New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 28 marzo
CONSIGLIATI
GUE’, STADIO – MERAVIGLIOSA
Brano tra i consigliati solo per il sample di Acqua e Sapone degli STADIO, fine.
Per carità, il personaggio di Guè è quello, lo sanno anche i muri, però davvero basta con le canzoni dove si parla di donne da conquistare, di rapporti sessuali raccontati così, di “rolly” e di tutte ste robe da gangsta rap.
Il mercato è saturo e a saturarlo è stato proprio lui.
“Cambio corsia, sulla via resto divinizzato
Il sesso è una parola e tu ne sei il significato”Ai ragazzini che ascoltano su Spotify piace questa roba, è chiaro, e una persona come Guè Pequeno è il n.1 nell’andare incontro ai gusti dei ragazzini tutti ‘sesso, droga e rock’n’rolly’ ma la musica è un’altra cosa.
Meravigliosa dovrebbe stare tra i peggiori senza il minimo dubbio ma Gaetano Curreri merita elogi e applausi per l’eternità, anche solo per il coraggio nell’aver permesso che un capolavoro come quello del 1984 venisse calpestato e malmenato così nel 2025.
Salvataggio in calcio d’angolo.
ORLVNDO – CANADA
La voce di Orlvndo è molto figa e, probabilmente, questo genere a metà tra i The Kolors e i Coldplay con una spruzzata di casa estiva dove organizzare le feste tra adolescenti di Stranger Things è la sua dimensione.
Nella sua giovane discografia ha fatto canzoni molto ma molto più belle (ascoltate l’album Ad Maiora dell’anno scorso per farvi un’idea), però è il momento di fare un passo diverso e puntare a un pubblico più ampio.
In quest’ottica, un brano pop classico come Canada è perfettamente in linea con il percorso che è stato scelto e, punto a favore, non sembra forzato per nulla.
Orlvndo ci crede, si sente, e allora crediamoci anche noi.
DHEO – NON HO MAI SCRITTO CANZONI
Classe 2003, palermitano di nascita e un problema: non ha mai scritto canzoni.
Attenzione, così dice nella canzone ma l’impressione non sembra quella e, anzi, sembra già pronto per scavalcare la recinzione che contiene la vastissima mole di artisti emergenti al proprio interno contenuti.
Ballad dal gusto fresco, storia d’amore come tante ma molto più interessante di altre perché mescolata a una base realizzata benissimo.
Passando al problema reale, così come si chiede il ridimensionamento dell’utilizzo dell’autotune (non è questo il caso), si chiede anche il ridimensionamento del cantato in corsivoe in ottica futura e generale.
Non è necessario, non è più riconoscibile, c’è già Rkomi. Fatelo fare a lui e, al massimo, a Chiello e Blanco. Gli altri cambino strada, per favore.
CARL BRAVE – MORTO A GALLA
E chi se lo aspettava un Carl Brave così, abituati come siamo a sentirlo immerso nelle hit estive e nei duetti con Noemi.
Nel giorno del ritorno, con un intero album, del suo ex compagno di merende Franco126, ecco che Carlo Coraggio contrattacca e lo fa proprio tornando a quello stile che ha reso grande il duo.
Sembra di sentire la vena triste di chi c’avrebbe scommesse su loro due…e invece ognuno per le sue (cit.).
Incedere rap quasi da freestyle in extrabeat con cui analizza la vita triste, immerso da lacrime e sangue, di gente di quartiere che vive tra disagi, problemi atavici e calcio.
Non se ne esce da quel mondo, seguendo questo racconto, e si resta come un morto a galla.
Un testo che affonda le radici nella verità, ci voleva.
PLANT – PICCOLO ME
1/3 dei La Sad fa il suo esordio come solista con una canzone dove guarda al passato e inizia un dialogo con il ‘piccolo Plant’ con il sogno di fare musica.
Gli spiega come affrontare i momenti belli e brutti, come vivere tra persone di vario tipo, come affrontare la malinconia e l’ansia che porta a mezzi sorrisi. Insomma, questo brano è un vademecum che viaggia nel tempo.
Un bel messaggio, un ottimo starter point per colui che ha dimostrato di avere indubbiamente i margini di crescita maggiori tra i tre componenti della sua vecchia punk band.
