PAGELLE NUOVI SINGOLI 8 dicembre 2023
Raia – Solo per te
Brano che cresce tanto, che racconta un amore che sa di protezione reciproca, perché lui è disposto a fare da scudo ma riconosce anche che questo sentimento illumina il suo buio pesto. Attenzione però a non seguire dei binari già precostituiti, perché questo incalzare quasi senza regola, quasi senza porsi limite, senza prendere fiato, per poi riscendere e concludere con pacatezza cantautorale, piano e voce è qualcosa che c’è già e si chiama Ultimo.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
Nobraino – Fermentazione
E’ un po’ un racconto della vita e persino della storia rapportato al bere, a quanto l’uomo per aver fatto alcuni atti, essere passato per alcuni eventi, doveva essere sicuramente ubriaco, sbronzo, ciucco, come lo volete dire. La band romagnola torna sulle scene con un nuovo singolo che è rock carico con sempre quella spruzzata folk al suo interno, tipica delle zone da cui provengono. Il pezzo può sicuramente far saltare durante i live, ma a poco appeal dal punto di vista promozionale. Credo che a loro però interessi poco.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Tommaso Stanzani – M’Ama Non M’Ama
Stanzani racconta qui la fine di un amore, lo strappo fra “un cuore innamorato ed un altro che se n’è andato”. Potrebbe esserci del personale nel pezzo data la sua storia d’amore famosa. A noi di questo frega poco o nulla. C’interessa capire quanto invece questi suoni clubbing, pure pieni di passaggi interessanti e ricchi d’atmosfera, siano propri dell’artista o quanto siano solo il pretesto per esibizioni in playback con balletto annesso. Non c’è nulla di male in questo, s’intenda, solo che se il discorso è verità artistica potrebbe essere anche un attimo preso più sul serio. In attesa di scoprirlo, sufficiente.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Anna Castiglia – Participio Presente
La sensazione è stata subito sentire una nuova canzone di Simona Molinari dopo essersi fatta un trip di suoni dell’America Centrale. Il mood musicale, l’approccio sono quelli ma non la voce, che per quanto sicuramente interessante, almeno qui non apre a tutto quel mondo, quella potenza che Simona mette in campo. Il brano è comunque però decisamente intelligente, con il concetto dell’emergente che, almeno qui in Italia, non si capisce mai quando termina. I suoni sono caldi, pieni di evocazione e, nel mondo mainstream attuale, molto poco usati.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Articolo 31 & Coma Cose – Una cosa bene
Come spiegare l’amore e tutte le sue evoluzioni, come cambia in base anche all’età? Ci pensano in quattro, i due Articolo ritrovati e i due Coma Cose mai persi, e fanno centro grazie ad un pezzo sempliciotto e breve, facilmente canticchiabile dopo un paio d’ascolti e che ti dona quella voglia di seguire Ax nel suo rap, per capire se ciò che dice lo condividi o meno. Certo, è tutto un po’ disincantato e avrebbe potuto spiegarsi in qualche passaggio lirico in più senza stonare, senza starci male. L’angoscia di stare dentro i tre minuti è ormai una malattia. Più che accettabile comunque.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Tropico – Ubriachi di vita
Non so esattamente dire perché, almeno non con precisine, ma questo pezzo me lo immagino tranquillamente cantato da Emma. Credo sia per alcuni modi di chiudere le frasi musicali, pure se non è un fatto di accenti, dato che i due artisti hanno natali diversi. Di sicuro meno immediata delle sue ultime cose, è comunque una ballata ben strutturata, con un inciso corposo e, stranamente per Tropico, impastato con una buona presenza corale. Potrebbe avere anche un ritorno airplay importante.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Big Boy – Hit Me
Ormai completamente assorbito da un mondo dance che sembra vestirlo al meglio, il nostro Sergione non fa rimpiangere le voci più impostate e note del mondo della notte. Unico neo, figlio però del tempo, è l’utilizzo davvero inutile di effetti in alcuni passaggi del pezzo. La voce del nostro non ne necessita affatto, nemmeno per concessione alla moda. Il brano ha un bel tiro e migliora ancor di più quando Sergio da prova di grande dimestichezza flow.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Gabry Ponte, Bshp & Joe Cleere – Losing You
Sul sound base di “Every breath you take” dei Police, Ponte riesce a montare un pezzo che suona nuovo anche proprio per se stesso. E’ infatti cosa strana che il nostro dj e producer non condisca con dei suoni chiassosi e tronfi tipici delle sue produzioni sin dagli anni degli Eiffel 65. Qui tutto invece è tenuto in maniera più sommessa ma non certo meno efficace. In pista ci vai lo stesso se parte un pezzo del genere, solo che te la godi di più, puoi anche interagire con gli altri e non solo scuotere la testa senza senso che manco Linda Blair nell’Esorcista!
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Gero Riggio – Pochi grammi di lucidità
Pezzo quantomeno attuale che racconta della paura che spesso alcune donne vivono fra le mura di casa e la visione di un bimbo che ancora deve nascere, peso di una scelta che lui non può fare, il venire al mondo dove non c’è più amore, dove forse si resterà in silenzio, si continuerà a sopportare solo proprio perché c’è lui, c’è un fiore che sta per germogliare. Tante vite, tante storie, spesso destini simili. La questione è molto ben posta, senza cadere in soluzioni cupe, riuscendo così semmai ad arrivare a tanti. Intelligente l’innesto della voce del bambino; ci sta, è coerente.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Daniele Vit – Non dimenticar
Voce come sempre eccezionale e adattissima a questo tipo di sound per cui Vit sembra oggettivamente nato. L’arrangiamento richiama un mondo mowtown che abbiamo conosciuto benissimo anche noi in Italia, pur se mai quanto oltreoceano. E non solo. Qui c’è anche qualche (involontario ?) richiamo natalizio nell’arrangiamento e tanto, tanto effetto Ballando Con Le Stelle, tanto che stai li e ti aspetti da un momento all’altro la Carlucci che interrompe dicendo:”su le palette”. La alzo anche io la paletta, sia perché Daniele è proprio bravo, sia perché gli arrangiamenti proposti in quella trasmissione dalla Paolo Belli Big Band sono spesso qualcosa d’eccezionale.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Renato Zero – La ferita
Torna alla ballata carica d’emozioni Renato, più cantore di sentimento puro e vero che santone pregno di consigli per i suoi sorcini, ma spesso al limite dell’Amen alla fine delle sue canzoni. Qui c’è bella melodia (ma quella è raro non ci sia stata nei suoi brani) , ma anche una forma canzone fatta di crescenti importanti dove l’artista ricorda quanto sia ancora giovane e pulsante la sua voce, quante cose abbia da raccontare ancora la sua vita, quanto ancora sia in grado di mettere a parcheggio la quasi totalità dei giovani artisti che non sanno essere così visceralmente interpreti di ciò che cantano.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Appuntamento a settimana prossima con le nuove pagelle nuovi singolo.