Coma_Cose Nostralgia recensione a cura del critico musicale Fabio Fiume.
Con una bella fusione di parole ( nostalgia e nostra ) i Coma-Cose tornano con un nuovo album dopo la rivelazione ( alle masse ) passata per il Festival Di Sanremo con la loro Fiamme Negli Occhi.
E Nostralgia, questo il titolo, è in realtà un mini lavoro costituito di soli 6 brani, più un outro finale, che si può ascoltare tutto d’un fiato, percependo esattamente il loro mondo musicale che è tutto e il contrario di tutto. E non è esattamente un male, s’intenda.
Chi vi scrive in quel del Festival non fu buonissimo con loro, riempiendoli di cinque sin dalla loro prima esibizione. Ma lì, si sa, contano tante cose e l’intonazione è una delle prioritarie e, non me ne vogliano, non è che loro facciano di questa caratteristica un asso nella manica da giocarsi. In più avevo appuntato alla loro Fiamme Negli Occhi un procedere noioso, quasi scocciato e senza evoluzioni, cosa anche questa vera assolutamente.
Però poi accade che l’ascolti in disco e, pur non salvandosi ugualmente nell’intonazione, vengono fuori altre caratteristiche, che però te la fanno rivalutare ed ascoltare anche l’album tutto senza alcun preconcetto.
Fiamme Negli Occhi è infatti un brano di una sincerità e semplicità disarmante nel testo; racconta un vivere quotidiano di una coppia ( e loro lo sono anche nella vita ) che prova a descrivere un sentimento come l’amore di cui tutti hanno cantato, ma mai così. E’ uno sguardo che fa la differenza, è l’inverno che è solo un’estate che non ti ha conosciuto, oppure il basilico sul balcone che viene bruciato pian piano dal sole. Ed è allora che penso che vorrei essere amato anche io così.
Ed ascolto il bel concetto espresso in La Canzone Dei Lupi, giocata su una base ipnotica e piena di echi, con strofe a lui ed inciso a lei, che apre in maniera significativa e ben rappresenta il senso di libertà che dovrebbe dare sempre un amore. Forse il loro è davvero così allora: passa dagli occhi negli occhi all’ Al Bano & Romina dei tempi andati ed un’immagine che, in maniera stupidamente sorridente mi fa pensare a Lagy Gaga e Nesli ( a cui un po’ somigliano ), che si navigano a distanza per respirare pur senza finire mai fuori dai pensieri dell’altro/a realmente.
Novantasei profuma di britpop, proprio come era di moda in quegli anni, quello un po’ più alla Blur o azzarderei addirittura Suede , mentre la ballata Discoteche Abbandonate è cantata all’unisono e riesce a descrivere perfettamente il senso di degrado di un luogo che fu fulgido ed allegro; chiaramente non si parla però del luogo fisico, ma di uno stato dell’anima, leggero e spensierato, ma anche pieno di errori da dimenticare, di brutture che oggi, con gli occhi maturi ci si è perdonati. E quel che invece siamo oggi, ce lo perdoneremo domani? Chissà.
C’è qualcosa di “bondiano” nell’arrangiamento dell’apertura di Mille Tempeste mentre è tutto molto rarefatto nella veritiera Zombie Al Carrefour che può essere anche un rifugio pur di non tornare a casa, dove vivono i sensi di colpa, per lasciarsi da soli, come si fa con i genitori quando si cresce, o come con i ricordi peggiori.
E devo dire, dopo aver sentito Nostralgia, che io quei cinque a Sanremo oggi non glieli darei più e ne sono contento. Solo gli stupidi non cambiano idea ed io, con questo lavoro, il mondo dei Coma_Cose l’ho capito e dell’intonazione in questo mondo qui, fra le loro storie, m’interessa senz’altro meno. Anzi mi dispiace addirittura che sia un disco così piccolo. Ah, comunque che bello che è cambiare idea!
Coma_Cose Nostralgia
Tracklist
- Mille tempeste
- La canzone dei Lupi
- Discoteche abbandonate
- Fiamme negli occhi
- 1K
- Novantasei
- Zombie al Carrefour
- Outro (skit)
BRANI MIGLIORI: La canzone dei lupi, Zombie al Carrefour
VOTO: 7+/10