PAGELLE NUOVI SINGOLI 17 novembre 2023
Piccolo G – Laggiù
Diversi momenti del brano arrivano poco chiari, colpa degli imperanti effetti sulla voce e non è l’unico difetto. Anche gli accenti invertiti sono nel gioco delle parole qualcosa che fa abbastanza male al fegato, il mio per lo meno. E andiamo su, persino sul titolo che per l’occasione diventa “Laggiu“, senza l’accento. Alla base il partire da giovanissimi per trovare il proprio futuro altrove, magari realizzare i propri sogni. Tutto però è abbastanza fragilino, fra ripetizioni (l’inciso è praticamente 3/4 del pezzo) e suoni piuttosto abusati.
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=
Annalisa – Euforia
Avevamo bisogno di un follow up, di una Bellissima 2.0 quando già Bellissima è un brano 2.0? Non è certo brutta, anzi, scorre lasciandosi canticchiare ed è assolutamente superiore a tante cose che marciano in radio. Ma io, come sempre, guardo al percorso degli artisti e questo nuovo singolo di Annalisa non regala niente di nuovo alla sua carriera, tranne qualche altro mese di presenza massiccia in radio. E’ un po’ come quando fai dama; ti potenzi si, ma la pedina che poni sopra per innalzarti è esattamente uguale a quella che sta sotto. Qui non siamo proprio sull’uguale, ma poco ci manca!
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Umberto Maria Giardini – Re
E’ quasi una preghiera che si ripete ad oltranza questo pezzo di cui non tutte le parole mi arrivano chiarissime. Un po’ sembra che parli della potenza della natura che a volte ci viene anche contro, in altri momenti sembra invece davvero un discorso con qualcosa di più alto di noi. Il messaggio, qualunque esso sia, perde però potenza nel momento in cui la canzone si divide in due tronconi in cui il nostro ripete sostanzialmente a giri di 4 le stesse cose su una base quasi esattamente uguale. Come spesso accade per le preghiere cantate, diventa una sorta di cantilena che o ripeti pedissequamente o ci sbadigli sopra a go-go.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Senhit – I am what i am
Ammetto che per me Senhit resta un mistero. Una carriera lunghissima senza tuttavia aver mai davvero beccato un successo importante nella stessa, una canzone che puoi, chiedendo in giro, sentirti rispondere:”uh si, la cantava Senhit“. Buon per lei che continua a produrre, anche perché, ad onor del vero, la nostra è comunque una buona interprete, dotata di voce potente e soprattutto malleabile.
Qui però è al servizio di una cover, il celebre brano di Gloria Gaynor, specchio di una dance che trovava nella black music una cifra importante soprattutto nel cantato. Qui il pezzo diventa un semplice intermezzo festaiolo in cui, purtroppo, la nuova interprete non riesce nemmeno per un attimo a opacizzare l’aura dell’ originale. A che serve quindi? Boh!
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Paola Iezzi – The queens
Torna solista e torna all’inglese Paoletta delle P&C. E’ il brano che fa da leit motiv ad una trasmissione nota e devo dire che in certi passaggi mi è sembrato di sentire Kylie Minogue che pure è vicinissima da sempre al mondo Lgbtq+ e ne è una delle icone. Paola è da sempre a proprio agio in queste vesti danzerecce, ma il brano risulta più incisiva nelle strofe che nell’inciso festaiolo ed un po’ Village People declinato al femminile. Non troppo convincente per restare.
Cinque=
⭐⭐⭐⭐⭐=
Diodato – La mia terra
L’eleganza pervade il nuovo singolo di Antonio, ennesimo estratto da un album non così fortunato come avrebbe meritato. E’ però un brano che seppur perfetto per la tracklist di un album e per descrivere sottolineando il mondo artistico dell’artista Diodato, appare sicuramente un po’ meno potente come singolo. E’ un fatto chiaramente di cantabilità, di possibilità di entrare con facilità nella testa di chi ti ascolta ed è proprio, piaccia o no, quel che fa la differenza fra un singolo e un non singolo. E del resto Antonio lo sa, di brani belli, bellissimi, che però sono anche adatti ad essere giusti per la promozione, ne ha fatti diversi.
Cinque (ma solo alla scelta come singolo)
⭐⭐⭐⭐⭐
Gio Evan – Andy Warhol
Lui è sempre interessantissimo nelle liriche, però ammetto che ci sento decisamente meno poesia rispetto al precedente singolo di appena un mese fa. Qui è sicuramente più scanzonato, orecchiabile, però diciamo anche che da lui, che sa essere molto poetico appunto, non mi aspetto gli accenti “girati”… nemmeno per licenza poetica.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Laura Pausini – Zero
Per questo nuovo singolo Laura si è andata a risentire dei provini realizzati per l’album “From The Inside“? Perché questo brano ci sarebbe stato benissimo dentro, in quel discorso dance che veniva ampiamente esplorato in quel lavoro. La costruzione delle strofe è melodicamente giusta, sfruttando una possibilità dance conforme alla maturità dell’artista che invece ahimè viene sprecata in un inciso tronfio e poggio concluso con un acuto di cui non si sentiva necessità.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Emis Killa – Big bang
Sceglie la modalità ballad, ovviamente rap, per questo nuovo singolo Emis Killa. Riesce a conferirgli quel senso di intimità notturna, almeno nelle strofe che interpreta con un mood basso, cosa che però viene un po’ vanificata da un inciso alzato nella tonalità ma riempito ancor più di effetti sulla voce. Ed arriva un risultato troppo metallico, quasi come se fosse una situazione esterna rispetto alla base, come se la voce arrivasse da lontano. E ci perde un po’.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
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