25 Aprile 2025
Condividi su:
25 Aprile 2025

Pagelle nuovi singoli del 25 aprile: Rkomi alza il livello, Tony Boy incomprensibile (pure per Chatgpt)

Le recensioni ai nuovi singoli italiani a cura di Alvise Salerno.

pagelle nuovi singoli 25 aprile 2025 le recensioni alle nuove uscite italiane. singoli italiani
Condividi su:

PAGELLE NUOVI SINGOLI – Bocciati

TONY BOY – URAGANO

Faccio coming out: sono evidentemente vecchio. Non ho capito una parola, neanche una sillaba. Si fa una fatica immensa a capire cosa dica Tony Boy in questo brano, si fa una fatica immensa a stargli dietro anche solo per cercare di interpretare il senso dei suoi pensieri.

E’ tutto confusionario su una prod anche figa ma che perde nella battaglia del far capire cosa voglia dire il trapper.

Ogni tanto si capta un “king kong”, “dobbiamo fare un film”, cose random senza un costrutto. Senza il testo davanti agli occhi questa canzone è arabo, non ci possono essere mezzi termini.

Abbiamo anche provato a dire a ChatGPT di dirci in tempo reale, ascoltando il brano, le parole e ci ha detto “non ho capito”. ChatGPT, un’intelligenza artificiale addestrata per capire qualsiasi cosa.

Tony Boy è oltre anche per l’intelligenza artificiale, figurati per noi comuni mortali.

Se, però, una canzone ha bisogno di un ulteriore supporto per farsi capire non può e non deve passare tra i promossi di giornata. Se si fa fatica a capire vuol dire che il brano non ha raggiunto il suo scopo.

La più bocciata tra le bocciate.


DARIA HUBER – ALIENO

Daria Huber è un talento vero e seguendola da tempo lo si può confermare facilmente. Il percorso da indipendente le ha fatto tanto bene, così tanto che viene da chiedersi “Daria perché?

Alieno è una classicissima canzonetta pop in cui non c’è un solo elemento che ti permette di poter dire e pensare che questo possa essere l’inizio di un percorso roseo.

Troppo uguale a mille altre cose, tanto uguale, e non va bene se si vuole tentare di emergere. Chiaro, incrociamo le dita perché lo merita ma con questo singolo la percezione è che la strada verso la ricerca di una chiara identità sia ancora ardua da affrontare e battere.


ERMAL META – FERMA GLI OROLOGI

Questa versione, ormai diventata lo standard, di Ermal Meta non è male ma fa rimpiangere quel gran bell’album che è stato Vietato Morire.

Questo è un Ermal più votato all’estate, al mercato, alla semplicità e leggerezza senza chissà quale profondità.

Una delle sue parti, uno dei suoi lati e, per carità, andrebbe anche bene però da uno come lui ci si aspetta sempre la scintilla di Lettera a mio Padre, Ragazza paradiso, cose ormai perdute nel tempo che mancano tanto.


LUCHÈ – AUTOSTIMA

Dopo l’annuncio dello stadio Maradona (al momento non un successo in termini di sbigliettamento), la partecipazione a Nuova Scena e, soprattutto, l’album interamente in napoletano che ha suggellato il ritorno dei CoSang, Luchè torna da solo e lo fa con un brano da mani nei capelli.

Il testo non è da lui, troppo da quindicenne senza esperienza. Rime un po’ scontate e per nulla interessanti, una canzonetta d’amore in cui si parla di risentimento, ritornello dimenticabile.

Una canzone del genere, r&b in salsa americana dei primi anni 2000, non è una di quelle che può darti il boost per garantirti un buon risultato a casa.

Luchè è bravo, lo è sempre stato, e ha il potenziale per fare il devasto sul mercato. Perché fare queste canzonette così tanto lontane da un gusto musicale interessante?


ETTA DIMARCO E 99 POSSE – CURRE CURRE GUAGLIO’

La canzone la conosciamo, fa parte dell’infanzia di migliaia di persone nate tra gli anni 70 e 80 ed è entrata nell’immaginario collettivo un po’ di tutti, anche delle generazioni successive.

Una storia forte, impressa nella mente, che aveva un suo preciso scopo e significato con sotto il ritmo ragamuffin. Perché l’esigenza di dare questa nuova lettura in chiave hard rock? Perché ripescare una pietra miliare che, addirittura, è stata anche insegnata nelle scuole per il suo profondo e intrinseco valore, e darle questo vestito così incazzato?

