3 Settembre 2021
di Interviste, Recensioni
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3 Settembre 2021

Le pagelle dei nuovi singoli italiani in uscita il 3 settembre: Alessandra Amoroso, Carmen Consoli, Maninni, Francesco Gabbani e…

Arriva settembre e, oltre a tanti artisti emergenti iniziano a tornare i primi grandi nomi della musica italiana

Pagelle nuovi singoli 3 settembre 2021
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Pagelle Nuovi singoli italiani in uscita il 3 settembre 2021 a cura di Fabio Fiume.

E così arrivò Settembre e con esso la stagione discograficamente più importante dell’anno: l’autunno. E non a caso, proprio questo primo venerdi del mese inizia un nuovo fermento fra le pubblicazioni; si, iniziano a tornare i big della nostra musica, alla ricerca del loro posto al sole per il periodo natalizio ( eh si, mancano ancora 4 mesi ma le basi si gettano adesso! ).

E questa settimana un paio di ritorni sono davvero importanti. A voi la lettura allora!

Alessandra Amoroso – Tutte le volte

Questa nuove veste, indossata da un po’, della Amoroso l’ha indubbiamente resa più leggera e le ha fatto decisamente bene. Il motivo risiede nella tipologia di voce, troppo barocca, troppo piena di colore tanto che, impelagata in una serie di ballate consecutive risultava pesante. Il nuovo singolo prosegue su questa strada easy e rilancia con maggiore leggerezza, perdendo la battuta possente di una Sorriso Grande e guadagnando in aperture.
Sette


AndreaDieci – Mary Love

Ballata d’amore, ma di un amore più idealizzato che reale, quasi da favola. Sound pulito, essenziale, interpretazione che suona un po’ strana per questo tipo di liriche, un po’ troppo auliche. Tante “e” aperte, al limite del fastidio. Luci ed ombre.
Cinque ½


Carlo Audino – Lady Laura

E’ una canzone questa fuori da qualsiasi tipo di contemporaneità. Sembra un pezzo degli anni 70 ma non di quelli che prendono evocazioni ed ispirazioni; sembra proprio un pezzo di quelli minori di band del periodo. Ci sono momenti musicali di degno rispetto, proprio perché hanno quella matrice li, ma il pezzo davvero puzza di naftalina, come quei cappotti della buonanima della nonna, che però, anche se gli fai riprendere aria, sono immettibili.
Quattro


Emiliana Cantone & Ivan Granatino – Mai love

Cover del pezzo di Franco Ricciardi di metà anni 00, ha momenti che praticamente sono una rilettura di Where Is The Love dei Black Eyed Peas. E se Granatino di suo ha una duttilità artistica speciale, che lo porta a volte a risultati sottolineabili, altre invece sempre degni di sottolineatura… ma in rosso, Emiliana ha una voce che sorprende con punti di forza quando meno te li aspetti, senza sgranare e perdere di bellezza. Accettabile nel complesso.
Sei


Marco Cignoli – Invece scrivo canzoni

Cosa c’è in questa canzone? Non c’è aria di novità, non c’è l’ombra minima di un pathos, non c’è uno stile definito e non c’è nemmeno una voce gradevole. E’ solo lui che si presenta al pubblico e sinceramente no, proprio non se ne sentiva il bisogno.
Tre


Carmen Consoli – Una domenica al mare

Ci ha messo un po’ per tornare Carmen e lo fa portando sempre con se questo leggero moto di saudade, questa nostalgia piena di colori, pathos, atmosfere e tepori di tramonti siciliani di mezzi tempi. Non mira ad avere nuovo pubblico ma sicuramente a farsi amare sempre più in maniera irreprensibile da chi già lo faceva.
Otto


Dellai – Ho bisogno di te

Ripescano dai 60 qui i fratelli Dellai per un pezzo che chiude una sorta di trittico dedicato a questa fantomatica Teresa. Forse fra i tre pezzi ( quello di Sanremo era proprio pessimo ) è quello più centrato, che da un’idea anche di sound a cui i due giovani potrebbero propendere riuscendo a comunicare qualcosa, facendolo proprio.
Sei


Sabrina De Mitri – Flow

Voce dal colore riconoscibile che però sceglie di non proporsi con cose estremamente popolari, come questo pezzo in inglese che gira attorno a tematiche reggae senza mai caderci con entrambi i piedi dentro. E ci sono accelerazioni e virate impreviste, fiati che entrano ed escono per un risultato d’insieme molto gradevole, appetibile anche per situazioni live, forse ancor di più che in disco.
Sei ½


Diorama – Souvenir

Originale nell’insieme, non segue scimmiottamenti di ciò che è alla moda oggi. Diorama prova a fare il suo e pure se non siamo di fronte al pezzo della vita, siamo comunque su uno stile su cui provare a costruire. La voce nuda è piuttosto acerba e di fatto ci guadagna nel mezzo dell’arrangiamento di riprese e raddoppi dell’inciso.
Sei+


Don Pero – Petit

Discorso musicale piuttosto trito e ritrito. E’ una trap che latineggia e che nella parte vocale si diverte a giocare di altre lingue. Per il resto segue tutti gli stereotipi del caso, eliminando solo un gergo scurrile ma non certo alcuni accenti inventati e delle “e” che è facile confondere con delle “a”.
Cinque =


Double Face – Fatto

Base un po’ vuota, rende la canzone quasi come se fosse solo una dimostrazione di bravura nel freestyle, che un singolo promozionale. Ed arriva esattamente la bravura e la velocità del nostro ma si perde sia la possibilità di un successo ( cosa citata anche nel testo che dice “non penso di fare successo” ) che anche qualche porzione di testo. Attenzione quindi ad essere sempre chiaro che nel mondo rap è fondamentale.
Cinque


Francesco Gabbani – La rete

Se la canzone ha il suo senso, demonizzando la bolla della rete in cui tutti galleggiamo, incuriosendoci di vite altrui e mostrandoci come nemmeno noi sapremmo riconoscerci, casca l’asino su un inciso un po’ sprecato, ripetitivo, gettato là come a dire: avevo l’idea e l’ho rimarcata. Non era necessario però Francè; ti potevi sprecare a cercare qualche lirica in più. Orecchiabile ma stancante.
Quattro ½


Il Tre – Fuori è notte

Bel racconto personale retto da una chitarra maneggiata con vigore talvolta, delicatamente altre. Non c’è altro, se non un accompagnamento ritmico in divenire che però non disturba. questo rende il racconto de’ Il Tre più veritiero, realistico, tangibile.
Sette


Jeyel – Dottor Jeckyll & Mr. Hyde

Voce acerba ma interessante, che lascia pensare potrebbe evolvere positivamente. Deve però trovare lo stile giacché il pezzo è un po’ confuso: è pop di base, con qualche richiamo rock nell’inciso, e poi cede alla tentazione di rappare davvero inutile nell’insieme. Breve ma non incompleta.
Sei=


Kaufman & Legno – Trigonometria

Sembra una canzone degli Zero Assoluto, non nel senso che sia copiata, ma proprio per stile. Anche le due voci, seppur non sussurrate, sembrano mantenere quelle stesse intenzioni. Per differenziare però arrivano i momenti vocalmente armonizzati, cosa che il duo romano non ha mai usato nei propri brani. Carina ma chiusa un po’ così; avrebbe avuto bisogno di un momento musicale più importante.
Sei=

Clicca su continua per la seconda parte delle pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 3 settembre.

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