Momento di svolta importantissimo nella carriera di Chiara Galiazzo, in arte semplicemente Chiara, bellissima promessa della musica italiana, lanciata da una convincente vittoria ad X Factor, persa però in produzioni discografiche abbastanza anonime, composte da qualche canzone adatta a restare impressa per un po’ e poco altro. Ma se le prima prova poteva definirsi un classico lavoro frettoloso post talent, di quelli che son cotti talmente in fretta che ti bruciano la lingua a gustarli, scoprendo però che dentro sono ancora crudi, la seconda, che aveva richiesto una gestazione più calibrata e ben due edizioni, pre & post Sanremo, non aveva grandissime scuse, evidenziando la sensazione forte che le canzoni ivi inserite, fossero dei cancelli insormontabili che Chiara non era abbastanza agile da scavalcarli, limitandosi al fine a far bella mostra di sé, della sua corposa voce, accettando però l’ostacolo evidente di non riuscire a toccare le anime degli ascoltatori, a debita distanza da quegli stessi cancelli.
Ci voleva quindi una scossa per una terza opera ed indubbiamente per Chiara. L’occasione è arrivata con la collaborazione e supervisione e produzione del maestro Mauro Pagani, già a suo tempo miracoloso con Arisa, il cui disco Amami resta una perlina di bel canto, mista a qualità d’incisione ed intenzione intima ben espressa da testi ed arrangiamenti scelti. Gli ingredienti ora ci sono tutti eppure… Nessun Posto E’ Casa Mia, il nuovo lavoro di Chiara non smuove quelle stesse emozioni. Siamo di fronte ad un disco qualitativamente buono; gli arrangiamenti sono tutti importanti, le penne che hanno scritto quelle maggiormente in voga nel pop di oggi, un pool d’autori che va tra gli altri da Pacifico a Virginio, passando per Marco Guazzone e Niccolò Verrienti incontrando per strada Daniele Magro e Giovanni Caccamo; Chiara di suo ha interpretato tutto con la solita eleganza, giocando di sottrazione, ma senza tuttavia riuscire a fornire quel calore venuto fuori con la citata Arisa, che come paragone appare un po’ troppo forte da reggere per la cantante padovana. E poi è come se a Nessun Posto E’ Casa Mia mancasse il brano della vita e in un disco della conferma, della consacrazione, non è qualcosa che può esser tralasciato. La cosa era oltremodo attendibile, vista la scelta sanremese, caduta sulla title track che è si brano elegante e scelta inconsueta per una voce, ma è anche brano senza alcun tipo di mordente radiofriendly, e non a caso rigettato non solo dal basso piazzamento in quel del Festival, ma anche dall’esposizione mediatica successiva. Se eleganza doveva essere era meglio affidarsi allora a Il Cielo che ha nel violino guida una magia viaggiante per menti e cuori oppure a Buio e Luce dove l’inciso cantabile e potente avrebbe potuto maggiormente impressionare le giurie.
Per scovare un po’ di ritmo, strizzando l’occhio magari alla stagione delle giornate lunghe, bisogna scorgere a metà scaletta Fermo Immagine interpretata con doppia traccia vocale e dotata di un inciso facile, che pur banalotto aiuta la nostra a ritrovarsi giovane tra ritmica e chitarre oppure finire addirittura tra le ultime tracce dove Quel Bacio si lascia cantare già dopo un solo ascolto. Potere del pop! Ottima costruzione, strofe meritevoli di attenzione ma inciso che si perde un po’ per Chiaroscuro scritta da Virginio e la cosa si ripete anche nella successiva Le Leggi Di Altri Universi, firmata invece da Marco Guazzone, che stai li ad ascoltare ed attendi ma poi… termina e ti manca qualcosa. La finale Le Ali Che Non Ho è una favola leggiadramente aulica.
Nessun Posto E’ Casa Mia è un disco tutto elegante e misurato ma che forse ha permesso a Chiara di indossare le ciabatte e stare comoda tra queste canzoni sicure… e l’immagine con l’eleganza stride; serviva quindi prevedere anche una scarpa tacco 12, una canzone che sparigliava la liturgia, che arrivava dritta beccandola in pieno viso e la cui assenza è troppo grave, tale da rendere difficilissimo ipotizzare che questo sia per lei ciò che si diceva prima… il disco della svolta! Chiara resta ancora alla ricerca di un posto da chiamare casa.
BRANO MIGLIORE: Il Cielo
VOTO: Cinque ½/10
TRACKLIST
1. Il Cielo (Daniele Magro)
2. Buio e luce (Galiazzo – Roberts – Marletta)
3. Nessun posto è casa mia (N. Verrienti – C. Verrienti)
4. Grazie di tutto (Galiazzo – Roberts – Marletta)
5. I Giorni più belli (Pacifico)
6. Fermo immagine (Galiazzo – Roberts – Marletta)
7. Chiaroscuro (Galiazzo – Virginio – G. Fazio)
8. Sentirò respirare (Caccamo)
9. Le Leggi di altri universi (Guazzone – Costantini )
10. Quel bacio (N. Verrienti – C. Verrienti)
11. Le Ali che non ho (Guazzone)