Ana Mena – Mezzanotte
Dopo Sanremo dove si è esibita con un pezzo utile come colonna sonora per le feste di paese della nostra penisola, ora passa ad una tematica dance che parte prima da sonorità modaiole e poi si concede il momento edm in pieno stile 90/00. Già ci si immagina la schiuma spruzzata sulla pista da ballo. Ma come la schiuma, anche la canzone si volatilizza in fretta. E poi Ana deve imparare un po’ a respirare mentre canta, evitare questo cantilenare di parole che si susseguono dove sembra sempre prossima alla lacrimella che le solca il viso. Che ansia!
Quattro=
Emma Nolde – Respiro
Sicuramente personale sia dal punto di vista vocale che per scelte musicali. Questo pezzo scardina tutte le concezioni radio per poter provare ad invaderle ma poco sembra Emma curarsene. Meglio proporre qualcosa che sia identificante in un mare di proposte femminili tutte uguali, come un gregge che segue il pastore. Poi magari può non piacere, ma pazienza, almeno quelli a cui piacerà, piacerà perché è Emma Nolde e la seguirà sempre.
Sette
Giorgio Poi – Ossesso
Allora, su una frase siamo assolutamente d’accordo: “quelli che cantano adesso non sanno mica cantare come cantavi tu, però li ascolto lo stesso“? Nell’evoluzione musicale si passa anche per un impoverimento, un’impreparazione generale, un’approssimazione giustificata. E’ alla base di un brano che però in realtà allarga questo concetto un po’ a tutto il vissuto. Come gli arredatori d’interno che pensano a cose stilose che sono solo per dottori e notai e non per la gente comune. la forza del passato poi accresce col tempo e magari anche ciò che non era granché ci sembra più bello.
Colpisce detto da Giorgio Poi perché la sua voce on tradisce la giovane età. IL pezzo comunque ha il suo incalzare, con un suono base che ricorda l’avanzata di un treno sui binari. E quel treno arriva.
Sette
Vettosi & Night Skinny – Cagn Marcia
Siamo così assuefatti al brutto, alle giovani generazioni che parlano male, sporco, che questo ormai ha invaso pure la musica. Se io sento un ragazzo parlare così per strada nella mia Napoli, mi giro e gli dico: “E mamma mia“! Perché questa cosa dovrei tollerarla in musica?
Tre