Cesare Cremonini, Alaska Baby: recensione del nuovo album in uscita venerdì 29 novembre per EMI Records Italy / Universal Music Italia.
Cesare Cremonini torna con un disco luminosissimo, estremamente sincero, che spazia tra generi musicali diversi, affidando un ruolo centralissimo all’orchestra, che rende il sound elegante e a tratti ipnotico, mentre la band proietta già il disco sui palchi dei principali stadi italiani, dove il cantautore si esibirà la prossima estate.
Alaska Baby è il disco del ritorno (da un lungo viaggio da Antigua fino al Circolo Polare Artico), ma rappresenta anche un nuovo inizio. È l’album della rinascita, ricco com’è di slanci vitali e di un’incredibile voglia di vivere:
“Nulla ci spaventa e ci rende vulnerabili quanto la felicità. Io sono partito per andare a cercarla e sono tornato con un album pieno di luce. L’inquietudine, la redenzione, l’estasi, tutto passa attraverso il coraggio di amare, qualcosa che inevitabilmente sentiamo di meritare, ma che ci affanna e spaventa. Siamo tutti bisognosi di questo, di trovare il coraggio di rinascere attraverso l’amore“.
Ed è forse per tutto questo che Alaska Baby suona come un primo disco: “È un album nato al confine, in cui un’altra volta ho cercato di superare i miei limiti“, racconta Cremonini, che in questi ultimi due anni ha sperimentato tantissimo anche a livello testuale.
Ma ciò che colpisce di questo nuovo progetto discografico, che lo stesso Cremonini definisce una “tempesta musicale“, è senza alcun dubbio il sound, capace di restituire immagini ben precise. Ma tutto questo è merito, ancora una volta, del cantautore bolognese, da sempre abile nel trasformare in suoni e parole la vita che gli scorre intorno e tutto ciò che lo abita, compresa l’eccitazione nell’ammirare per la prima volta un’aurora boreale.
Ed ecco che talvolta le atmosfere si fanno rarefatte, in un perenne movimento che dal buio conduce alla luce e viceversa, così come la leggerezza lascia spazio all’introspezione, alla profondità, per poi diventare nuovamente la protagonista in brani come Limoni.
Inoltre, “essendo stato creato per necessità, contiene canzoni che non rispondono alle logiche in voga” ed ecco che al suo interno troviamo brani che – per quanto riguarda la durata – sforano addirittura i 6 minuti. Ma ciò che conta non è il contenitore, bensì il contenuto. Ed è forse proprio per questo che, contro ogni aspettativa, come sottolinea lo stesso Cesare, “il disco sta piacendo incredibilmente alle piattaforme e alla discografia“.
Insomma, Alaska Baby è un disco libero e coraggioso e, proprio per questo, ha già vinto!
CESARE CREMONINI, “alaska baby”: la tracklist e l’itinerario di viaggio
ALASKA BABY: LA TRACKLIST
- Alaska baby
- Ora che non ho più te
- Aurore boreali
- Ragazze facili
- Dark room
- San Luca
- Un’alba rosa
- Streaming
- Limoni
- Il mio cuore è già tuo
- Una poesia
- Acrobati
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L’ITINERARIO DI VIAGGIO
ALASKA
- Fairbanks
- Anchorage
USA
- Seattle
- Pacific Coast
- Los Angeles
- Joshua Tree (National Park)
- Tucson
- El Paso
- Memphis
- White Sands (National Park)
- Nashville
- Miami
ANTIGUA E BARBUDA
- Antigua
ITALIA
- Bologna
“ALASKA BABY”: LA RECENSIONE TRACK BY TRACK
L’album inizia con Alaska Baby e il suo caleidoscopio di suoni e generi musicali, che si fondono tra di loro.
Si passa poi ad Ora che non ho più te e al primo feat del disco, quello con Elisa sulle note di Aurore Boreali. Qui la voce eterea della cantautrice si amalgama perfettamente con quella di Cesare, che canta della paura di non essere all’altezza e del desiderio di normalità, di “stringerci le mani, dirci quello che abbiamo dentro e non rimpiangere il domani“.
È poi il turno di Ragazze Facili, brano in cui inizia a fare capolino la ricerca della felicità di cui parlavamo prima. Una felicità ingabbiata da “poche parole e troppe seghe mentali“. Cremonini mette allora in pausa i sentimenti e, insieme a Mike Garson (Dark Room), entra nel primo grande buco nero del disco, nel tentativo di allontanare demoni che non spariranno mai, a meno che… San Luca venga in nostro soccorso.
Ed ecco che arriva il feat con Luca Carboni: “Capita anche a te di non volere più aspettare la felicità, proprio come me?“. Ma la felicità non è l’unico pilastro di questa canzone. Al suo fianco troviamo infatti anche la fede nell’umano, “che fa accadere miracoli ogni giorno ed è la religione che preferisco“.
Ed ecco che Cremonini canta: “Io non la so fare una preghiera. Chiedo solo quello che si avvera, così sono sicuro che non ci perde nessuno qui“. E ancora: “Capita anche a te di continuare ad aspettare i miracoli? Io come te non li so fare, ma poi è bellissimo sperare che non sia tutto qui“.
Ma non è tutto! Dopo aver tracciato il confine che separa la terra dal cielo, Cremonini parla infatti anche di solitudine, ma lo fa dando a questo termine un’accezione positiva. Di fatto, la solitudine diventa in questo brano uno strumento per “trovarsi“, riscoprirsi e non sentirsi più solo.
Dalla solitudine si passa poi al dolore dell’abitudine, che è anche ossessione e paura della solitudine stessa (Un’alba rosa). E qui cambia tutto. Varia infatti il passo ritmico e il cantautore ci accompagna nell’era dello Streaming, dove ognuno di noi ha la possibilità di diventare una “poesia“, qualcosa che sfugge a quel flusso e decide di fermarsi su una pagina bianca, per riposare o – più semplicemente – restare.
E di poesia parla anche la penultima traccia del disco, che prepara la strada, o meglio la fune, agli Acrobati di Alaska Baby, che ci invitano a non piangere mai, attraversando questo tempo incerto e complesso con la loro stessa voglia di rischiare il tutto e per tutto in una “traversata“.
Brani migliori: Ora che non ho più te, Aurore Boreali feat Elisa, Dark Room feat Mike Garson e San Luca feat Luca Carboni
Brani meno riusciti: Limoni e Il mio cuore è già tuo feat Meduza
CREMONINI LIVE25: LE DATE
- 8 giugno · Lignano, Stadio G. Teghil
- 15 giugno · Milano, Stadio San Siro – SOLD OUT
- 16 giugno · Milano, Stadio San Siro
- 19 giugno · Bologna, Stadio Dall’Ara – SOLD OUT
- 20 giugno · Bologna, Stadio Dall’Ara – SOLD OUT
- 24 giugno · Napoli, Stadio Diego Armando Maradona – SOLD OUT
- 28 giugno · Messina, Stadio San Filippo – SOLD OUT
- 3 luglio · Bari, Stadio San Nicola – SOLD OUT
- 4 luglio · Bari, Stadio San Nicola
- 8 luglio · Padova, Stadio Euganeo – SOLD OUT
- 12 luglio · Torino, Stadio Olimpico – SOLD OUT
- 17 luglio · Roma, Stadio Olimpico
- 18 luglio · Roma, Stadio Olimpico
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Foto a cura di Luigi & Iango