Potrebbe diventare un ‘Chiello 2.0’. Chiello, infatti, ha dimostrato e sta dimostrando di essere uno dei migliori cantautori italiani in circolazione e anche lui proveniva dall’esperienza di una formazione fuori di testa come erano gli FSK.
Auguriamo a Plant lo stesso percorso. magari con meno corsivoe e meno autotune (un must di queste pagelle).
DENTE – HEY
Ascoltare questo brano sembra come stare su una nuvola e sorvolare cieli plumbei sulle pianure italiane in primavera. E’ la leggerezza e spensieratezza fatta musica.
Dente ha deciso di fare un percorso di crescita netto in questo periodo, con brani mirati e pensati in vista dell’uscita dell’album e questo HEY, scelto come singolo ufficiale di lancio, rende giustizia a questo intero arco narrativo.
Si pensa alla ex, si pensa al passato, si pensa in generale e, forse, sarebbe meglio non farlo per evitare di riflettere sugli errori che hanno portato a una separazione dolorosa.
Quindi il contraltare, la dicotomia tra testo (triste) e musica (spensierata e allegra).
Dente è molto bravo a fare cose di questo tipo e ha ripetuto l’esperimento anche questa volta nel migliore dei modi, con anche un ritornello che sarà senz’altro bello da cantare ai concerti con lui e con gli altri astanti.
CHIELLO – PIRATI
Cosa vuol dire crescere con la sindrome di Peter Pan, restare bimbi dentro pur essendo adulti? Lo spiega Chiello in questa ballad che, ormai, musicalmente è diventata un suo marchio di fabbrica.
In un mondo pieno di disagi, di ansie, di paure si cerca riparo e rifugio in ciò che ci fa stare bene e cos’altro ci può far piacere se non pensare di essere degli eterni bambini che giocano a fare i pirati, guardano i Looney Toons e chiedono un abbraccio alla mamma?
Questa canzone è un vero e proprio fortino per le emozioni forti e perdute nel tempo.
Se proprio dobbiamo guardare il pelo nell’uovo, forse dopo una serie di singoli con questo incedere è giunto il momento di alzare un po’ il ritmo per creare un attimino di movimento.
Il rischio di restare impantanati nella stessa cosa potrebbe nascere, per fortuna non siamo ancora arrivati a quel livello e speriamo di non arrivarci mai.
REA – CITTA’ VUOTA
Sulla scena da anni, ormai, ma ancora giovanissima e con prospettive di crescita importanti. Anche lei, come altri di questa settimana, arriva dalla sfortunata gara di Sanremo Giovani e, rispetto agli altri, viene da chiedersi: perché non sei andata in gara con questo brano?
Pop rock con palese ispirazione ai Tame Impala, sia nella musica che negli effetti vocali ma anche, e soprattutto, nella cover del singolo che per certi versi si rifà a quella dell’album Currents.
Quando ti ispiri a quel sound, a quelle canzoni, a quello stile devi stare attent* a non sbagliare il testo. No, Rea non ha sbagliato neanche quello. Una mappa della società attuale, vuota psicologicamente e fredda.
Sound internazionale e voce calda QB, ingredienti speciali per iniziare un percorso di un certo livello. Sosteniamo il talento.
LE NORA – NON AVESSI PIU’
Musica elettronica fatta bene, mescolata ad elementi ambient e classici come il pianoforte alla fine che accompagna la stesura del brano, illuminante, così come la chitarra alla Bon Iver all’inizio.
Un mix di cose che scavano nel passato (ci sono delle cose anche dei Depeche Mode) e si fondono perfettamente con un senso di modernità totalmente diverso da quello che provano a portare avanti i suoi colleghi e le sue colleghe.
Le Nora è un portento, una di quelle che merita tutto lo spazio possibile e la sua musica lo reclama. E’ esigente.
Questo è il racconto di un periodo buio, di un’anima fragile, di una vita intensa e inondata di pensieri confusi che trovano la loro perfetta collocazione tra le note, con la musica.
Le Nora dimostra maturità artistica, potrebbe essere arrivato il suo momento per splendere.
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