New Music Friday: le pagelle nuovi singoli dell’11 aprile
CONSIGLIATI
CHIELLO – AMICI STRETTI
Non ne sta sbagliando una. Chiello sta facendo un percorso netto ormai da mesi con brani lanciati al ritmo medio di uno ogni due settimane e nessuno di basso livello.
Il mondo, a cui ha deciso di appartenere con quello che sarà il suo prossimo album, è palesemente quello cantautorale classico italiano ma non disdegna le melodie itpop più moderne e questa Amici Stretti lo conferma.
L’ultima volta abbiamo parlato di una canzone dove si racconta la sindrome di Peter Pan. In questo caso torniamo all’amore passato, alle relazioni ormai finite e ai rapporti non più aperti.
Un po’ Calcutta, un po’ Gazzelle nel modo di approcciare alla scrittura ma 100% Chiello nel modo di raccontare e cantare. Nel caso specifico non siamo di fronte al suo capolavoro massimo ma, di certo, viene confermata la sua unicità nel panorama italiano.
ANGIE – SE CI LASCIASSIMO DOMANI
La crescita di questa ragazza di canzone in canzone è clamorosa, poco da dire.
Era una ragazzina, quasi una bambina, quando si faceva conoscere e amare sui social ma sempre con il focus sulla musica, oggi è una professionista di 24 anni che ha studiato e si è applicata moltissimo sul canto e sulla tecnica, si sente nitidamente per esempio nei cambi da voce piena a falsetto e non solo.
Se Ci Lasciassimo Domani è un ulteriore passo che ci permette di potere pensare a lei come una futura (molto prossima) protagonista della nostra musica italiana e del pop moderno.
L’esperienza a Sanremo Giovani 2024 è servita, nel bene e nel male, e non è un delitto dire che, finalmente, siamo di fronte a una popstar fatta e finita che ha molta sostanza, non solo forma.
Rischiamo e ci sbilanciamo: Angie è una carta vincente, tempo al tempo e se ne accorgeranno in molti.
EFFENBERG feat ANNA CAROL – ANCH’IO
I suoni tribali della base di questa canzone sono molto interessanti, stessa cosa che vale per le parti di Anna Carol e, in generale, la prod è proprio bella.
Durante l’ascolto sembra di spaziare tra Brasile, foresta amazzonica e Germania (per l’elettronica) ma c’è un problema di fondo molto importante: le voci e gli stili di canto dei due protagonisti già sentiti. Purtroppo non sono freschi, non sono nuovi, quasi per nulla riconoscibili in mezzo al marasma di cose che arrivano ogni settimana.
Il trucco è sempre quello, e vale per tutti. Quando si è consapevoli di avere una timbrica, una pasta vocale simile a quella di qualcun altro bisogna tentare vie alternative per cercare di, tra virgolette, camuffare perché non c’è cosa più brutta per un artista che sentire qualcuno o leggere qualcosa dove si dica “somiglia a (nome X)…).
Nella musica di oggi vince l’unicità, la particolarità e sì, la prod di Anch’io è particolare (motivo per cui la canzone è consigliata) ma poi, purtroppo, non viene valorizzata dalle voci che l’accompagnano.
ETHAN – DIRSI ADDIO AMORE MIO
Imogen Heap, subito. Poi parte il pianoforte con il resto della base (tutta elettronica) e capiamo che, in realtà, non è la cantautrice londinese.
Il mondo di Ethan, però, è quello: elettropop misto a una sorta di synthpop molto vaporoso, quasi di rimbalzo e non diretto. Ricordiamo che questo genere fa riferimento all’utilizzo di sintetizzatori nel campo del pop e nasce come sottogenere o evoluzione della corrente new wave.
Con questo non stiamo dicendo che Ethan abbia creato un brano dal respiro new wave, neanche lontanamente, ma le venature synthpop moderne (non certo quelle degli anni 80) ci sono.
Detto ciò, non è un brano di facile interpretazione, bisogna ascoltarlo più volte per entrare nel mood e no, non è un brutto lavoro. C’è abnegazione, applicazione, si sente uno studio approfondito.
Lavorerei sull’utilizzo dei sintetizzatori vocali, si dovrebbe premere un po’ meno sull’acceleratore per far emergere di più la voce naturale.
STRANO FEAT J-AX – LA PROVA DEL NOVE
Due papà si uniscono per dar forma a una nuova dedica per i figli. In questo caso è Ax ad accompagnare il suo compagno di crew, la Spaghetti Funk, in questo nuovo viaggio paterno ed è proprio Ax a dare la maggior sostanza al brano.
Strano, esattamente come faceva e fa con i Gemelli Diversi, mette tutta la sua voce nel ritornello melodico mentre Ax pensa al resto, alla struttura quasi totale.
La dedica riesce bene. Forse un po’ too much, troppo sdolcinata, ma si può tranquillamente perdonare considerando che è una canzone nata per dare il benvenuto al primo figlio.
E’ totalmente sensato avere il cuore in mille pezzi dallo sconfinato amore ed è altrettanto sensato riversare questi sentimenti in questa ballad.
SANGIOVANNI – LUCI ALLO XENO
Il bimbo prodigio è tornato dopo un anno di recupero psicofisico e lo ha fatto con un brano strano, inaspettato e non per motivi del tutto positivi.
Precisazione: il brano è carino, simpatico, fresco e finisce tra i consigliati a mani basse, ma una valutazione un po’ più attenta bisogna comunque farla. Sangio, per sua stessa ammissione, aveva deciso di allontanarsi da “questo inutile show” a causa delle pressioni e delle richieste che lo hanno annichilito.
