PAGELLE NUOVI SINGOLI 12 gennaio 2024
RENATO ZERO – Eccoci Qui
Allora divido il giudizio in due: da una parte trovo il testo bellissimo ed una capacità di trasportartici all’interno con le sue interpretazioni sempre cariche, intense che danno il giusto peso alle parole. Dall’altra però… quando Renatone uscirà con una canzone che non sia un sermone da ascoltare a mani giunte per pronunciare alla fine in coro un “amen“? Cioè dove sono “I Migliori Anni Della Nostra Vita“, “I Giardini Che Nessuno Sa“, “Magari“, “Sono Innocente“, “Non Cancellate Il Mio Mondo“, “Cercami“,”Dimmi Chi Dorme Accanto A Me“… e potrei continuare per ore. Ho nominato canzoni importanti, ma canzoni, col senso comune di canzone, che ti smuovevano la coscienza ma non ti toglievano la voglia di cantare. Ecco questa cosa di Renato mi manca.
SENZA VOTO
TOMMY DALI – Chiamami Di Notte
Il brano potrebbe pure essere carino, parlo proprio per motivetto che ti entra in testa facile… anche se poi così facilmente se ne esce. Il problema però è che Dali è qui un mix fra Sangiovanni e Olly e sinceramente di questo ensemble non se ne sentiva distintamente la necessità. Tutto piuttosto inutile.
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=
ROKAS – Scusami
Voce di cui è impossibile percepirne l’esatto colore. E’ tutta lavorata e anche in maniera differente in base ai punti delle canzoni. Il pezzo è si orecchiabile però a cosa serve se poi corri il rischio di non ricordare chi lo canti? Lui o un altro che differenza fa? E poi la cosa si aggrava sia perché il nostro si propone come cantautore e secondo perché la frase “io sono un sacco di droga e tu il posto di blocco“, renderà pure l’idea, però confido che un cantautore ne sappia trovare di migliori.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨
MASSIMO PERICOLO & TEDUA – Straniero
Con una chitarra che fa un po’ “Shape of My Heart” di Sting, i due uniscono qui le forze per un pezzo che probabilmente raccoglierà il suo spazio, la sua fama e successo, ma che non aggiunge nulla alla produzione d’entrambi. Scorre in maniera abbastanza leggera, anche se, per dovere di cronaca, ci sono alcuni passaggi del testo, nella seconda strofa, che esprimono un bel concetto, soprattutto di evoluzione personale, di riqualificazione del proprio io, in cui si gioca di figurazioni e si evita di scendere in linguaggi scadenti ma che fanno maggior presa su un pubblico giovanissimo. Peccato comunque alcuni passaggi nella prima parte.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
EX OTAGO – La Puzza Della Città
Giocano d’atmosfera qui gli Ex- Otago, con delle chitarre di fondo che ricordano un po’ i primissimi U2, enfatizzate però da suoni di tastiera e, per l’appunto, d’atmosfera. Le strofe riescono a portare in luoghi aperti, pieni d’evocazione. Un po’ meno invece l’inciso che diventa un po’ più prevedibile. Buono invece lo special, anche per i suoni scelti, solo che non sfocia in un naturale richiamo d’inciso. I tre minuti continuano a giocare a sfavore della riuscita di un pezzo.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
AKA 7EVEN – Non Dimenticare
Toh! Aka torna alle origini scrivendo una ballata sentimentale, ma fa di più, si ripulisce completamente o quasi la voce da software vari ed eventuali. Attenzione però che l’incipit del pezzo da un po’ l’idea del brano che Matteo Romano portò a Sanremo, Virale. Si tratta solo di un attimo, però quell’attimo era il punto di forza di quella canzone e fondamentalmente lo è anche di questa. Attimi, bazzecole. Comunque in crescita.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
GIORDANA ANGI – Ritorno Sempre A Te
Giordana torna con questo nuovo estratto dal suo ep, alla sua veste maggiormente congeniale con questa “Ritorno Sempre A Te“. Congeniale perché la pastosità della sua voce meglio s’appoggia su ritmi lenti, rispetto ad uptempo più serrati, dove riesce meno la comunicazione e forse nemmeno è così necessaria. Però la sua espressività merita o contenuto o sentimento, come qui. Unico neo del pezzo è che gli avrei conferito una strumentazione più veritiera al posto di una base un pochetto vuota, troppo basata sulla battuta e poco altro.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
LORENZO LICITRA – Il Mio Giusto Momento
Semplicissima e romantica (ma anche con qualche passaggio audace) questa canzone che ridisegna le potenzialità di Lorenzo che, come spesso si è detto, per essere bravo è bravo, solo che risultava sempre perso dietro a brani a mio avviso svilenti. Avviso mio che però poi il pubblico non ha mai ribaltato. La ballata gli permette di mettere in mostra la voce ma anche di non risultare troppo tecnico e vecchio nel mood. C’è qualcosa di “mengoniano” nella forma canzone, anche se il termine di paragone è ancora un po’ lontano per personalità. Tuttavia e finalmente direi, non è da bocciare!
