Pagelle Nuovi singoli italiani in uscita venerdì 15 luglio 2022 a cura del critico musicale Fabio Fiume.
E’ proprio Estate piena! Un’altra settimana, quella del 22 luglio, e le pagelle andranno in vacanza. Pure perché diciamocelo, salvando la pace di qualcuno, stanno uscendo molte cose ignobili, che proprio le orecchie sanguinano ad ascoltarle ed i timpani si girano dall’altra parte in segno di protesta.
Si ricorda comunque che i voti al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna gli artisti fra di loro; essi sono assegnati alla canzone in base al percorso dell’artista stesso che la propone.
Partiamo…
Pagelle nuovi singoli italiani 15 luglio
Alex Belli – Amore libero
Ed effettivamente avevamo tutti urgenza di sentirci spiegare l’amore libero, quello tanto decantato in un interminabile Gf Vip da Alex Belli. Avevamo tutti bisogno di vedere ancora la sua faccia da belloccio impenitente ed anche egoriferito e della sua indecisa moglie in un video. E soprattutto non vedevamo l’ora di ascoltare le qualità canore del nostro in un dance/rap tanto inutile quanto subito chiarificatore delle inesistenti possibilità in materia del nostro. Qualcuno può dire basta a tutto questo e magari investire i soldi in qualche artista emergente valido?
Tre
Boyrebecca & Boro Boro – Tanto
Canzone che è praticamente un preliminare. Su base urban, pure con qualche piacevole intelligenza, ti trovi ad ascoltare poco più di un ansimo continuo, senza mai cambio di registro. Poi ad un certo momento, dopo il passaggio di Boro Boro, che sta attentando alla leadership di Guè per i feat, quando sembra che ci sia un minimo di variazione, il tutto viene enfatizzato ancor di più da un effetto vocale. Cosa resta? Di certo non tanto!
Quattro
Giuseppe Cucè – Di Estate non si muore
Simpatico racconto che descrive la sicilianità di cui l’artista è sano portatore. Nel pezzo c’è tutto l’essenziale per sentirsi di colpo nella calda terra che è estremità del nostro paese e che ne raccoglie, esasperandole nel bene e nel male, diverse peculiarità. E restano tutte li, in un mondo bello, che però pur se bello è circondato dall’acqua, quasi come una barriera, una prigione. E all’interno si fa a pugni con il tempo lento e la propria coscienza.
Sei 1/2
I Malati Immaginari – Puoi trattarmi da puttana
Brano inquieto con un testo parecchio forte sciolinato su una base ipnotica e molto suonata. Si presta anche ad un’interpretazione teatrale. Il pezzo, più che una valenza radiofonica, piuttosto modesta a dire il vero, guadagna invece potenza se pensato per dei live in cui può sicuramente catturare un’attenzione maggiore; ipnotica appunto, soprattutto se studiato con scenografia adatta.
Senza voto
L’Elfo & Don Pero – Nuovo Bellini
Va be, sempre le stesse cose! Sapete cosa ne penso; devo ripetermi lo stesso? Periferia maledetta, tr**e, oro, collane… e sti gran cazzi, aggiungo io!
Tre
Malvax – Irlanda
Trovo che musica e voce viaggino per percorsi differenti, come se la parte vocale fosse stata aggiunta con un diverso livello di registrazione rispetto a quella musicale. L’effetto ascolto produce un po’ emulazione dei Pinguini Tattici Nucleari. La canzone in se non è malvagia, ma è nell’insieme confusa; forse andavano eliminati alcuni effetti 80 da una costruzione strumentale più essenziale, più ritmica, in cui magari andavano amplificati un po’ i bassi.
Cinque
Valeria Marini – Baci Stellari
Baci stellari decantati su una base latineggiante trita e ritrita. Ma Valeriona si rende conto che gli anni passano e che la parte della bellona che ancora dice cose tipo Baci Stellari non regge più? Non che non sia una bella donna, ma forse dovrebbe cambiare un po’ il suo modo per proporsi come tale. Soprattutto dovrebbe smettere di cantare! Già sarebbe sufficiente e aiuterebbe il resto a cadere in prescrizione.
