Pagelle nuovi singoli italiani 22 luglio 2022 a cura del critico musicale Fabio Fiume.
Ed eccoci qui! Queste sono le ultime pagelle della stagione 21/22. E’ stato un anno intenso, che in alcuni momenti ha sfiorato finanche le 200 novità settimanali, costringendomi ad un lavoro di selezione non indifferente per l’impossibilità di ascoltare oggettivamente tutto.
Però l’abbiamo svoltata, riuscendo a fornire questo servizio, questa rubrica che per molti dei nostri lettori è davvero tanto attesa, con puntualità e, quando questa non era possibile, con un colpo di reni siamo andati a recupero. Nel mezzo poi le sempre attese pagelle di Sanremo, quelle degli inediti di Amici, di X Factor, insomma tanta musica nuova di cui vi si è raccontato con quanta più precisione è possibile.
Adesso una pausa è quanto meno d’obbligo, ma non temete, tornerò quanto prima per iniziare assieme una nuova stagione.
Nell’augurarvi un buon proseguo d’estate vi saluto con “qualche” nuovo singolo
Pagelle nuovi singoli 22 luglio 2022
Serena Brancale – Vieni a ballare in Puglia
E mica è cosa facile rifare Caparezza? Mica è da risultato certo riprendere un brano a suo modo iconico, risvoltarlo, e mantenere una credibilità? Serena ci gioca con la sua bella voce, piena e sicura e riferimenti elettronici che in alcuni punti assottigliano la potenza della base ed in altri sembrano moltiplicarne gli echi. Certo il Salvemini è il Salvemini, però ero convinto di trovarmi dinanzi a qualcosa che non aveva storia ed invece si presenta come progetto degno e personale.
Sei 1/2
Bresh – Il meglio di te
La forma canzone non è trascurata; Bresh infatti riesce a proporsi con un brano che ha una sua costruzione definita, fra strofe, incisi, preparazione agli stessi, special. Il racconto proposto ha anche una scenografia naturale, l’università davanti alla quale si svolge. Il limite canoro è, come moda vuole, sopperito dai diversi effetti applicati sulla voce, eppure il nostro ci mette impegno ed il risultato lo eleva dalla modestia delle produzioni simili.
Sei+
Jasmine Carrisi, Al Bano & Clementino – Nessuno mai
Cover del pezzo degli anni 50 di Wilma De Angelis è la carta con cui la più piccole delle ragazze di casa Carrisi decide di presentarsi al pubblico. La carta è un po’ scolorita per la giovane età di Jasmine. Anche la collaborazione con papà… magari avrei lasciato stare. Toglie peso alla propria strada e lascia pensare che invece si canti solo perché si è la figlia di… Forza Jasmine, cammina con i tuoi piedi e fa cose nuove, soprattutto.
Quattro
Matteo Crea – Non ci riesco
Non è che voglio applicarmi però la “e” di riesco è più chiusa, perché detta così arriva “non ci riasco” e non fa lo stesso effetto. C’è un’idea di chitarra base che se incattivita farebbe pensare addirittura al mondo di band quali Skunk Anansie o Garbage, bagnati nell’intro new wave alla Kids in America di Kim Wilde. Il risultato è un vorrei ma non posso, snervante poi nella eccessiva ripetizione dell’inciso.
Quattro
DJ Jad & Wlady con DJ Enzo & Awa Fall – Luci della ribalta
Canzone forse non adattissima alla stagione. Non è infatti sana portatrice di “stupidera” estiva. E’ un pezzo che ha il suo vissuto fra le righe, un vissuto svelato senza inibizioni. La voce di Awa Fall riesce ad aggiungere un colore ad un viaggio altrimenti troppo monocorde, data la vocalità non troppo piena di sfumature del protagonista.
Sei
Neima Ezza e Room9 – Anni 90
Beh i discorsi sono sempre gli stessi, anche se qui devo dire che, intelligentemente, qui si mantiene una progressione musicale scorrevole ed il discorso si va ad appropriare a delle influenze, ad un periodo, quello dei novanta in cui certe cose… Però poi rifletto e penso: ma io negli anni 90 ero un’adolescente e mica vivevo queste cose? Ma che schifo di vita avete avuto? E poi possibile tutti così? Comunque la forma canzone salva capra e cavoli.
Sei
Icona Cluster – Pigro
Nella parte up si rifà tantissimo ad un sound molto in voga nei primissimi 90 nei dancefloor un po’ più adulti, nelle cui basi si sentiva ancora bisogno di chitarre, bassi e perché no, fiati.
Davvero molto carino, incalzante, cantato con padronanza e persino una certa padronanza interpretativa da attore nei momenti invece più down. Anche il freestyle sfida direttamente i rapper più blasonati. Molto bene.
