Mirko Bianca – Di nuovo
Pezzo elettronico che definirei ciclico, nel senso che si muove musicalmente come un cerchio chiuso, come fra l’altro ripreso anche dal suggestivo ed appropriato video. Manca qualche passaggio strumentale più veritiero o, che si voglia, qualche effetto elettronico di maggiore possenza, tanto da dare corpo al brano tutto che invece, pur orecchiabile e sostanzialmente carino, resta tutto giocato in assenza di bassi e questo a secondo ascolto pesa. Migliorie.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
Angelica – Sos
Poco più di un interludio elettronico, simpatico all’ascolto soprattutto per l’arrangiamento vocale leggero ed approfondito da raddoppi e cori di sottofondo che tengono compagnia ai bit in stile videogioco anni 80. Si lascia ascoltare piacevolmente ma quando ci stai prendendo gusto termina, senza nemmeno aver raggiunto i due minuti e mezzo di durata. Direi che si può fare di più. Nel complesso comunque sufficiente.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Ligabue – Una canzone senza tempo
Roma protagonista nello sfondo di questo pezzo nuovo di Liga. Una saggia ballata rock che la sua voce rende in apparenza sempre un po’ troppo già sentita, ma che invece gode di un inciso che è oggettivamente, come canta la canzone, senza tempo. Come a dire, c’è sicuramente un po’ di maniera nella scrittura del rocker di Correggio, che ha perso la capacità di stupire, di tirare fuori delle potenti novità, ma non certo la sapienza di riuscire a costruire canzoni che si lasciano ricordare e che possono entrare con i loro testi nell’immaginario collettivo comune piuttosto facilmente. Però Lucià, voglio essere stupito! Non mi basta il compitino svolto correttamente.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Maninni – Graffi
Grintosa ed incalzante questa canzone riaggiorna e riposiziona il giovane artista fra le interessanti proposte pop del periodo. E non è che ci sia tanto di pop se ci guardiamo intorno, essendo tutti i giovani artisti votati al mondo urban. Maninni è credibile in ciò che canta, in questa storia di un sentimento da seguire, senza la paura di sbagliare. Il cuore si muove in maniera imprevedibile e spesso per star bene bisogna assecondarlo, senza farsi troppi problemi. Magari più in là con l’età meno, caro Maninni, ma tu hai l’impeto dei vent’anni e quindi…
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Federico Rossi – Fiore sulla luna
Invito al coraggio, un “ma si, ma dai” che ci spinge a tentare di prendere la strada, le decisioni, a seguire le nostre idee vincendo le paure. Questo è l’ipotetico e surreale fiore sulla luna del titolo di cui Federico canta. Quella cosa che ci sembra impossibile e forse lo è, ma se anche sbagliamo cosa sarà cambiato mai rispetto al non avere tentato? Il tutto su base clubbing suggestiva, basata sulla battuta e le atmosfere e su cui la sua voce, poco votata al virtuosismo, rende al meglio ed arriva ben inquadrata. Non imprescindibile ma comunque carina.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Emma – Iniziamo dalla fine
E’ un amore allo sbando, analizzato, ricordato nei momenti in cui ci si è fatti benissimo per poi esaurirsi e rendersi conto che no, non merita nemmeno le lacrime. Emma risoluta in questo brano a sua stessa firma assieme a Paolo Antonacci e Davide Simonetta e che nella scelta interpretativa l’avvicina anche al Nesli interpretato in prima battuta, quello di Dimentico Tutto qualche anno fa. L’artista pugliese è sicuramente in una nuova fase della sua carriera, piena di respiro, come se avesse trovato una nuova linfa per proporsi con vigore e forza rinnovata.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Maneskin – Honey
La missione rock dei Måneskin è passata per momenti migliori. Non sto dicendo che il pezzo sia brutto anzi; parlo solo di attitudine rock. Questo pezzo gira attorno ad un’orecchiabilità più pop, concedendosi il piacere di effetti sulla voce che gioca con una linea di basso bella potente in alcuni passaggi. Il progressivo crescendo verso l’inciso che è tirato ritmicamente, puoi però tranquillamente immaginarlo arrangiato anche in maniera più leggera. Questo è però un segreto per essere per tutti e su questo loro continuano a stare sul pezzo.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Filippo Perbellini – Antistar
Alla ricerca di una strada definita da quasi quindici anni forse Perbellini è riuscito finalmente a trovarla. Questo brano è originalissimo proprio nella misura di come riesce ad unire cose provenienti da epoche diverse e farle convivere in un unico brano in maniera misurata e ben amalgamata. L’arrangiamento musicale arriva dagli anni 80 elettronici, quelli che non si cantavano, mentre la linea melodica profuma di seconda parte di anni 70, dove invece il modo d’interpretare sembra figlio del movimento acid jazz degli anni 90. Ed il vestito calza a pennello. Bravo.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Giovanni Segreti Bruno – Ti voglio bene
Voce interessante al servizio di una ballata melodicamente impeccabile ed arrangiata in maniera curiosa, fra un piano guida ed elementi elettronici che sembrano quasi in contrapposizione con la voce appunto, capace di spaziare fra note basse piene ed importanti e falsetti puliti, forti. In divenire l’arrangiamento si arricchisce e riempie il brano, rendendolo appetibile anche per un discorso radiofonico. Può fare strada, anzi sinceramente deve.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Ex Otago – Con te
Ballata sentimentale per nulla scontata per la ritrovata band che celebra invece lo svegliarsi assieme a ancora ritrovarsi dopo anni. Non si tratta di una storia da nota marca di produzione di biscotti, ma un semplice saper render grazie di giornate, mesi, anni, trascorsi assieme, essere grati del giorno in cui ci si è incontrati. Perché essere una coppia per la vita non è una cosa semplice, ma nemmeno impossibile. Carucci e gli altri hanno solo trovato un modo perfetto per raccontarlo.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