & Rachele Bastreghi – Baby dull
Due voci che si sposano perfettamente e che trasudano eleganza con questo brano che fu degli Ustmamò . Giovanardi rende onore alla scena indie anni 90, quella che indie poteva definirsi per davvero e ce la rende anche qui presente e validissima.
Sette
Alex Guerrieri – Belli e dannati
Strofe dal mood anni 90, di quello però da evitare, figlio del rock che però non ha il coraggio di essere rock fino in fondo ma ama lo stesso definirsi tale. Tutti quegli artisti li son scomparsi col tempo ed è il caso quindi che Guerrieri riveda il suo sound, oggi ancor più anacronistico.
Quattro =
Il Cile – Buttami via
Anche il percorso verso una vita “normale” può essere pieno di ostacoli; bisogna imparare a metter via la propria cattiva condotta e la coscienza immonda. Il testo merita attenta lettura eppure la forma canzone stavolta non appare così centrata e scorrevole come in altre sue composizioni.
Sei=
Ralph Lautrec – Sicuramente forse
Ancora una proposta hip hop che, essendo giovanissima, ha bisogno di trovare il suo mood per non somigliare a tanti altri. Ralph sceglie la melodia e difatti il suo contesto lo avvicina a rapper tipo Ghemon, che non disdegnano di stare dietro anche alle melodie. Brano pacato e piacevole, che come start ci può stare, soprattutto per l’originalità e la cura del finale che fa tanto jam session.
Sei+
Marco Masini – Signor Tenente
Scelta ruffiana per lanciare il prossimo disco live, dopo le buone critiche raccolte per questa cover che fu proposta in quel di Sanremo. Sempre importante tenere momenti storici che non vanno mai lasciati perdere alle nuove generazioni. L’arrangiamento è al passo coi tempi.
Sei ½
Ermal Meta & Jarabe De Palo – Voodo love
Uno dei brani migliori dell’attuale album di Ermal, viene qui proposto in versione duetto . La scrittura di Meta nobilita De Palo le cui incursioni in italiano non erano mai state eccezionali. Qui è dentro sia alla melodia che al pathos della canzone, che è fortissimo.
Otto+
mY Dreams – California
Giovanilistica e adolescenziale nel testo, ma giusta per il pubblico a cui si rivolge. Musicalmente parte con delle idee non cestinabili, nonostante si abbandonino le atmosfere punk precedenti. Potrebbe pure andare, però cadere da li alla soluzione musicale modaiola al termine dell’inciso, trita e ritrita, sembra un po’ troppo!
Cinque
Gianna Nannini – Fenomenale
Il limone è spremuto! La Gianna nazionale, 6 album, un disco di cover e 2 raccolte con inediti, negli ultimi 10 anni o poco più pare davvero non avere nulla di nuovo da dire con questo singolo che scorre via senza sussulti né musicali, né vocali e nemmeno di testo, forse più adatto ad un’interprete più giovane, anche se sei rock… e qui non lo sei affatto!
Tre
Max Pezzali , Nek & Francesco Renga – Duri da battere
Vuole essere un nuovo trio per la musica italiana, ma c’è un precedente che è troppo schiacchiate per proposta, quello di Fabi/Silvestri/Gazzè. Certo, fin qui c’è solo questo singolo che però come premessa è proprio poca cosa. Si tratta di una canzoncina che è Pezzali al 100%, e negli ultimi anni quasi mai è un bene, e completamente fuori fuoco per gli altri due.
Quattro
Nutopia – Deficiente
Potrebbe essere un’idea carina, questo modo di canticchiare e scrivere in maniera irriverente su un sound che profuma di 60 e del rock americano dell’epoca. Però quella frase da cui il titolo, Voglio stare deficiente, non si può proprio sentire, accettare e perdonare.
Quattro
Andrea Ramolo – Wild town
Il pezzo che manca da dieci anni ad artiste come Natalie Imbruglia che per un periodo sembravano convincenti parentesi tra il pop ed il rock e che oggi sono parodie di se stesse. L’artista italo/canadese cavalca invece qui delle linee di basso sinuose, quasi squarciate da incursioni chitarristiche che danno l’idea di un combattimento tra la sensualità e la voglia di farcela tra le difficoltà.
Sette
Bobo Rondelli – Soli
L’ex Ottavo Padiglione si propone con questo brano che nel sound richiama alcune specifiche scelte stilistiche, che furono anche già sue, ed oggi sono appannaggio di gruppi come i Baustelle. Bella ed anche molto la violinistica variazione musicale che ha quella vena malinconica giù propria della voce del nostro.
Sei ½
Soul Pareidolia – Non la tocco più
Rock e neomelodicismo si fondono assieme e rivivono di nuova vita grazie ad una chitarrina e qualche guizzo techno; si parte da un opinabile brano di Gianni Celeste e si arriva a questo. Originale come scelta senz’altro, ma ce n’era davvero il bisogno?
Quattro
Soul System – White niggas
C’è una buona fusione di stili e tutti di matrice black in questo pezzo: funk, soul, r’n’b ed hip hop convivono senza sforzo alcuno. L’energia è servita su un piatto destinato a tutti, che nel testo non vuole colore, diversità, razzismo di alcun genere. L’apertura dell’inciso ricorda però, anche vocalmente, i Naturally 7.
Sei
The Bloody Beetroots & Perry Farrell – Pirates, Punks & Politics
Mancava un po’ dalle scene e si ripresenta con questo nuovo sound, più sporco e decisamente rock. Il pubblico potrebbe essere un po’ spiazzato, ma il pezzo, valido e potente, può aiutare a seguire il cambiamento.
Sei ½
Veronica Ventavoli – Senza di te
Sembra strappata al repertorio di Jo Squillo, solo che la cantautrice esperta di moda lo proponeva all’inizio degli anni 90. Fuori tempo massimo.
Tre