5 Dicembre 2024
Condividi su:
5 Dicembre 2024

Tar Liguria si pronuncia: “L’affidamento diretto del Festival di Sanremo alla Rai è illegittimo, ed ènecessaria una gara pubblica”

Secondo i giudici la fine del "monopolio" potrebbe elevare il livello tecnico e qualitativo

Festival di Sanremo Tar Liguria Rai
Condividi su:

Da anni si parla (a farlo Striscia la Notizia in primis) di quanto sia legittimo che il Festival di Sanremo sia assegnato alla Rai e ora arriva una sentenza importantissima dal Tar Liguria, sentenza che potrebbe cambiare per sempre il futuro della più importante manifestazione musicale e televisiva italiana.

Si tratta di una sentenza che potrebbe cambiare il futuro del Festival di Sanremo per sempre. Come dicevamo infatti il Tar Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai per l’organizzazione della storica kermesse musicale nata nel 1951, stabilendo che il Comune di Sanremo dovrà ricorrere a una gara pubblica per le edizioni future.

Questo vuol dire che l’edizione 2025, la prima delle due affidate a Carlo Conti, si svolgerà regolarmente, ma poi tutto potrebbe cambiare per il 2026, conduttore/direttore artisti incluso, se la Rai non dovesse aggiudicarsi la gara per tenere per sé il Festival.

Festival di Sanremo: Il ricorso e la decisione dei giudici

Una sentenza lunga 58 pagine in cui vengono affrontate questioni giuridiche complesse- In primis la distinzione tra il marchio “Festival della Canzone Italiana” e il format associato alla Rai.

I giudici hanno considerato “sproporzionato e irragionevole” intervenire sull’edizione 2025, che si svolgerà come previsto. Inoltre, hanno evidenziato che la società JE, promotrice del ricorso, non ha fornito prove di una concreta capacità di organizzare l’evento in collaborazione con altri soggetti.

Da parte sua la Rai ha sostenuto che il legame tra il marchio e il format impedirebbe l’organizzazione del Festival da parte di altri operatori. Tuttavia, il Tar ha respinto questa argomentazione, sottolineando che il marchio identifica un prodotto o un servizio, mentre il format può subire modifiche significative senza intaccare il valore del marchio.

A supporto della loro tesi, i giudici hanno citato vari cambiamenti avvenuti nel tempo, come l’edizione del 2021 senza pubblico a causa del Covid, l’introduzione del televoto nel 2004 o la suddivisione in categorie come “Campioni” e “Giovani”. Tali variazioni dimostrano che il format non è immutabile né inscindibile dal marchio.

I giudici hanno inoltre sottolineato che una gara pubblica potrebbe innalzare ulteriormente la qualità del Festival: “La possibilità per altri operatori di formulare offerte potrebbe elevare il livello tecnico e qualitativo, superando quello garantito finora dalla Rai”.

Insomma una sentenza che pone le basi per un possibile cambiamento epocale nella gestione della manifestazione, aprendo a nuovi scenari che potrebbero trasformare il Festival di Sanremo nei prossimi anni con altri giocatori che potrebbero scendere in campo come Mediaset, che potrebbe affidarlo a Maria De Filippi, Sky o Discovery che così sarebbe in grado di mandarlo in onda sul Nove con Amadeus nuovamente alla guida della kermesse come accaduto, in Rai, dal 2020 al 2024.

E voi cosa ne pensate, vi piacerebbe vedere il Festival di Sanremo su una rete diversa dalla Rai?