Giò Giò, un giovane che versava drink per vivere e suonava il corno, è stato omaggiato da Amadeus sul palco del Festival di Sanremo. La sua storia è stata tristemente interrotta la scorsa estate a Napoli, quando è stato ucciso per futili motivi. Giovanni Battista Cutolo, noto come “Giò Giò”, aveva solo 24 anni ed era uno studente di musica presso il Conservatorio di Napoli, specializzato nello studio del corno.
Per sbarcare il lunario, lavorava come cameriere la sera.
Tutto è cambiato il 31 agosto 2023, quando è stato coinvolto in una lite in un parcheggio. Ha chiesto gentilmente di spostare uno scooter, ma la sua richiesta è stata accolta con tre colpi di pistola che lo hanno ucciso all’istante, sotto gli occhi sconvolti della sua fidanzata. Poco dopo, la polizia ha arrestato un 17enne dei Quartieri Spagnoli con un lungo elenco di precedenti penali, tra cui tentato omicidio.
L’assassino ha confessato agli inquirenti di aver sparato pensando che Giò Giò volesse aggredirlo con una bottiglia. Ha raccontato di aver preso la pistola dal suo gruppo e di aver sparato, senza esitazione, mentre si trovavano in uno stato di ubriachezza. Il ragazzo ha nascosto l’arma del delitto, una Beretta calibro 6,35, dietro un’edicola votiva vicino a casa sua. Si dice che sia stato il padre a informarlo della morte della vittima.
L’omicidio ha sconvolto Napoli, una città con due volti: da un lato le famiglie lavoratrici che lottano con sacrificio e abnegazione ogni giorno, dall’altro la criminalità che ancora persiste ai margini della legalità, sparando e uccidendo. I funerali di Cutolo hanno attirato l’attenzione di mezza città. La madre del giovane ha chiesto che il 17enne sia processato come un adulto e che sia applicata una legge esemplare.
“Giò Giò suonava nell’orchestra sinfonica di Sanremo“, ha dichiarato la madre. “Aveva partecipato a una masterclass con il maestro di corno di Sanremo e doveva fare un’audizione. La sua vita è stata spezzata prematuramente da un atto barbaro“.
Ecco la lettera che ha letto la madre che ha commosso tutti:
Giò Giò figlio mio, amore di mamma. Ti ricordi quando l’anno scorso dovevi suonare nell’orchestra Sinfonica di Sanremo e io ti chiesi di venire con te? E tu mi rispondesti: “Ma sei impazzita? Il bamboccio con la mammina al seguito anche mai!”.
Ma io ero incuriosita, volevo vedere Sanremo. Mi dicevi che era bellissima, sembrava Napoli, ma con la scintilla francese. Mi dicevi: “Sai ma’, sembra una piccola bomboniera”.
E poi, se proprio avessi dovuto lasciare Napoli, sarebbe stata l’unica città in cui ti saresti trasferito.
E poi tesoro, ti ricordi quando guardavi in TV il tuo adorato maestro di corno Luca suonare proprio qui al Festival di Sanremo? E lo guardavi con ammirazione e orgoglio.
E io ti dicevo: “Giò Giò un giorno suonerai anche tu su quel palco”.
Beh, amore mio, quel giorno è arrivato. E sai perché? Perché sei bello dentro e fuori. Hai un modo aristocratico di stare al mondo. Pratichi la gentilezza e generi bellezza intorno a te al contrario di chi ti ha strappato barbaramente alla vita. E proprio perché l’amore è il contrario della morte.
Tu stasera vivi attraverso la musica che amavi che ti farà essere eterno. E poi perché stasera tutta Italia sta ascoltando il talento e le note del Maestro Giovanbattista Cutolo.
Ciao Giò Giò, ti amiamo tutti e mammarella tua non ti dimenticherà mai.
Ciao amore mio.