Pagelle nuovi singoli 25 marzo 2022 seconda parte
La Scelta – Treno del futuro
Meno centrati in questo contesto più stereotipato, loro che invece hanno sempre grandi aperture musicali. Non mi riferisco al suonato, che è tanto e pure qui, mi riferisco alle evocazioni dei loro pezzi che qui non riesco a rintracciare. E’ tutto più pop rock versione ballad. Inoltre non mi colpisce l’inciso che perde melodia per esser sparato più a mo’ di slogan. Musicalmente sempre un paio di spanne sopra alla media ma rispetto al loro repertorio risultano appena appena sufficienti.
Sei=
Nada – Mille stelle
Non so esattamente a che fase numericamente siamo arrivati della carriera di Nada. Quel che so è che l’artista livornese ha mantenuto in tutte esse sempre un grandissimo motivo per esserci, che è invecchiata senza invecchiare artisticamente, nel senso che è tangibile la voglia costante di misurarsi con nuovi mondi sonori. Adesso la corposità della sua voce, è adattissima a farsi portavoce di musiche essenziali come qui, in cui il racconto non sta nemmeno in quel che dice ma proprio fra le pieghe di quella voce che è già storia, già testo in se.
Otto
Angela Nobile & Barbara Catera – Fidati di te
Il riferimento a La Rappresentante Di Lista è in questo pezzo molto forte. Giuro che se non avessi letto il nome dell’artista avrei pensato al nuovo singolo del famoso duo. E’ proprio l’arrangiamento, questo leggero funky, oltre al tono ed interpretazione. Il testo è invece esplicito, chiaro ed esaustivo nel descrivere quel borbottio che qualsiasi cosa si è o si fa crea negli altri, a cui non stai mai bene. Ho trovato intelligente la collaborazione col soprano senza che questa sia risultata invasiva. E’ un intervento vocale di base, solo ad impreziosire il fondo, a riempirlo. C’è da fare solo attenzione a non percorrere strade già battute in tempi troppo recenti e poi in maniera positiva tanto da non poter essere non considerati.
Sei
Random – La ballata dei gusci infranti
Torna proponendosi con un fare più poetico, con una ballata più ispirata. C’è ancora tanto da fare nel modo di cantare, limitato assai. Se però riesce a procedere così, più profondo nelle storie che vuole raccontare, il tempo di crescita gli si può concedere. Se non altro è riuscito a farci capire che nella vita vuol fare il cantautore e non l’artista delle mode del momento.
Sei
Davide Rossi – Wasted love
C’è la decisione di proporsi in inglese che però credo risulti un errore. In italiano sarebbe infatti risultata originalissima dato che, per i nostri lidi, solo un artista come Mengoni tenta a volte di proporre cose che suonino di base invece così internazionali. Mi piace anche il sentore gospel che fa capolino ad un certo punto. Nonostante sia breve, risulta completa in ogni singola parte.
Sette
Federico Rossi – Ti penso spesso
Forse questo è il pezzo più incisivo fra quelli incisi da Federico da quando è solista. E’ un urban pop con qualche proiezione verso la dance, su cui si pone vocalmente in maniera più leggera ed in aiuto arriva l’effetto elettronico che molto è in voga in diverse produzioni internazionali. Scorrevole e incalzante quanto basta per provare ad affrontare la stagione della rinascita, che, nel suo caso, potrebbe costituire il volano verso un’importante conferma anche come solista.
Sei 1/2
Vasco Rossi & Marracash – La pioggia alla domenica
Le cose stonate, come la pioggia alla domenica o l’assenza di neve a Natale. E’ una canzone sui controsensi, pure quelli inaccettabili come la guerra lì fuori, tirata in ballo dall’aggiunta delle barre di Marra. Lo spirito è elettrico e Marra non stona all’interno dell’incastro, nonostante sia abbastanza lontano come stile in genere. Gradevole nell’insieme anche se non grido al miracolo, proprio no. Sono troppe le cose nelle rispettive carriere che fagocitano questo pezzo senza troppo sforzo. Spero comunque sia un mega successo visto il fine assolutamente nobile di quest’unione di sforzi.
Sei
Sangiovanni – Cielo dammi la luna
Si fa profondo qui Sangiovanni giocandosi la carta ballad per anticipare il nuovo lavoro. E’ una proposta che arriva più matura per linguaggio e linea melodica. L’arrangiamento vocale sfrutta sempre il suo essere perfettamente incastonato nei tempi moderni, con effetti vocali e “strappi” poco tecnici ma indubbiamente indirizzati con efficacia alla pancia di chi ascolta. E’ un passo avanti importante, una crescita necessaria per non ripetersi in canzoni jingle che alla lunga lo avrebbero azzoppato. Staremo a vedere. Promosso.
Sette
Santi Francesi – Signorino
Interessante proposta che usa un linguaggio musicale ficcante, con ritmica che incalza e arrangiamento vocale in doppia traccia che dona colore al tutto. Sagace il testo che sottolinea come i tempi cambino, come possano invertirsi le parti in maniera anche naturale. Essere corteggiati può rivelarsi piacevole, anche per un uomo.
Sette
Lorenzo Semprini – Una notte così
Piano e chitarra combinati assieme per un pezzo che è molto descrittivo, fotografico oserei dire. In alcuni passaggi dell’inciso mi ricorda moltissimo Luca Barbarossa. Buone le evoluzioni strumentali dello special che creano variazione importante sulla liturgia del pezzo altrimenti un po’ prevedibile.
Sei+
Federico Stabile – Gin Tonic
Cantata in palermitano riesce a mescolare nel sound cose che arrivano dalla fine degli anni 70, da un progressiv rock che si mescolava con il soul funk americano, ed una predisposizione dis tare in musica molto urban, molto attuale. Ci capisco poco dopo i primi ascolti, però il bello è anche poter imparare. Gioco di sax e basso nello special che richiama bei momenti di live d’altri tempi.
Sette+
Anna Turrei – Le stanze della mente
Un viaggio fra i ricordi; ricordi comuni a tanti, forse tutti. Il crescendo verso l’inciso è buono ma poi, arrivato, delude un po’ le aspettative. Inoltre il discorso andava forse messo un po’ più in modalità racconto, perchè nonostante ci si può ritrovare nelle parole, nei pensieri, questi sono solo elencati uno dietro l’altro come un inseguirsi di esperienze. Finisce col sembrare più un curriculum che altro.
Cinque=
Ultimo – Equilibrio mentale
Trovo Ultimo decisamente potente, più potente quando si propone in maniera essenziale. Come qui, con un piano soltanto che riesce ad aggiungere profondità e sentimento alla sua impulsività espressiva, al suo concentrare tante parole in crescendi a volte impossibili da sentire due volte di seguito senza avere voglia anche tu di urlare all’improvviso. Insegnami tu a vivere perchè non so come resistere canta alla ricerca di un equilibrio mentale e non so se riesce a regalarlo qui a chi lo ascolta. A me arriva spazio, arriva una vallata verde fra i monti, arrivano gli echi della voce che si fa strada fra questi spazi. Sensazioni.
Sette 1/2