Fase di crescita per Francesca Michielin giunta alla prova secondo album con questo di20, che dovrebbe lasciar capire quale direzione artistica abbia preso la comunque giovane interprete e cantautrice ma che al fine, però, le idee non le lascia di certo chiare. Già, perché è difficile capire quali siano i gusti di Francesca, partita da X Factor con preponderanti tendenze rock, vestita poi di un abito decisamente più pop per quel Riflessi di me, verso cui ad indirizzarla c’era stata un’ottima mentore quale Elisa, passando per esperienze hip hop al fianco di Fedez, a cui ha prestato voce e presenza per un paio di grandi successi, per ritrovarsi infine adesso con un nuovo guardaroba tutto elettronico, che chiaramente è miglia lontano dallo start che però così lontano nel tempo non è, trattandosi soltanto di poco più di due giri di calendario.
Sia chiaro, non si parla di di20 come un prodotto brutto; il nuovo album di Francesca è un godibilissimo ventaglio di curiose intuizioni sonore, che scorre molto veloce e senza particolari intoppi, ma anche con pochissimi picchi da lodare. La sua voce si diverte ad esplorare, rendendoci talvolta le proposte in maniera profonda ed enfatizzata, vedi L’amore esiste, il primo notevole singolo, altre quasi decantandole con distacco, come nella successiva e surreale Battito di ciglia. Il nuovo timbro nelle sonorità del disco è apposto da Michele Canova Iorfida, ormai ricercatissimo producer a cui ormai manca solo essere richiesto da Jo Squillo e Pupo, così come ricercatissimo è Fortunato Zampaglione, che da autore è riuscito trovare quella fortuna che non arrivò come cantautore ed il cui tappeto di tastiere è riconoscibile però ai più, soprattutto se prodotto poi sempre dalla stessa mano; sfido gli attenti ascoltatori di musica a non aver capito che la penna che ha scritto L’amore esiste è la stessa che ha scritto Guerriero prima e Ti ho voluto bene veramente dopo, per Marco Mengoni! In alcuni episodi le interpretazioni di Francesca tornano a richiamare Elisa, come in Almeno tu, sorretta da puntellature in falsetto nell’inciso, che però non godono dello stesso pathos, che si ritrova più facilmente in Tutto questo vento scritta tra gli altri da Giovanni Caccamo o in Io e te firmata da un altro talento in ascesa ovvero Fabio De Martino, poco adatte però ad uscire come singolo. Ed allora ci si affida all’attuale e funzionale Lontano, che segue il percorso di Battito di ciglia , di cui però sembra una sorta di: “non hai vinto, ritenta“.
Ma è ascoltando il disco tutto che ti rendi conto che forse non si poteva adoperare scelta diversa perché, se c’è una vera colpa in questo di20, essa sta proprio nella promozione. Se si sceglie infatti di lavorare come si faceva negli anni 80, ovvero uscire con diversi singoli prima di approdare all’album, questi, al momento dell’uscita, deve contenere quantomeno altri 2/3 brani in grado di tenere il passo di ciò che già è uscito, per invogliare, chi i singoli li ha acquistati, a comprarlo. Da di20 le cartucce migliori sono invece già state sparate ed adesso Francesca è uscita a caccia, senza accorgersi che il fucile è carico solo di proiettili a salve. Ma questa non è una colpa attribuibile a lei di certo.
BRANI MIGLIORI: L’amore esiste/Io e te
VOTO: Cinque 1/2
TRACKLIST:
01. DiVento
02. L’Amore esiste
03. Almeno tu
04. Lontano
05. Amazing
06. Tutto questo vento
07. Battito di ciglia
08. Un Cuore in due
09. Io e te
10. Sons and daughters
11. 25 Febbraio