Pagelle Nuovi singoli 14 maggio 2021 a cura di Fabio Fiume.
Arrivano le nuove pagelle anche questa settimana. I brani arrivati si sono addirittura moltiplicati e purtroppo, dati una serie d’impegni personali, molti non ho potuto ascoltarli più volte tanto da avere modo di poter darne un’opinione oculata.
Partiamo subito, buona lettura.
Marco Carta – Mala suerte
Anche Carta si lascia rapire da questo finto reggaeton, allegro nell’impatto sonoro, come reggaeton vuole, decisamente meno nelle liriche, visto che si parla della stanchezza di un rapporto. Un po’ di spagnolo giusto per essere in linea con la stagione ed io che ascolto e… non so più se punire questo stereotiparsi oppure provare a dare benevolenza ad un tentativo di cambiamento dalle solite linee di un pop/rock che ormai non portava l’artista sardo più da nessuna parte. Che faccio con te Marco?
Sei ( di attesa… nuova attesa )
CmqMartina – Pensieri sbagliati
Ha una marcia dance elettronica che gli calza a pennello CmqMartina e la cosa viene ribadita ad ogni nuova uscita. E’chiaro che poi la differenza la faccia la canzone in sé, ma l’artista è centrata e va ad occupare una casella che in tante altre vocalist avrebbero potuto tentare, ma nessuna lo ha fatto mai con tale convinzione. Attenzione però a non cedere, come qui, alla morsa del tempo, allo stare per forza in due minuti e mezzo, soprattutto quando la canzone non sembra essere completa.
Sei
Diodato – L’uomo dietro il campione
Dedicata al codino del calcio italiano, Diodato dipinge una serie di liriche quantomeno esplicative della vita di un idolo di tanti, Roberto Baggio. E quando si ascolta la vita di un campione, così ben spiegata, scompare qualsiasi fede calcistica. Quel che resta è l’uomo, sono le emozioni che l’hanno mosso, ispirato. Quelle emozioni sono state un po’ di tutti noi.
Sette
Gaia & Sean Paul – Boca
Ci ha già abituati a farsi ascoltare in più lingue ed il portoghese, di cui è sana portatrice, è stato giù più volte usato. Il pezzo in questione è molto contemporaneo solo che, trovo, faccia perdere a Gaia decisamente le sue peculiarità. E’ un po’ troppo simile a tante cose provenienti oltre oceano e la collaborazione con Sean Paul non aiuta in questo. La melodia ad esempio? Completamente tralasciata. Sicuramente di taglio internazionale ma, ripeto, poco personale.
Cinque
Gaudiano – Rimani
Abito elettronico per Gaudiano, che punta meno sulla particolarità della sua voce, qui molto più lavorata, per un prodotto finito omogeneo e bilanciato fra le parti. Bisogna ascoltarla un paio di volte per comprenderne a pieno il testo, anche perché si gioca di tagli sulle parole nell’inciso. Special strappato ad un pezzo anni 80 di cose tipo band come i Twins. Chiusura un po’ affrettata.
Sei +
GionnyScandal – Desirèe
Scandal cambia completamente stile. Di buono c’è che adesso canta e lo fa senza nessun tipo d’aiuto artificiale. Lo stile scelto però è qualcosa che le orecchie di chi ha qualche anno e conoscenza in più non arriva certo nuovo; è un rock/punk che “poppizza” moltissimo per cercare di essere ficcante. Vocazione alla Blink 182, risultato più alla Finley per dirla tutta.
Cinque
Jalisse – Speranza in un fiore
Nessuno può negare il futuro ad un pensiero? Canta Alessandra con la sua voce sinuosa che ha la bellezza antica di quelle classiche, che riesce a star bene su diversi tipi d’arrangiamenti. Qui è propriamente nel suo. Si parla degli anziani troppo spesso dimenticati e che a volte vanno via ( specie in quest’ultimo anno ) senza avere avuto nemmeno modo di poterli salutare, di baciare quella ruga che tante volte abbiamo guardato ascoltando le loro storie. La funzione radio è sicuramente limitata, ma c’è pure da dire che quando Fabio & Alessandra hanno strizzato l’occhio alla radiofonicità, sono stati ignorati uguale. Allora ben venga un progetto che cammina altri sentieri ed in cui sono sinceramente sempre molto credibili.
Sette
Jack Jaselli – Se non ora quando
Cambio netto per Jaselli che mette da parte il suo mondo, in genere decisamente acustico, per esplorarne uno invece elettronico. In realtà c’è da dire che ha rinunciato ad essere un unicum per attaccarsi al carro modaiolo che, nel pop, fa in questo periodo dell’elettronica la sua matrice guida. Detto questo il pezzo è gradevole, dotato di un inciso ficcante; è anche vero però che, oltre all’arrangiamento, pecca di un altro male di stagione: la chiusura affrettata e il senso di non completezza.
Sei
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