Attesa come sempre, temuta più che mai, arriva come ogni venerdi la rubrica del nostro critico musicale, Fabio Fiume. Da Oggi In Radio fa le pulci ai nuovi singoli in uscita.
Chi avrà passato indenne la mannaia del nostro critico? Leggete con noi
Si ricorda che i voti espressi alla fine di ogni minirecensione non mettono in relazione gli artisti tra loro, ma vengono dati in base alla valenza che il brano può avere rispetto alla carriera di chi lo propone.
Si tratta inoltre del parere del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia.
Assia Fiorillo canta Valeria Frontone: Canzone di rivoluzione
Si rinnova il connubio tra la songwriters e la vocalist per un brano che è molto suonato e con cambio ritmo importante tra strofa ed inciso. Si canta di come sia bastato un nulla per lasciarmi, per rivoluzionarmi. Hai ceduto così al mio primo attacco, era in fondo quello che volevi… ma alla fine la rivoluzione sentimentale mi rende a me stessa. PowerGirl.
Sette
Bob Balera – Serena
Scelte sbagliate raccontate con tinte noir ed interpretazione marcata, forse un po’ troppo. Il racconto funziona comunque ed anche l’arrangiamento ha una struttura ritmica valida che guadagna punti nella variazione musicale.
Sei ½
Monsieur Blumemberg – Anarky
Federico Montefiori dei Montefiori Cocktail monta questo nuovo progetto sempre dal sapore retrò, che è chiaramente destinato a situazioni modaiole, a momenti aperitivo o cocktail per l’appunto, dove la sua funzione è perfettamente centrata. In altri contesti diventa più fragile.
Sei
Coez – La musica non c’è
Coez apre alle ballate restando riconoscibile perché è proprio la sua voce, per quanto molto imperfetta, ad esserlo, ma riuscendo questa volta a non sembrare sempre simile a se stesso. E’ indubbiamente un anno d’oro per lui e questo singolo può aiutarlo a concluderlo positivamente conquistando l’airplay autunnale.
Sei +
Lord Conrad – Touch the sky
Dance vecchio stampo ed a tratti molto continentale, di quella che era di moda negli anni 90. Così come le aperture solo vocali su base quasi annullata prima che questa riparta . Concetti vecchi si, ma ben elaborati.
Sei
Michele Cristoforetti – Ancora qui
Un trentino che canta come un emiliano è certo quanto mai strano! Il brano non è affatto malvagio come è assemblato pur se non indispensabile, data la generalità del testo. E’ forviante scomodare dance e rock come stili per descrivere, come da comunicato, però il singolo, che al massimo può essere definito pop, e pure abbastanza solito.
Sei=
Decibel – Universi paralleli
Quasi filosofico il testo di questo ennesimo singolo dall’album della reunion del trio degli anni 80. Canta con loro nelle riprese vocali Andrea Mirò, moglie di Ruggeri, e qui sembra decisamente la Bastreghi, già Baustelle, almeno come intenzione. Brano tecnicamente impeccabile ma non trascendentale, che sta al passo col tempo ma che difficilmente questo tempo prenderà in considerazione.
Sei
Eleuteria – Brucerei il mare
Voce particolare e scelta stilistica insolita, con voce che gareggia quasi con le corde degli archi di una viola e poco altro. Indubbiamente non è per il mondo radio, ma è distintivo artisticamente. La canzone gusta poi per piacere al pubblico medio, se si vuole, arriverà. per il momento non può lasciare indifferente palati più esigenti.
Sette
Elisa – Ogni istante
Dedica sentita ai suoi fans con cui festeggiare 20 anni di carriera, mette in esposizione tutta la varietà vocale della talentuosa artista, capace di passare dalla voce piena al falsetto con naturalezza, dalla dolcezza alla potenza con proprietà di mezzo. Bella la ritmica impreziosita dalla coralità nella variazione.
Sette
Niccolò Fabi – Diventi inventi
La virata reggae dell’inciso è la sorpresa di un brano scritto con sapienza di chi sa dire cose e trovare sempre il modo giusto per dirle. Mai banale, mai scontato, sempre Fabi, molto Fabi.
Otto
Romina Falconi – Cadono saponette
Buon elettropop per una bella voce che è sempre più convincente con queste vesti musicali. Il testo è tremendamente veritiero per tutti quelli che cercano un nuovo amore dopo tante delusioni e non lesina su qualche doppio senso, nemmeno troppo velato ma indubbiamente funzionale al racconto.
Sette
Fabri Fibra – Stavo pensando a te
E anche Fabrizio ci consegnò una canzone d’amore! Eh si perché nella carriera decennale Fibra non aveva mai pubblicato un singolo con l’argomento più cantato. La storia è finita e ci si bea delle nuove libertà che poi, però, diventano anche mancanze insopportabili. Bel sound.