Quelli incazzati sono e devono rimanere i fascisti, quelli che odiano il 25 aprile, quelli che non capiscono il valore che può avere per la comunità un centro sociale. Tutti gli altri devono continuare a portare gioia e allegria nella vita e nelle orecchie del Paese e il ragamuffin di questo brano era elemento essenziale, emblema.

A volte, certi esperimenti (per quanto interessanti nella teoria) dovrebbero fermarsi prima di trovare una definitiva collocazione pratica nella realtà. Questo è uno di quelli.

PAGELLE NUOVI SINGOLI: GOLDEN SONG

I PATAGARRI – SOLE ZINGARO

Folli, pazzi, pieni di energia e squilibrio mentale da vendere a pacchi a chi li ascolta, principalmente dal vivo. I Patagarri hanno capito cosa fare e che filone seguire e ci si tuffano a piene mani.

Ska-punk misto a popdance, una di quelle cose che (per darvi un’idea precisa) vanno a Piazza San Giovanni l’1 maggio e fanno tremare la terra.

Eccoli, proprio loro. Gruppo da 1 Maggio di Roma, da live, da divertimento, da sudore che fuoriesce da ogni singolo poro e questa Sole Zingaro è solo l’ennesimo esempio di un progetto preciso e perfetto per ciò che fanno e vogliono.

Se continuano così sarà difficile toglierseli dalla testa, sono musicalmente e artisticamente incredibili.


DIODATO – NON CI CREDO PIU’

Non soccombere alla realtà e a ciò che ci viene propinato ogni giorno attraverso giornali, chiacchiere nei bar, televisioni, radio. Questa canzone è una vera e propria dichiarazione di libertà cognitiva e non poteva non arrivare da un uomo con le idee estremamente chiare come Antonio Diodato.

Un brano che, musicalmente, sembra quasi volere rispolverare qualcosina di derivazione country, da mixare idealmente con la canzone popolare italiana e con una sezione orchestrale che sembra quasi diventare parte integrante della narrazione. Un urlo di liberazione contro i potenti e i loro falsi miti e messaggi.

Diodato è contro la guerra, non crede più alle favolette e, visto l’andazzo, c’è solo da dargli ragione e dirgli “sto con te”.


RKOMI – APNEA DA UN PO’

“Io che con gli anni non mi sento più lo stesso”. Dopo pochi secondo Rkomi ci dice chiaramente che sta affrontando un cambiamento grande nella sua vita.

“La verità è che non ho gli stessi sbatti di prima”.

Su una prod tipicamente rap che, già da prima di Sanremo, è stata ripresa e riabbracciata a piene mani, Rkomi sembra quasi mettersi davanti allo specchio e fare i conti con se stesso e con ciò che era.

Questa è, forse, la critica che ha ricevuto di più nel tempo ma con cui ha convissuto quasi sempre senza dire nulla, senza rispondere, senza analizzare tutto il percorso.

E’ arrivato quel momento e, forse, è questo il motivo per cui il brano è così bello. Quando racconti la verità si capisce, si percepisce e chi ascolta resta ipnotizzato.

Il violento decrescendo si è stabilizzato, adesso è una calma riflessiva.


NICCOLO’ FABI – AL CUORE GENTILE

Non passa venerdì in cui Niccolò Fabi non ci faccia riflettere, emozionare o piangere. Anche stavolta non fa eccezione Al Cuore Gentile.

Si racconta l’amore non per come lo vive il cantore ma per come dovrebbe essere in linea generale, dove lo si può trovare e come lo si deve alimentare.

All’amore bisogna arrendersi a un certo punto, il cuore può opporre tutta la resistenza che vuole ma se ti ritrovi davanti un angelo caduto dal cielo pronto a spalancare le sue braccia e accoglierti, ecco che resti disarmato e cedi del tutto alla sua volontà di farti stare bene.

Sembra quasi il prequel, in acustico, di Costruire. Ascoltate in rapida successione sembrano il racconto di scoperta, conoscenza e crescita di un sentimento fatto in modo inconsapevole.

Bisognerebbe iniziare a dare fiducia all’amore in sto mondo di pazzi e disperati, sarebbe un bene.

Appuntamento a settimana prossima con le pagelle nuovi singoli del New Music Friday del 2 maggio 2025.

Precedente