Ermal Meta “on fire” su X. Il cantante, nel pieno del Festival di Sanremo 2024, ha messo mano ai social per rispondere in maniera molto velenosa ad un post dell’influencer Fran Altomare, a sua volta particolarmente acido.
Altomare su X ha ripostato il video del pezzo “Amare” de La rappresentante di lista, finita in 11° posizione a Sanremo 2021, e ha scritto: “Sempre nel 2021, spicca per ingiustizia un undicesimo posto de La rappresentante di Lista con Amare. Anche in questo caso sarebbe stato giusto sequestrarvi il cellulare, visto che avete preferito Ermal Meta #Sanremo2024”.
Preso in causa, Ermal Meta ha risposto per le rime, scrivendo: “Che tenerezza quelli che pensano che di quel podio il posto ‘regalato’ fosse il mio”. In quell’edizione, come ricorderete, l’artista era in gara con il pezzo “Un milione di cose da dirti“, che si classificò terzo dietro a, nell’ordine, “Chiamami per nome” di Fedez e Francesca Michielin e “Zitti e buoni“ dei Maneskin. Per Ermal Meta, stando a questo messaggio social, dunque, uno di questi due pezzi non avrebbe in alcun modo meritato la top 3. Ma a quale dei due starà facendo riferimento? La risposta, ovviamente, rimarrà sospesa nell’aria, anche se su X sono in tanti ad aver già sviluppato le prime supposizioni a riguardo. D’altra parte, le possibilità sono ridotte letteralmente ad un 50 e 50.
Qualunque sia la risposta a questa domanda, ad ogni modo, non c’è dubbio che un post simile sarà destinato a fare discutere. La frase di Ermal Meta, per quanto sibillina, ha pur sempre preso di mira uno o più colleghi. Resta da capire se, a questo punto, qualcuno dei diretti interessati, chiunque essi siano, si sentirà in qualche modo in dovere di replicare o se il post verrà presto archiviato e dimenticato da tutti. Forse, a questo punto, sarebbe meglio la seconda opzione. Meglio evitare polemiche sterili, o no?
Che tenerezza quelli che pensano che di quel podio il posto “regalato” fosse il mio… https://t.co/5dPpQDIIhh
— Ermal Meta (@MetaErmal) February 6, 2024
Credits immagine di copertina: Paolo de Francesco