Oggi vi presentiamo la recensione di Amen, album di debutto del cantautore calabrese Eman.
Un progetto discografico che racchiude passione, rabbia e fatica di una verità disarmante, trasportate in musica grazie ad un talento di scrittura d’impatto. I trent’anni di esistenza di Eman riempiono questo mosaico musicale che oggi ha raggiunto il grande pubblico (grazie anche al supporto di una major, alla faccia dell critiche qualunquiste al sistema discografico). Il tutto dimostrandosi attuale, originale, potente e capace di aprire nella scena musicale italiana un capitolo destinato a raccogliere grandi riscontri, se solo si rivelerà all’altezza del debutto nei suoi progetti futuri.
In questo disco si canta anche la voglia di libertà nel migliore dei modi, senza dimenticarsi di far presente che questo status al quale in linea teorica tutti ambiscono, dovrebbe andare di pari passo con altri aspetti quali responsabilità, tolleranza ed onestà.
Lo si capisce ascoltando la splendida Chiedo scusa, pezzo dal quale Eman ci lancia in faccia la ricetta dell’esser veri uomini, toccando una miriade di temi caldi e tenendo a distanza di sicurezza la banalità. La speranza è davvero quella che in molti la possano ascoltare e soprattutto capire.
Eman sceglie la strada meno facile per far conoscere le sue emozioni: rabbioso ma non populista, voglioso di ribalta ma senza far leva sul pietismo, padrone di un vortice di testi che, grazie alla verità che trasudano da ogni loro sillaba, trovano il modo di farsi preziosi.
Un valore di parole e musica che troviamo ad esempio in Amen, uno di quei pezzi che generano empatia ed è “servito” ad Eman per allacciare un rapporto con il grande pubblico, che grazie a questo brano (scelto per anticipare il disco con un video) ha iniziato a conoscere il suo mondo.
Il Mio Vizio apre invece le porte ad un’affascinante fusione di sensualità e nevrosi, in un duello senza esclusione di colpi che accende un brano potente e davvero ben costruito.
Giorno e notte ci mostra un altro volto del cantautore; Eman si diverte energico e solare, scaldandoci con ritmi reggaeggianti che ritorneranno in maniera forse meno riuscita nel brano Anima.
Un featuring con Will al centro di Polvere e Ossa: le barre sono leggermente troppo rabbiose ma l’insieme convince anche grazie all’equilibrio ristabilito in fretta da Eman e da un ritornello che s’attacca a chi lo incontra sul proprio cammino d’ascolto.
Altra collaborazione, con Maddawg, in Time by Time dove l’importanza di messaggi ed esortazioni va avanti al fianco di un tessuto musicale insolito.
Nel disco troviamo Insane, che racchiude tutta la bellezza dell’animo inquieto, con un racconto estremamente sincero che si distingue dai tanti tentativi musicali del volersi mostrare maledetti a favore di camera. Il puro trasporto dell’inquietudine che emerge prepotente e si fa riconoscere da chi ne sa, andando oltre il dualismo bene/male e l’utopia che in noi non alberghino tante ombre quante luci (quando va bene).
In Svegliati Eman confeziona un inno a quello che mio nonno avrebbe chiamato “amor proprio”: consapevolezza, incazzatura, coraggio e voglia di reagire rimboccandosi le maniche. Il brano è presente anche in una versione calabrese, omaggio al dialetto della sua Regione che dovrebbe ergere almeno un mezzobusto a questo giovane che scavando con le sue mani è riuscito a realizzarsi in un modo eccellente, partendo dalla lontananza di opportunità e sostegno. Gli stessi mali che troppo spesso uccidono le aspirazioni dei giovani del nostro Sud, qui si rivelano invece un motore per la realizzazione alimentato a rabbia.
Spunti politico/sociali trovano spazio in L’amore ai tempi dello Spread, grido d’accusa e riflessione che nasce ai tempi del governo tecnico di Mario Monti ma risulta amaramente attuale, fornendoci attraverso un’ironia mortificata nuovi spunti per guardarci intorno in nome della consapevolezza.
Nel disco largo anche ad un’incursione acustica nell’intensa Come Aceto, virata degna ma che conferma quanto Eman diventi fuoriclasse altrove, quando è in grado di spingere tra rabbia e inquietudine, nell’ambiente ideale per la sua indole, dove le note e le parole fanno scattare il misterioso sistema che, ricalcando il meccanismo dell’orgasmo, origina nell’ascoltatore la miglior pelle d’oca.
BRANI MIGLIORI: Chiedo scusa, Insane, Sveglia
VOTO: 8.5/10
TRACKLIST
1. Amen
2. Il mio Vizio
3. Giorno e Notte
4. Insane
5. Chiedo Scusa
6. L’amore al Tempo dello Spread
7. Time by Time (feat. Maddawg)
8. Svegliati
9. Polvere e Ossa (feat. Will)
10. Come Aceto
11. Anima
12. Svegliati (Calabria version)