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
RANDOM – Diamanti
Anche Random si da una bella spolverata scrivendo in maniera più matura e tutto sommato qualche annetto è passato. Siamo sempre figli di una composizione tutta da studio, un pc e un po’ di effetti sulla voce. Tuttavia e finalmente si canta di più e soprattutto si compone una melodia che ha un senso per essere seguita e cantata. Progressi.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
LEGNO – Stronzo
Storia di consapevolezza, ammissione di essere stato quello che non si doveva essere. I Legno continuano su questa strada più acustica, cruda e guadagnano punti significativi. La canzone ha qualcosa di “vaschiano” pur senza scimmiottarlo e la voce che continua a ispessirsi nel suo essere roca, diventa sempre più interessante, con nuove sfumature. Adesso si è stati crudi e diretti, ma attenti a non cadere in prevedibili ripetizioni.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
ANNALISA MINETTI – Torno a Napoli
Pur se milanese, Annalisa è indissolubilmente legata al capoluogo campano. Lo è per vecchie ragioni sentimentali ed attuali presenze familiari, giacché il suo primo figlio ha deciso di stabilircisi a vivere con il padre, napoletano, da cui la vocalist si è separata tempo addietro. Il brano è intelligentemente proposto con parti in italiano ed altre in lingua napoletana, riuscendo in tal modo a racchiudere l’esatto sentimento che qui le belle note della nostra vogliono raccontare. Quel sentimento è verso una città che un tempo l’ha adottata e per la quale lei ha ricambiato l’amore ed a cui continua ancora ad essere legatissima. Legata alla gente, all’atmosfera, agli odori, all’amore per molte persone che fanno o han fatto parte della sua vita. Ed un figlio è sicuramente l’amore più importante. Più spendibile in presenze televisive che per il complesso mondo radio per cui è troppo old style senza però avere quel sapore del classico.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
ANGELICA – La Mia Metà
Carina la frase: “mi fa schifo mezzo mondo e non mi ha chiesto mai neanche il permesso“! E’ questo l’incipit di un inciso che arriva come a dire che a volte uno si trova in mezzo a situazioni per caso, senza volere. Di certo non è che non siamo colpevoli, anche se non volevamo; a volte siamo persino complici di ciò che succede. Però quando tutto non gira ognuno di noi può trovare qualcosa che lo risollevi, come l’amore. Angelica ha una voce disincantata, poco convenzionale, forse qui un tantino dedita al lamento che però il timbro particolare non lascia percepire come tale. Una voce meno fresca avrebbe richiamato facili sbadigli.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
GAUDIANO – Martini Dry
La voce è senz’altro una delle più belle degli ultimi anni e non sempre le canzoni proposte ne erano all’altezza. Forse c’è questo dietro la non esplosione definitiva di Gaudiano, che pur si è fatto notare in diverse situazioni. Frattempo però arriva una nuova ballata che è molto ben strutturata dal punto di vista melodico, con delle strofe che fanno della vena malinconica il punto di forza ed un inciso che invece guadagna forza, riempendosi di una seconda linea vocale ed attualizzando anche il rapporto e le sue problematiche, con un testo che si avvicina al mondo delle connessioni. Forse non è il brano della vita ma, consentitemi di dire, da comunque lo stacco ad una serie di schifezze che popolano le playlist “strimmaiole”. E fosse solo perché senti uno cantare davvero. E come se canta!
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
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