In poco più di dieci anni di attività (soprattutto dal vivo) la cantautrice palermitana, ma giramondo per passione Marian Trapassi, ha consegnato alle stampe tre album (Sogno Verde, Marian Trapassi, Vi chiamerò per nome) ed è recente (ottobre 2014) la pubblicazione di Bellavita (l’arancia ed altri viaggi) il suo nuovo disco di inediti (più una cover Por el amor de amar – Necesito amor), un piccolo scrigno di canzoni leggere e profonde, dolci e amare, autobiografiche e non, tutte filtrate dal gusto raffinato e personale di un’artista contemporanea e mai banale, che pur non avendo trovato ancora lo spazio che merita nel panorama musicale mainstream non si lascia certo intimorire:
Bellavita (l’arancia ed altri viaggi) è il diario di bordo dell’ultimo viaggio di Marian, a Siviglia per l’esattezza, da cui parte tutto il senso ed il “colore” di queste dieci nuove canzoni dall’animo gentile ed elegante, scritte e composte dalla stessa con la produzione di Simone Chivilò e Paolo Iafelice.
Parliamo di un disco bello e sincero, lontano anni luce dalle moderne logiche commerciali che riempiono il mercato, fatto di particolari pregiati, suoni ricercati e parole mai scritte a caso: la voce ritrovata, solida e narrante di Marian fa’ tutto il resto, accompagnandoci in un ascolto intimo, quasi domestico.
Bellavita che apre la tracklist, è un brano divertente dall’incedere popolare ed ironico che traccia un’ideale spaccato di vita d’artista, alle prese tra viaggi, concerti e lussi vari.. vita bella insomma, che si è soliti immaginare propria dei cantanti o degli attori, ma che non sempre rispecchia poi la realtà.
I toni velatamente sensuali della voce di Marian sono protagonisti de L’arancia, un brano che gioca con le metafore “.. arancia deliziosa, ma sempre più gelosa, gelosa di te//a chi regalerai l’arancia rossa che ti do?..” dentro ad un arrangiamento delicato, dal valore “contaminato” aggiunto.
Come in un tomo di novelle erranti arrivano la storia di Giovanni, un uomo che voleva volare con tanto di citazione di Modugno ed il divertente siparietto di Barfly che tira in ballo Bukowski, due piccole perle che coniugano intelligenza e leggerezza sintetizzando l’essenza di questo disco, e dello stile di Marian in generale.
Ma un viaggio è anche ricerca, riflessione e domande che spesso trovano risposte (“.. come sarà la mia vita come sarà? l’ho montata e smontata perchè è scappata via da te..” – Le formiche), molte altre volte restano senza (“.. e se davvero ci fosse la fine del mondo, chi si salverebbe? cosa si salverebbe?..” – Finimondo) e Marian da buona prosatrice ci lascia piena libertà di interpretazione.
A sigillo di un lavoro tanto bello troviamo un brano particolarmente intimo ed emozionante: A casa, una ballata acustica sull’importanza di un posto in cui sentirsi “al caldo” ed arrivati “..dopo tanto andare..“, che sfocia in una dedica personale di autentica dolcezza: “..dov’è se c’è un posto in cui mi sento proprio a casa?..è qui, qui dove ci sei tu..“.
Bellavita (l’arancia ed altri viaggi) è uno di quei dischi talmente “familiari” per cui Itunes e Spotify non bastano mai, e ti viene voglia di uscire, recuperarne una copia fisica e portarla con te “a casa”, da appendere alla parete come un ricordo di un viaggio fatto dall’interno, alla (ri)scoperta di una cantautrice ispirata e talentuosa come poche altre.
Brava!
CANZONE MIGLIORE: A CASA
VOTO:8.5/10