Simone Cristicchi quest’anno tornerà in gara al Festival di Sanremo a distanza di cinque anni dall’ultima partecipazione. Ospite di Radio Cusano Campus il cantautore ha speso elogi per il lavoro fatto da Carlo Conti per la scelta del cast.
Ad oggi Cristicchi ha partecipato in gara al Festival della canzone italiana per cinque volte portandosi a casa una vittoria. Il debutto è avvenuto nel 2006 tra i giovani (2°), quindi la vittoria tra i big nel 2007 con Ti regalerò una rosa, la partecipazioni del 2010 con Meno male, nel 2013 con la doppia canzone voluta da Fazio e infine nel 2019 con Abbi cura di me.
SIMONE CRISTICCHI ELOGIA IL LAVORO DI CONTI A SANREMO
Ospite a “Che Rimanga tra noi” con Alessio Moriggi e Francesca Pierri, Simone Cristicchi ha parlato del pensiero libero, di politica e dell’urgenza di tornare alla canzone d’autore.
“Sanremo dà spazio a tutti e secondo me non può che essere una bella notizia, poi ci sono artisti che non apprezzo e altri che amo profondamente, ma si tratta di gusti strettamente personali. Totò dice una frase geniale ‘non ti piace, e tu non lo guardare’, possiamo quindi cambiare canale in certi momenti, non ci sono imposizioni dall’alto ma la libera scelta di seguire o meno un cantante o un artista in generale se risponde al tuo gusto e ovviamente al tuo livello intellettuale.”
Il cantautore inoltre ha elogiato il lavoro fatto da Carlo Conti, direttore artistico dell’edizione 2025 del Festival, che ha riportato il cantautorato sul palco dell’Ariston..
“Avendo letto i nomi dei miei colleghi che sono a Sanremo quest’anno, mi sento di dire che ho un bellissimo cast intorno, il plauso a Carlo Conti è di aver fatto tornare il cantautorato dopo tanto tempo sul quel palco visto che se ne era proprio persa traccia” ha dichiarato Cristicchi per poi aggiungere:
“Sono un disertore che non ha bisogno di disertare. Mi reputo una scheggia impazzita sia della musica che del teatro e ho sempre trovato un grande affetto da parte del pubblico per questa mia coerenza, credo che ognuno faccia sempre scelte secondo coscienza. Mi viene in mente lo spettacolo ‘Magazzino 18’ per cui sono stato molto criticato da una certa sinistra, anzi mi sono inimicato tutta una parte politica, ma non mi è interessato granché perché a me premeva raccontare la storia del confine orientale, la tragedia delle foibe e l’esodo cristiano dalmata e questo è stato un prezzo che ho pagato a livello politico”.
Simone Cristicchi ha spiegato quanto sia importante, nonostante i rischi, esporsi:
“Ho avuto la scorta in teatro per tre anni e mezzo, ci tengo a dire che all’interno della sinistra ci sono personaggi che mi hanno difeso, primo tra tutti Michele Serra, che mi dedicò addirittura un’Amaca su Repubblica, un pensiero bellissimo che ha avuto sulla libertà di espressione, di pensiero dell’arte in generale, quindi non è tutto di un colore o di un altro, ci sono anche le sfumature e al di là di questo io mi sono sempre sentito un libero pensatore”