Parte un nuovo anno ed, a poco a poco, riprendono le pubblicazioni dei nuovi singoli in radio. Puntuale torna quindi, dopo una settimana di pausa anche la rubrica Da Oggi In Radio del nostro critico Fabio Fiume. Chi tra i progetti nuovi avrà incontrato i suoi favori?
Si ricorda che le pagelle esprimono il parere del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi alla fine delle minirecensioni non mettono in paragone artisti diversi tra loro. Il voto è attribuito alla valenza del brano proposto rispetto alla carriera di chi lo propone.
LE PAGELLE DEI NUOVI SINGOLI
Federica Abbate – Mi contraddico
Personale e curiosa; da ascoltare perché sembra avere vari punti d’ombra che però non ti fanno paura ma ti fan venire voglia di andare a scoprire cosa nascondono. Ed alla fine senti una canzone diversa, ben cantata e scritta con l’intelligenza propria di chi non ama scimmiottare altre.
Sette
Biagio Antonacci – Fortuna che ci sei
Ballata “antonacciana” che però manca di quel pathos che hanno contraddistinto suoi successi in salsa simile. Belli però i sentori di chitarra anni 90 che si scorgono in sottofondo e nell’esplosione dopo il secondo inciso. Però lui canta meriti di più, io rispondo anche noi da te!
Cinque ½
Arisa – Vasame
Promossa in napoletano la lucana Arisa, che in ambientazioni del genere rende sempre al meglio. E’ la sua voce che proprio sembra richiamare arrangiamenti caldi e indubbiamente il brano guida della Napoli Velata di Ozpetek le offre la possibilità di giocarci. Suadente e sentito.
Otto
Valentina Borchi – Le cose più importanti
Ballata abbastanza classica in cui viene fuori la voce interessante ed impostata. Sembra strappato al repertorio di Alessandra Amoroso. Avrebbe avuto delle possibilità se presentata a Sanremo o come brano reduce dalla partecipazione ad un talent.
Sei
Roberto Casalino – Le mie giornate
La voce di Roberto si è ispessita con gli anni, assumendo sfumature più interessanti che riescono a renderlo ancor più appetibile come artista e non solo come autore. Questo singolo ha strofe che profumano di una strada che cammina tra alberi “Cocciantiani” ed altri dell’amico storico Ferro. L’inciso invece è più power pop e melodicamente molto italiano. Il tutto funziona. Che sia la volta buona?
Sei ½
Stefano Del Rosso – Dicono
Atmosfere cantautorali un po’ andate, figlie degli anni 70, però il racconto proposto è ancora attualissimo. Però fa strano sentire cose del genere e pensarle attuali. Bisogna farci l’orecchio.
Cinque
Massimo Di Cataldo – Domani chissà
Voleva tornare a Sanremo Di Cataldo e forse avrebbe potuto meritare una nuova possibilità per carriera. Il pezzo però in radio soffre di qualche alto e basso di troppo. Ad esempio le strofe sono più interessanti dell’inciso che è un po’ molle e banalino nelle liriche. Finale “coldpleyano”.
Cinque ½
Emma – L’isola
C’è un po’ di mondo Planet Funk nel sound di questo ritorno della cantante salentina, che scopre per l’occasione anche un cantato un po’ più delicato, meno irruente, persino con qualche abbozzo di falsetto.
A primo ascolto può sembrare tutt’altro che un pezzo memorabile, ma poi se ti ci soffermi ti cattura, è ipnotico ed è cruciale punto di snodo che a volte in una carriera ci vuole.
Sette
Daniela Ferrari Boschi & Ettore Diliberto– C.c.c.
Un amore che cerchi giusto per te, proposto in chiave swing dagli artisti ( lui con sfumatura vocale che ricorda tanto Ron ) e lei dotata di pienezza vocale che non ti aspetti. Il tutto servito anche in maniera decisamente teatrale. Un’unica pecca: sembra un po’ la sigla di una sitcom, pure nel finale “strombazzato”.
