Un anno fa è uscito il primo cd, Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio.
Quello che “chissà quanfo esce“, quello de “stai attenta che l’immagine è un po’ forte…”
Dopo una gavetta da manuale e il cuore armato uno si dimentica di farsi accarezzare dalle belle notizie perché l’abitudine gioca scherzi brutti.
Una cresce, impara, cade e si rialza e qualche giorno prima del debutto si sente come una marionetta consumata.
Ero agguerrita e impaurita. A breve sarebbe stato il sei novembre (data di uscita album); il 5 novembre è la data di V come vendetta, sarà un caso? Mmh
Dunque ho un ricordo vivo, dopo un anno:
Quella notte in cui ad un party ho pianto tutto il tempo, ma era un pianto di felicità.
Mi preparo, e sono pure in ritardo, per andare al party della Rusty records (etichetta indipendente che è nota per i party memorabili e per produzioni di artisti interessanti), io accompagno il Direttore di All Music Italia che per praticità da ora chiamerò semplicemente Massy. Imbucata insomma, imbucata ma accettata.
Cerco di prepararmi con cura come se dovessi tornare a incontrare persone dopo un anno vissuto da eremita. Gli ultimi mesi li ho passati a mangiare poco, dormire di media tre ore a notte, lavorare tanto in studio e cercare di fare il possibile per creare un disco indipendente che non avesse l’aura sfigata che di solito avvolge qualsiasi cosa accompagnata dalla parola “indipendente”.
“Il mio disco mi ha fatto perdere il sonno, Massy, spero stasera di essere di compagnia“.
Poco prima di scendere, giuro un minuto prima di scendere sotto casa che c’è Massy che mi aspetta in macchina, arriva il mio manager che mi dice losco: “ti ho portato una busta con dei gadgets, dai un’occhiata…”
Era una bugia.
Apro la busta e trovo materializzati i miei cd, freschi di fabbrica.
Ora non so se vi è mai capitato di essere talmente presi da preoccupazioni e ambizioni da perdere il vero senso delle piccole cose della vita.
Noi ci definiamo vittime del caos ma un buddista direbbe semplicemente che siamo dei perfetti rincoglioniti.
In quel momento ho smesso di fare l’automa, ho guardato questi cd con gli occhi sbarrati e sono scoppiata in un pianto a singhiozzo.
Il manager mi si avvicina e mi dice: “li ha portati il tipo della fabbrica, volevi il cd ed eccoti il cd”
Io non riesco nemmeno a parlare.
Mi ero truccata da dio quella sera ma ormai i rubinetti erano irreparabilmente aperti.
Scendo di corsa e raggiungo Massy che mi guarda come se avesse davanti Samara di The Ring, con tutto il trucco sfatto, e mi dice “ma chi ti ha menato?”
Gli mostro il cd e lui capisce al volo che non sono stata vittima di risse, semplicemente sono commossa… di una commozione cafona.
Scoppia a ridere, Massy, e a gioire.
“Hai visto che è tutto vero?”
Andiamo al party, una volta dentro io piango ancora e rido.
Sembrava il provino per il sequel de “Incompreso” – “Incompresa e ormai schizofrenica“.
Rido e piango in quel party, con i miei conoscenti intorno tutti a ridere bonariamente di me.
Titolo lunghissimo e faccia da schiaffi in copertina, il contrario di quello che si vede sui dischi ultimamente ma una come me le fa apposta certe scelte. Tutto è stato assurdo in vita mia, che t’aspetti un disco e una presentazione nei canoni?
Gira, subito dopo quella sera, il comunicato stampa a tutti i giornalisti e blogger (Massy, spiega cos’è il comunicato a tutti da parte mia…) e mi segue l’ufficio stampa più figo di tutti, Parole e dintorni, che mi ha compresa e accettata così tanto da lasciarmi fare il virgolettato più tragicomico mai passato nei comunicati stampa del cantautorato italiano. Cito testualmente:
“Perché io la vita la prendo così. Nel culo”
Ecco la storia di una ragazza interrotta che tanto ha insistitito da fare come le pareva, alla fine.
Tutte le copie esaurite. Certo non ho stampato 100.000 copie, mica so’ George Michael, però ho stravenduto senza passare su radio e Tv.
Chi mi segue mi vuol bene e capisce tutte le frasi, le cose politicamente scorrette che dico, apprezza le mie foto con pose da sensualotta e ama che invece fuori l’aspetto da bambolona de no antri c’e una piccola Sora Lella.
Non mi sono risparmiata mai.
Ho ricevuto applausi ed ogni volta mi venivano i brividi perché ho scoperto che gli applausi, che non credo di meritarmi quasi mai, rappresentano tutte le carezze che mi sono mancate da bambina.
Mi ritrovo così, diseredata, sfacciata, istrionica, insicura, desiderosa di affetto, ambiziosa (e che cazzo, mi manca il colera poi ce le ho tutte!) ma, fanculo, non sono sola.
Grazie a chi c’è stato, erano pochissimi ma buoni, e a chi ci sarà.
Grazie perché so finalmente cos’è l’amore.
Da ora in poi questo blog vedrà, passo passo, tutte le fasi della produzione di un disco, dalla scrittura all’utilizzo dei compressori per la voce, fino ai video, alle foto, le riunioni interminabili. Insomma tutto.
Perché c’è un nuovo cd da preparare e io non posso che essere fiera e grata di aver davvero imparato a fare l’amore.