Sette
Gheri – Una Domenica d’estate
Il ricordo dell’estate fa un po’ specie se si pensa che esso passi dalle risate alle coliche! Oddio succede anche quello per carità, magari però non lo si racconta. Scherzi sul testo a parte, modalità ballata accesa e voce che si presta particolarmente alla cosa, non supportata però dal pezzo della vita, ma da un brano che scorre via, pur fatto bene, ma senza prerogativa alcuna per restare impresso.
Sei
Il Caos – Tornerai a sorridere
Testo positivo, anche se un po’ generico, che è un monito a vincere i negativismi di un vivere comune dentro cui, spesso, cadiamo prigionieri. Buono il sound incalzante che aiuta a dare vigore ad una voce non così prioritaria e riconoscibile.
Sei +
Daniele Isola – Nella mia natura
Pur innervosendomi non poco quel “tuttuduttu” , devo ammettere che è funzionale al brano, simpatico e canticchiabile. Potrebbe trovare spazio perché di tanto in tanto qualche network si diverte a sposare giovani firme che partono proprio dal filone simpatia per farsi conoscere ai più, soprattutto se corredato da un video in linea. Ed il nervosismo? Vabè, se lo incontrassi, sfogherò!
Sei ½
Fiorella Mannoia – I pensieri di Zo
Che il pezzo sia di Moro riecheggia in ogni sfumatura e la Mannoia come sempre è brava a dare peso specifico alle parole, che arrivano chiare, nitide, sicure . E beato chi sa cosa c’è nei pensieri di Zo, la cui intimità è però resa forte dagli archi finali.
Sette ½
Giò Mannucci – Sotto la pioggia
Strano pensare che Il Cile non si è ancora del tutto affermato che già compaiono emuli. Mannucci ha proprio lo stesso modo menefreghista di stare sulla nota ed in aggiunta il suo prodotto è per il momento molto meno interessante, pur se non condito di qualche spunto tutt’altro che deprecabile. Da risentire con altre cose.
Cinque
Piero Mazzocchetti – La via del cuore
Melodicamente non si può trovargli nessun difetto eppure… Si tratta di un brano troppo classico, talmente da finire appena ascoltato già in soffitta, tra gli scatoloni impolverati ed i festoni del Natale; solo che quelli all’occorrenza li tiri fuori per necessità, questa canzone invece…
Quattro
Mp3 – Ti adoro
Musicalmente potrebbe pure andare, viste le ispirazioni di matrice electro 80 soprattutto inglesi. Tuttavia c’è uno strano effetto flat che, come da termine, appiattisce un po’ il tutto. La voce invece si che avrebbe bisogno di qualche effetto per essere più addentro allo stile. Testo abbastanza solito.
Cinque
Alessia Ramusino – On and on
Ballata di maniera se si considera il panorama internazionale, ma per ciò che viene proposto per i nostri lidi l’approccio appare decisamente meno prevedibile. Sarà la scelta dell’inglese o forse questa voce scura i cui virtuosismi sono da ricercare nella profondità della nota più che nella sua altezza.
Sei ½
Rkomi – Mai più
E’ la contemporaneità e tutto sommato non è nemmeno deprecabile a livello di scrittura. Alla fine i rapper sono i sostituti dei cantautori degli anni 70; avrò tuttavia sempre qualche titubanza sull’ovattamento da effetti con cui viene condita la voce. Certo è base nel trap, ma non è detto che sia una cosa bella. Per me non lo è. Il brano comunque funziona.
Sei ½
Thomas – E’ un attimo
E se tra tanti fax simili di cose brutte, l’Italia avesse finalmente trovato il suo Justin Timberlake? Questo nuovo singolo di Thomas profuma di quelle cose lì, raccogliendo apostrofi ed accenti dal funk/dance degli anni 70 e condendolo di sovrapposizioni vocali mica male! E poi il ragazzino ha un timbro importante. La strada tracciata sembra giusta.
Sette+
Francesco Tricarico – Paradiso
Che Tricarico faccia fatica ad essere intonato persino in disco è di pubblico dominio, come lo è altrettanto il fatto che quando scrive cose intime lo fa con una sensibilità fuori dal comune. Perché non darle ad altri allora? Esigenza di esprimersi? Ok, anche io però ho esigenza di proteggere le mie orecchie.
Sette alla canzone, Quattro alla resa
Vallanzaska – Assessore
Macchiettistico racconto delle figure politiche che dovrebbero governarci ed invece si fanno i loro, per loro e per i loro amici. Macchiettistica si quindi, ma indubbiamente vera. E se ci infastidisce prendiamocela con noi stessi che permettiamo ciò che Vallanzaska qui ci racconta.
Sette