Ci hanno spesso ripetuto che la musica italiana, se non quella tradizionale e nello specifico napoletana, non può trovare approdi facili in altre terre; colpa della lingua troppo poco diffusa e della nostra incapacità di stare al passo con i tempi e di arrivare, come stile, sempre un pelo più tardi degli altri.
Ovvio che ci sono alcuni casi in cui il problema è raggirato, ma ce ne sono anche altri in cui esso è preso di petto, sfidato ad armi pari, come nel caso di Osvaldo Supino. Già notissimo sul web, e presenza fissa delle chart dance di itunes, Supino ha deciso sin dall’inizio della sua carriera di sfidare il mercato internazionale, andando ad attaccarlo su di un fronte che già in passato aveva aperto le porte all’italica provenienza, seppur proposta in inglese, ovvero la musica dance, ed il suo nome, grazie a riuscite collaborazioni anche con autori d’oltreoceano, ha iniziato col passaparola tra gli addetti ai lavori a farsi strada, tanto da portarlo alla pubblicazione del quarto album Behind the curtain in appena 5 anni di carriera discografia.
L’album, disponibile solo sulle piattaforme digitali, è come da marchio di fabbrica un lavoro dance in cui la matrice americana si bilancia perfettamente con un certo sapore Eurodance, e la tracklist stessa concede ora spazio ad una corrente ora all’altra, senza disdegnare l’ingresso finale dell’ intensa ballata Stay nonostante il nostro non sia propriamente un cantante di voce.
Le ispirazioni americane sono sottolineate in maniera forte in brani come l’attuale singolo Wet dream , che non invidia la prepotenza compositiva dei primi successi di Lady Gaga, anche grazie ad un video, il cui regista è il fratello di Osvaldo stesso, in cui questo “umido sogno” si rivela peccaminoso quanto mai, senza tralasciare la componente omosex, di cui Osvaldo si è fatto spesso messaggero, come supporter in prima persona dei diritti gay.
Anche il precedente singolo Livin’ again, vincitore anche di un concorso canoro per giovani artisti in quel di Napoli nel 2014, era corredato da un video che lasciava poco all’immaginazione, il tutto su una base fatta di casse pompate ed un inciso corale che aizzerebbe anche folle da stadio.
Nel disco anche la cover della celeberrima Missing You di John Waite, che rivive dal lontano 1984, grazie ad un duetto sorprendente con la sempre brava Antonella Lo Coco; nel pezzo le voci dei due si amalgamano alla perfezione, tanto che sarebbe lecito sperare che decidano di lanciarla come singolo e magari ispirato video.
La componente Euro si fa invece chiara in un brano come Coming for me, che farebbe la sua figura nelle scalette dei progetti discografici di Avicii, così come sono sfidabili folle a vincere la prova del piedino fermo ascoltando un pezzo come Infinity che mischia trip musicali attualissimi con riminiscenze 90’s .
Non mancano ovviamente alcune ingenuità definibili da “corsa al successo”, come un brano quale Now that you know che potrebbe tranquillamente finire, per il suo arrangiamento piuttosto solito, come riempitivo nel disco di una qualsiasi boyband.
Con Behind the curtain, Osvaldo Supino è già partito in tour e come sempre le date lo portano spesso all’estero, dove si è persino guadagnato 3 nomination ai Bt Digital Music Awards in Inghilterra. Cosa manca allora alla definitiva consacrazione dopo tanta rincorsa? Che le radio italiane si accorgano un po’ di lui ed allora il gioco sarà fatto!
BRANI MIGLIORI: Wet dream/Infinity
VOTO: 7/10