1984, il ritorno di Super Pippo
A presentare quest’edizione sarà un uomo che legherà indissolubilmente il suo nome al Festival, soprattutto negli anni ’90… Pippo Baudo. Il presentatore torna a farlo a distanza di 15 anni dalla prima volta, quella del 1968.
Con la direzione artistica di Gianni Ravera, questa edizione segnò l’introduzione di una competizione parallela: quella delle Nuove Proposte, affiancata alla gara principale, ribattezzata Big. A trionfare tra i giovani fu Eros Ramazzotti.
Ospiti internazionali i Queen con Radio Ga Ga. La performance fu accompagnata da una polemica: i Queen avrebbero voluto esibirsi dal vivo, ma l’organizzazione del Festival, sotto pressione delle case discografiche, impose loro il playback.
In segno di protesta, Freddie Mercury tenne il microfono lontano dalla bocca per quasi tutta la durata del brano, un gesto che la regia cercò invano di mascherare abbassando l’audio della canzone.
Il 1984 è anche l’anno di un evento clamoroso: una protesta degli operai dell’Italsider di Genova, che durante la serata inaugurale si radunarono in massa davanti al Teatro Ariston per manifestare contro un piano di licenziamenti. Gli operai chiedevano il blocco del Festival. Pippo Baudo, dopo aver ascoltato le loro motivazioni, acconsentì a far salire alcuni rappresentanti sul palco a spiegare la problematica contro cui si stavano battendo.
1986, la prima donna “al comando”
È il primo anno in cui a presentare ufficialmente la kermesse sarà una donna… Loretta Goggi. Prima di vederne un’altra nello stesso ruolo bisognerà aspettare il 2001 con Raffaella Carrà. Seguiranno poi Simona Ventura (2004, subentrata a Bonolis, ritiratosi dopo le trattative) e Antonella Clerici, nel 2010.
A dare scandalo in questa edizione sarà il debutto in gara di Loredana Bertè che, per rappresentare il massimo punto di femminilità della donna nell’interpretare la sua Re, scritta da Mango, si presenterà sul palco con un finto pancione con una coreografia pensata da Franco Miseria. Le polemiche della stampa causarono il caos e la sua etichetta dell’epoca, la CBS, scioglierà il contratto mandando all’aria il progetto di un intero disco scritto con Mango.
1987, l’edizione più vista di sempre
È la prima edizione i cui ascolti vengono rilevati dall’Auditel. Con una media del 68,95% di share (picco 77,50%), l’edizione del 1987 detiene il primato di essere la più vista nella storia del Festival.
Fu anche il primo anno con quattro serate, un cambiamento richiesto dalle case discografiche per garantire maggiore visibilità agli artisti. Tuttavia, l’introduzione di un dibattito nella terza serata portò a una gestione caotica, relegando le Nuove Proposte a tarda notte, una consuetudine che sarebbe diventata abituale nei decenni successivi.
Questo Festival è ricordato anche per un momento drammatico: la morte di Claudio Villa, annunciata in diretta da Pippo Baudo durante la serata finale. Il “Reuccio” della canzone italiana, recordman di vittorie al Festival insieme a Domenico Modugno, si spense poco prima presso l’ospedale di Padova.
Un altro primato fu quello di Toto Cutugno, che anticipò i moderni autori multipli firmando ben quattro brani in gara, tutti piazzati nelle prime sette posizioni.
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