Queste pressioni derivavano anche dal fatto di indirizzarlo verso una musica pop dove l’unica cosa che contava erano i numeri, i mega numeri che lui ha sempre garantito fin dai tempi di Amici.
Ora, la domanda sorge spontanea: se anche fare un determinato genere non lo faceva stare sereno, come mai il ritorno è avvenuto con un brano che è esattamente appartenente a quel mondo che lo ha incenerito psicologicamente?
Sembra strano, apparentemente. Non ci sono risposte al momento ma sarebbe bello aprire un tavolo di discussione proprio con lui, per pura curiosità e per far capire anche quali dinamiche esistano dietro a questo tipo di scelte all’interno della discografia.
Luci allo Xeno è puro pop, è Alessandro La Cava, è quella cosa in stile Farfalle e, ribadiamo, non è un brano brutto. Per niente. E’ solo inaspettato, dati i presupposti che avevano portato Sangio a prendersi più di un anno di pausa dall’industria che lo aveva massacrato.
MATTEO ALIENO – CHI VINCE CHE VINCE?
Ricordate Matteo Mobrici, il cantante dei Canova? Ecco, sicuramente ascoltando questa canzone di Matteo Alieno lo ricorderete di sicuro.
Questa canzone finisce tra quelle consigliate grazie al ritornello e al giro di accordi del pianoforte. Sono fortissimi. Non fosse per quelli, staremmo a parlare dell’ennesima canzone sentita e risentita in mille salse diverse senza arte né parte.
Matteo Alieno è un cantautore vecchia scuola, lo ha dimostrato decine di volte con i suoi brani precedenti e con la sua partecipazione a X Factor.
Strano sentirlo in questa chiave indie troppo troppo simile a Per Te dei Canova ma, evidentemente, anche lui ha capito che bisogna spostarsi più su qualcosa di ‘sicuro’ per evitare di sparire nel mare infinito di canzoni settimanali.
Per quanto riguarda il testo, è una canzone davvero diversa dal classico amore perduto di questo periodo. Si parla di trovare il proprio posto, la propria unicità e la propria identità anche se circondati da gente falsa e arrivista.
Un bel messaggio di normalità da parte di un Alieno.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI FEAT MAX PEZZALI – BOTTIGLIE VUOTE
I Pinguini Tattici Nucleari fanno i Pinguini Tattici Nucleari, esattamente come li conosciamo da anni e senza variare più di tanto. Con questo stile pop energico con testi tristi hanno conquistato risultati incredibili, perché cambiare?
Il sogno, poi, di vedere i PTN con l’anima degli 883 è finalmente realizzato. Sono anni che si dice che i bergamaschi siano i nuovi Pezzali e Repetto, questa suona un po’ come un passaggio di testimone ufficiale, un’investitura da parte di Max a Riccardo Zanotti.
Arriveremo fino all’estate con questa canzone, sicuro 100%. E, forse, potremmo anche continuare ad ascoltarla per tutta la bella stagione dato che i riferimenti all’estate, al mare, ai tavolini dell’Algida sono presenti.
Che sia questa la prima, vera hit estiva del 2025?
I CANI – NELLA PARTE DEL MONDO IN CUI SONO NATO
Oggi, a sorpresa, dopo quasi dieci anni Niccolò Contessa ha deciso che era arrivato il momento giusto di tornare con un nuovo album che nulla ha a che vedere con il precedente.
E’ più cupo, più oscuro, più materialista e meno romantico. Tra le varie canzoni si è scelto di estrarre come singolo Nella Parte Del Mondo In Cui Sono Nato che è una denuncia chiara al capitalismo, ai social e al mondo occidentale omologato ed estremamente ripetitivo e noioso per certi versi.
Non la migliore dell’album, una delle più pregne e ricche di sicuro e forse per questo selezionata come singolo apripista. E’ pur vero che quando parliamo di Niccolò Contessa diventa impossibile pensare a un singolo senza citare tutto il resto dell’album.
E’ quasi certo che sarà tutto il progetto a viaggiare con tutti i brani di pari passo.
LDA – SHALLA
In quanti, negli ultimi anni, in Italia hanno avuto il coraggio di fare funky nudo e crudo in stile Bruno Mars? Risposta: pochissimi, sporadici e senza la giusta verve.
Luca D’Alessio ha deciso di prendere i suoi ‘maestri’ artistici e di portarli davvero nel nostro paese in salsa italiana. Il rischio di fare una mera imitazione da supermarket di basso costo era altissimo e invece…
LDA è credibile, ci sta bene in questa dimensione, ha preso il meglio da questo mondo americano e lo ha trasformato davvero bene per veicolarlo nel nostro Paese.
Piccola cosa, in ottica futura, come consiglio: ok prendere Bruno Mars per iniziare ma, adesso, bisogna spingere per trovare una propria chiave funky, delle nuove caratteristiche che diano la svolta definitiva alla sua carriera e, più in generale, a tanti altri che fino ad ora non hanno voluto rischiare.
Esempio pratico, si potrebbe cercare di cambiare l’effetto del vocoder, renderlo più cupo, più caldo o dargli comunque una sfumatura diversa per renderlo riconoscibile. Potrebbe diventare un tratto distintivo, bisogna sperimentare.
Lui, come altri in altri generi prima, sta facendo da apripista e lo sta facendo bene. L’importante è crederci.
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