Tre
Gianni Morandi – La Ola
Griffato nuovamente Jovanotti, Gianni incarna con successo in questo nuovo pezzo il ritorno della bachata. E’ una ritmica che riesce ad essere molto più sua rispetto a que’ L’allegria dell’anno scorso, che sapeva di forti difficoltà da sostenere in live. Era proprio un concetto di metrica. Sicuramente è uno di quei pezzi che a primo ascolto può lasciare un momentino straniti che può crescere ascolto dopo ascolto.
Sei
Nuela – Hangover
La base mi ha ricordato quelle cose alla Flat Beat, il pezzo che rese celebre il progetto Mr Oizo nel 1999. E’ passato qualche anno da quando Nuela fece irruzione nella considerazione mediatica con le sue “Carote” e da allora c’è da dire che non ha perso la capacità di esprimersi per slogan. A costrutto finisce che per 5 minuti ti cattura, però poi rischi che già al sesto, mentre lui finisce in hangover, tu ti ritrovi a schiumare.
Sei ( per 5 minuti ) Tre da 5:01 in poi
Nu Genea – Praja magia
E’ un discorso musicale dal taglio fortemente universale, dove convivono tantissime cose. Si parte da una base che fa tanto Napoli primi anni 80, ma che non disdegna delle contaminazioni chitarristiche alla George Benson, una coralità popolare che sembra arrivare da voci non professionali che invece di professione ne hanno talmente tanta da risultare naturalissime. Il tutto viene poi incorporato in un discorso caldo, che mette assieme tutti i sud del mondo.
Sette 1/2
Piotta & Lo Stato Sociale – La grande onda 20th
Compie vent’anni questo pezzo e per l’occasione Tommaso (Piotta) la ripropone rivisitata in compagnia de’ Lo Stato Sociale. Indubbiamente fa allegria con il suo sha la la la e la sensazione che sia nulla di più di un cazzeggio da spiaggia, cosa questa rafforzata pure dallo scambio parlato dello special. Piacevole per un ascolto singolo, poi… non resta granchè motivo per riascoltarla. Meglio eventualmente riprendere l’originale.
Cinque
Sonohra – Cosmopolitan
Inedito dal loro album rivisitato “Liberi Da Sempre 3.0” è una buonissima canzone di richiami 80 e non solo per il basso synth della base, ma anche per l’arrangiamento delle chitarre, per il testo che è pieno di citazioni e realtà che rimandano subito ad un benessere fatto di evocazione per un periodo che si ricorda come colorato e felice, anche se un po’ bugiardo. I fratelli si sono impegnati nel trovare gli esatti esempi per far rivivere un mondo e non sembrare però nostalgici bensì riconoscenti verso quel che è stato.
Sette+
Giacomo Urtis & Ardi – Mami Linda
“Ma chi se ne frega, ma chi se ne frega, io e te questa notte nudi sotto la luna piena”. E va’ a Già! Chi ti frena? Basta che mentre vai stai zitto, grazie.
Tre
Voodoo Kid – Alice 02
Elettronica che viene applicata anche sulla voce come scelta artistica, che però dà la sensazione di rendere artefatto qualcosa che potrebbe non risultare tale. In pochi passaggi dove infatti la voce non viene contornata di effetti, arriva pulita, spontanea, impertinente e sensata per il pezzo. Ritmo incalzante che avrei potenziato nei bassi per renderla più piena in generale. Comunque proposta senz’altro accettabile.
Sei
Peter White – Lunatica
Con un andamento pigro e al contempo simpatico, questo pezzo trasporta per sound su una visione d’estate di quegli orari di controra, quelle in cui vorresti essere in un fresco giardino, fra acqua spruzzata da irrigatori, nebulizzata e tu sei li, a piedi scalzi, steso su un’amaca che non sai se addormentarti o goderti la frescura cercata. Simpatica.
Sei+
Zero Assoluto – Psicologia sociale
Ricompaiono di tanto in tanto i romani De Gasperi/ Maffucci per rinverdire fasti molto potenti per loro fortuna, ma che cominciano ad essere un pochetto lontani nel tempo. Questa nuova produzione non ha la potenza di alcune cose loro del passato, o almeno dell’unicità, della formula che nei loro anni verdi avevano trovato, le famose canzoni al sussurro. Siamo però di fronte ad un pezzo comunque piacevole, un pop non troppo ricercato ma sincero, che arriva dritto e prova a farsi cantare. Ci potrebbe riuscire ma le radio torneranno ad appoggiarli per permetterlo?
Sei+