Pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 18 marzo 2022 a cura di Fabio Fiume.
Dopo una settimana decisamente positiva, la scorsa, ammetto che ho trovato il livello medio dei brani in uscita oggi, sensibilmente più basso. Qualche vecchio leone prova a ruggire ma non graffia con la stessa potenza del suo ruggito, mentre solo poche proposte giovani giungono ad orecchio meritevoli di aver lanciato un prodotto che almeno tenta di lasciare una traccia originale. Il rap deve invece trovare un nuovo linguaggio e farlo abbastanza in fretta, perché qui ci si ripete all’infinito, cambiando solo chi pronuncia le solite amenità. Ed alla fine ci scappa più di uno sbadiglio.
Cominciamo…
Anima con Poet & Ethos – La mia strada
Brano che ha una dimensione che unisce cose che arrivano da un passato non troppo remoto: un rap pacato di quelli radiofonici di fine anni 90 con un inciso cantato con fare melodico e black alla Tiziano ferro dei primi album. La canzone però manca di uno sviluppo adeguato che quei mondi avevano e cade vittima della chiusura affrettata che questo periodo invece impone.
Cinque
Boro Boro – Nena2
Una base che non cambia mai, che procede pari pari in ogni parte della canzone con, come unica concessione, un momento in cui manca la battuta. A questo aggiungiamo gli accenti inventati e oltre 1 minuto e mezzo degli appena due e quaranta circa, occupati dal ripetitivo inciso. Scusate il gioco di parole ma è sufficiente per un’insufficienza?
Quattro=
Serena Brancale & Ghemon – Pessime intenzioni
Groove potente, di quelli che ricordano alcune proposte r’n’b di metà anni 90, quelle che venivano facilmente rintracciabili nelle produzioni Drizabone ad esempio, oppure nelle scelte dell’ex vocalist degli Incognito, Maysha. E se per Ghemon la cosa ormai è diventata casa, per la Brancale è un ulteriore passo in più, una nuova possibilità stilistica con cui mostrarsi e con una certa maestria. Certo, è un pezzo da Montecarlo night e poco altro, ma anche questo ci vuole e ben venga. Mica si può solo “trappare”?
Sette
Cocciglia – Animale sleale
E’ molto particolare la produzione di Cocciglia; può piacere o meno, dipende da che appeal si ha con un mondo da club. Sicuramente l’artista ha però un suo mondo da raccontare e non può passare senza che ci se ne accorga. Qui fa una fotografia di quel che non gli piace e chiede scusa al mondo che feriamo regolarmente perché di base non sappiamo amarci. La sua elettronica è piuttosto articolata ma appare un tantino fredda. Comunque da ascoltare.
Sei
Emancipo – Voglio ancora dormire
Il desiderio di non smettere di sognare viene qui decantato con l’efficacia di un’apparenza scanzonata. Non è proprio così però, perché il nostro punta i piedi per terra con efficacia per gridare la sua voglia, il suo volere ribellarsi alla sveglia, farsi bastare la cara vecchia 1000 lire, perché con lei è sparita anche la spensieratezza, per chi ha possibilità di ricordarsene. Grazioso, intelligente.
Sei 1/2
Dani Faiv & Nayt – Facce vere
Il testo si perde in più di un’occasione in momenti di reale incomprensione. Per capire cosa dice, ti devi fermare e riascoltare. Più chiaro Nayt e nel rap/trap oserei dire che la cosa è quasi indispensabile perché se basi la tua musica sulle parole e la veloce intensità e chiarezza con cui le sai pronunciare, il non riuscirci è quantomeno un problema. Se ci aggiungiamo che la canzone in se stessa è piuttosto essenziale e poveretta nell’arrangiamento…
Quattro
Francesco Forni – Gelusia
E’ in napoletano questo pezzo a metà fra una dichiarazione serenante e la cassa in 4 che toglie ne modernizza l’efficacia. Il pezzo ha una forte funzionalità anche proprio scenografica, tanto da rendere facile costruirgli attorno il video, uno storyboard. La voce di Forni è piena, con un suo colore specifico; ciò nonostante si circonda di buone armonizzazioni per l’inciso, rendendolo ancor più efficace nel racconto.
Sette
Galassie – Cinema
Racconto di un amore moderno, quello che magari nasce via social e poi, nell’incontrarsi, si scopre di non avere nulla in comune, nemmeno un verbo da spendere. Eppur non manca la voglia di provare quell’amore che viene definito démodé e non quello in cui ci si accontenta che mi paghi la cena. L’arrangiamento scelto è quello di un pop rock molto suonato, anche questo non a caso démodé, che pur però, proprio come quell’amore di cui prima, quello da voler ritrovare, appaga decisamente di più. Biglietto da visita efficace.
Sei 1/2
Giaime & Pablo Ct1 – Come se nulla fosse
Sempre le stesse cose, gli stessi argomenti. Ne senti una, le hai sentite tutte. Solo che si sta peggiorando anche dal punto di vista delle basi, visto che si sceglie un loop e lo si fa ripetere all’infinito. Mamma che noia!
Tre
Francesco Giordano – Il segreto di un poeta
Chiariamo subito: è impossibile non trovare efficace questo pezzo che gioca con jazz, swing e soprattutto tanta teatralità. Il problema è però la sua valenza promozionale. Sicuramente se vado a vedere un concerto di Giordano, gliela voglio assolutamente sentir cantare, suonare, recitare. Questo per dire che c’è bisogno di un palco, di una scenografia, di un determinato colore di luci per arrivare efficace pienamente. Ma come singolo promozionale la valenza si restringe alla possibilità di un’ospitata televisiva e questo tipo di prodotto, nei pochi programmi che ancora danno spazio alla musica a scopo promozionale, ha una valenza assai riduttiva. In radio poi è addirittura prossima allo zero. Bene Giordano insomma, ma non come veicolo promozionale.
Senza voto
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