Cinque
La Maschera – Palomma ‘e mare
Brano confidenziale in dialetto, atto più ad un’esecuzione live che ad approdare in radio. Non credo che sia chiaramente quello l’obbiettivo anche perché le atmosfere portano decisamente altrove. Nel suo il brano è da ascoltare con attenzione anche per l’eleganza dell’arrangiamento per le ambientazioni radio non è votabile.
Senza Voto
Daniele Magro – Cuorearamato
Daniele torna dopo qualche anno d’assenza come interprete ma non certo come autore. Siamo di fronte ad un buon prodotto attuale nei suoni, forse un tantino stereotipato ma con un passo in più nelle liriche. Magari non è il brano della vita ma ripartire da qui si può.
Sei+
Luca Mancino – Lasci sempre un segno
Canzone d’aria positiva, un filo qualunquista ma tutto sommato dotata di una cantabilità che porta gli angoli della bocca all’insù e certo non può essere un male. Ha bisogno ovviamente di spazi particolari, nel senso che a meno che non appoggiata da un network importante difficilmente può esplodere.
Sei
Marianè – Sogno naturale
Stile che fa tanto anni 90, se non fosse per un’orchestrazione non così presente nei brani dell’epoca, come se fosse una sorte di Madreblù o della loro leader Raffaella DeStefano accuratamente riarrangiata. Non è il brano indubbiamente per impressionare le masse, ma spunti interessanti ce ne sono.
Sei
Marsica – Tu
Torna al napoletano per esigenze di un mercato troppo poco aperto, ma senza indietreggiare di una virgola nel suo percorso di ricerca di suoni e contemporaneità meno ghettizzante. Ne salta fuori un brano interessante, che avrebbe semmai meritato qualche lirica in più ma passionale e melodicamente seguibile, con uno strano friccichio di fondo che è fornito proprio dalla voglia dell’artista di essere sempre riconoscibile.
Sei+
Nameless – Il tuo posto nel mondo
E’ il brano che avevano presentato alle selezioni di Sanremo e nonostante mantengano la loro dimensione rock fm, in questo caso si sente che il brano è pensato per un palco più tradizionale. Tutto è un po’ già sentito nell’arrangiamento, seppur non certo sgradevole. E’ una di quelle canzoni che scorre tranquilla e tranquillamente va…
Sei
Letizia Onorati & Sashal Vasandani – Notes and words
La giovane cantante leccese stavolta lavora da compositrice per questo brano proposto in duetto con Vasandani e trova un mondo suo da proporre che chiaramente pesca trai grandi classici di uno stile che non è così facile personalizzare. Le radio ovviamente ignoreranno ma la stoffa c’è.
Senza Voto
Max Pezzali, Nek & Francesco Renga – Fatti avanti amore
E nulla hanno proprio deciso di scassare in tre ciò che di buono hanno fatto singolarmente. Anche questo singolo ( ne sta uscendo uno a settimana ) non regge il paragone con la versione originale, tutta gestita in trip elettrodance e con gli echi sulla voce di Nek. Qui invece c’è meno intervento e più strumentalità in cui l’interprete originale perde terreno, superato dalla voce più bella di Renga. E Pezzali? Non pervenuto.
Quattro
Max Pezzali, Nek & Francesco Renga – Gli anni
Produzione scadente, tre voci che sembrano messe assieme come un coro della scuola, ma non per una recita davanti alle maestranze e genitori, ma per l’autobus della gita. E l’atmosfera di questo pezzo che è il migliore della carriera di Pezzali è praticamente svanita.
Tre
Leo Stannard & Chiara Galiazzo – Gravity
Piacevole midtempo che in Italia si è scelto di pubblicare con il feat della nostra Chiara Galiazzo, che non sfigura rispetto alla voce internazionale di Frances (artista che già aveva cantato il brano con Stannard all’estero). Base di chitarra, inciso incalzante e due voci che si sposano bene assieme. Perché Chiara in italiano non fa brani del genere?
Sei ½