Siamo quasi in dirittura di arrivo per questa 65esima edizione del Festival di Sanremo.
Ieri sera infatti è stato eletto il vincitore dei giovani, Giovanni Caccamo, mentre stasera conosceremo finalmente il nome del campione in gara che si assicurerà l’ambito leoncino d’oro e il diritto a rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest.
Qui a Sanremo, come ogni anni, si iniziano a fare previsioni in sala stampa e il cerchio sembrerebbe stringersi attorno a tre nomi: Il Volo, Nek e Malika Ayane.
Ma per me questo Sanremo ha già un vincitore morale, per diverse motivazioni, ed è Filippo Neviani in arte Nek.
Nell’approfondire il mio punto di vista su questa affermazione voglio aprire una piccola parentesi.
Il sottoscritto da ragazzino era un grande fan di Nek, precisamente nel periodo 1992/1999, ovvero dal secondo album, In te (che conteneva la discussa canzone anti aborto presentata proprio a Sanremo nel ’92), fino al disco In due.
Negli anni successivi ho continuato a compare i dischi di Filippo, ma l’ho visto commercializzarsi un po’ troppo (almeno per quello che è il mio gusto personale) perdendo parte di quelle caratteristiche che mi avevano portato a seguire decine di suoi concerti al punto da conservare, credo, almeno una trentina di “orribili” scatti di me, ai tempi teenager, insieme a lui.
Ci sono dei dischi che ho apprezzato comunque, come Una Parte di me per esempio, ma ciò nonostante io e la sua musica non eravamo più sintonizzati.
Quest’anno Nek è tornato al Festival e lo ha fatto in punta di piedi. Non ho lette interviste con particolari proclami o discorsi troppo sensazionalistici su cosa dovesse rappresentare la sua canzone. Al massimo, spronato dai giornalisti, il concetto che veniva più spesso ribadito da cantante è che il suo era un ritorno a 18 anni dall’ultimo Sanremo che lo aveva visto protagonista con la sua hit Laura non c’è.
Filippo è tornato in punta di piedi ed ha spiazzato tutti, pubblico e stampa.
Si è presentato con una canzone dal sound moderno e accattivante, un pop-dance che da lui non ti saresti aspettato probabilmente, un brano che è subito diventato il più trasmesso dalle radio italiane con il suo riff energico che entra in testa immediatamente.
Si è presentato su quel palco cantando in modo impeccabile e dimostrandosi un performer di alto livello. Qualità che ha ribadito giovedì nel corso della serata dedicata alla cover dove cimentandosi addirittura con un brano di Mina, Se telefonando, si è aggiudicato la serata con una performance credibile e centrata.
Per questi motivi questo Sanremo è, citando un suo precedente album, l’Anno zero di Nek. Non è un mistero che nell’epoca dei talent la stella di Filippo avesse iniziato un po’ ad appannarsi, e con essa le vendite dei suoi dischi. Sarebbe anche fintamente buonista dire che questo Festival non rappresentasse per lui una grande occasione di rilancio, ma queste parole si perdono nel vuoto perché questo rilancio è riuscito. Ed è riuscito con stile e gusto spiazzando un po’ tutti.
Ora, io non ho nulla contro i tre ragazzi de Il Volo, li trovo di una bravura disarmante, e il loro brano è centratissimo per una manifestazione come Sanremo, io stesso da casa ho avuto i brividi nel sentirli cantare la loro Grande amore, quindi immagino come possa essere stato l’effetto per chi era presente lì all’Ariston nel momento della loro esibizione, però son sincero, io spero che questo Festival lo vinca Filippo, che è un cantante con una lunga storia musicale alle spalle, oltre vent’anni per l’appunto, oltre ad essere un musicista d’eccezione (provate ad andare a sentirlo in concerto mentre canta e suona il basso…).
Spero che lo vinca lui perché mi piacciono i premi che simbolicamente suggellano una rinascita artistica e la capacità di evolversi di un’artista.
E poi c’è un ultimo motivo per cui spero sia lui a vincere, e si chiama Eurovision Song contest.
Mi piacerebbe fosse lui a rappresentarci quest’anno perché, se i ragazzi de Il Volo porterebbero alta la bandiera del nostro bel canto e sicuramente farebbero fare un gran bel figurone all’Italia, Nek potrebbe portare una ventata di freschezza, tutta Europa si troverebbe a fare i conti con il fatto che la musica italiana può portare su quel palco anche un sound internazionale, un performer d’eccezione, e a questo aggiungerei (particolare trascurabile o no a seconda dei punti di vista) anche la presenza scenica visto che Nek è un bell’uomo e riuscirebbe facilmente a far breccia nel cuore di tutto il pubblico femminile.
Stasera vedremo cosa accadrà, per il momento mi sento di fare un grande in bocca al lupo a tutti i partecipanti a questo Festival e, per quel che mi riguarda, che vinca la musica che sa rinnovarsi.
Il Direttore.
Fonte foto copertina: infophoto
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