Sette 1/2
Le Rivolte – Bevi responsabilmente
Mi sembrava di aver riconosciuto la voce, così facendo un’indagine… Il Cile. C’è lui alla voce di questa nuova band che si propone qui con un easy pop/rock che non manca di provare a lanciare un messaggio utile, anche se poi lo confonde in alcuni passaggi con l’esaltazione stessa del vizio. Deprecabili gli effetti alteranti sulla voce.
Cinque
Meduza con James Carter, Elley Duhé & Fast Boy – Bad memories
Trovo che il loro discorso stia iniziando un po’ a ripetersi. Man mano che arrivano nuovi singoli diminuisce sempre più lo stupore e qui ne la voce femminile, né alcuni suoni cupi di sottofondo, alla Gomorra, servono a far svirgolare l’attenzione di chi ascolta da quella sensazione di aver già sentito. E non basta di certo che il risultato d’insieme sia gradevole. Attenzione, attenzione!
Cinque
Gio Montana e Atlas Diable – Un altro sogno
Ascolto questo pezzo e non faccio altro che pensare che da un momento all’altro entri o Baby K o Elettra Lamborghini. E’ proprio un fatto di cadenze vocali, e poi di assonanze musicali, anche se li… possiamo parlare di metà degli artisti attualmente in promozione. Il problema è che qui bisogna mettersi in luce e facendo ciò che fanno gli altri…
Va bé, diciamo che mi mette allegria, quello si, e la cosa salva da un’insufficienza pesante.
Cinque
Emma Muscat & Blas Cantò – La stessa lingua
Torna all’italiano la Muscat, dopo la parentesi internazionale con cui ha presenziato anche all’Eurovision Song Contest. E’ in realtà un’esplorazione latina grazie al duettante Blas Cantò che si affaccia così sul nostro mercato. Il brano è un disimpegno caldo estate, che si lascia ascoltare ma che non stupisce di certo. Percorre infatti ambientazioni sonore piuttosto inflazionate, col merito però di lasciare un ritornello in testa memorizzabile e quindi cantabile.
Sei
Pianista Indie – Aranzulla
Ha un che di scenografico e teatrale qui la proposta cantautorale di Pianista Indie. Ed ammetto che, uscendo lui con un singolo al mese, ogni volta che mi arriva la sua digitale, il mio primo pensiero è un’impennata degli occhi al cielo ed un ” n’ata vota chist“?! Poi per fortuna ascolto e trovo sempre il motivo non solo per giustificarne la presenza ma anche per promuoverlo. Il suo mondo è chiaro, pieno di riferimenti di alto cantautorato e tutti rielaborati con padronanza e personalità.
Sette
Rhove & Paky – Copacabana
Ma cosa posso dire su questo pezzo? Musicalmente mi mette l’ansia e dice molto poco. Sempre le stesse cose, con quel “passamont- agnìa! che grida vendetta ancora. La vendetta delle nostra lingua. Prima o poi l’italiano ve la farà pagare!
Tre
Santoianni – Tormentato estivo
Si diverte qui il cantautore a cantare un “omaggio diverso” alla bella stagione, quella che tutte le giovani generazioni aspettano e che però poi a qualcuno mica piace così tanto? Gli ingredienti ci sono tutti per dimostrare il poco trasporto per il periodo; prima di tutto l’apatia con cui è cantato tutto il brano. Poi un testo che vorrebbe gioire di ciò che succede, ma che invece viene vissuto come uno “speriamo che passi in fretta“. Almeno si rivedono le idee.
Sette
Tredici Pietro – Guardami le spalle
E’ un rap pulito, raccontato bene ma anche con appoggi di sound che evitano di fornire reazioni ansiolitiche. Il giovane Pietro si svincola con una buona velocità, che in alcuni momenti ricorda un po’ il fare di alcuni rapper d’oltreoceano., senza rinunciare ad una possibilità melodica che può catturare anche altra tipologia di pubblico.
Sei 1/2
Viscardi – Guaiò
Sull’onda di un Liberato molto meno misterioso, l’artista si propone in napoletano con un pezzo che però, muovendosi su base danzereccia, sposa molte possibilità musicali contemporanea. Guaiò si pone esattamente a metà fra due parole, il guaio, la cosa che non doveva accadere ed il guagliò, la ragazza per cui esce pazzo il nostro. Bisognerebbe vedere dove si approda poi. Per il momento però sembra tutto piuttosto accettabile.
Sei
VI Skin – Amore incondizionato
Beh! E’ una canzone sull’amore incondizionato per la propria squadra, l’Inter, i propri colori, neroazzurri. Però poi ascoltando bene del vero messaggio del tifo resta poco. E’ più che altro uno sfottò a tutte gli altri, in particolare a quelli di fede juventina, chiamati in causa per il famoso scudetto del 2006, qui definito quello degli onesti. Diciamo che più che fare simpatia ai propri, si rischia di far antipatia a tutti gli altri. Detto questo, in un brano totalmente elettronico, ammetto che mi è piaciuta l’idea di lasciar sentire delle percussioni in maniera evidente. Però che vi devo dire? Non sono interista.
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