Sanremo 2023 Mara Sattei Duemila Minuti testo e significato del brano che vede un altro debutto importante sul palco del Festival.
Mara Sattei, vero nome Sara Mattei, ha una lunga gavetta alle spalle compresa la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi. È nel 2019 che la sua carriera inizia però a decollare grazie ad un nuovo universo sonoro costruito per lei dal giovanissimo fratello… Davide Mattei ovvero thasup.
Dopo diversi singoli e collaborazioni Mara ha pubblicato a gennaio del 2022 l’album Universo contenente anche duetti con Giorgia, Tedua, Carl Brave, Gazzelle e lo stesso thasup. Ora, dopo pare un tentativo andato male lo scorso anno, debutta sul palco dell’Ariston da protagonista forte anche del successo della hit estiva La dolce vita con Fedez e Tananai.
L’ALBUM
Vista la complessità, ma anche la qualità del suo primo disco, è molto probabile che la cantautrice ne pubblichi una nuova versione arricchita di nuovi brani.
Sanremo 2023 Mara sattei Duemila Minuti significato e autori del brano
Scritto per lei da Damiano David e composto da quest’ultimo insieme a thasup ed Enrico Brun, Duemilaminuti è un brano che racconta di una presa di coscienza importante da parte di una donna che, al termine di una relazione sbagliata, comprende tutto ciò che ha passato e decide di ricominciare. È un grido di disperazione ma anche di consapevolezza e rinascita. È un brano che ha in sé una grande sensibilità e racconta l’amore sotto una forma dolorosa e reale, e dà un’importanza fondamentale al concetto di tempo.
Mara Sattei ne parla così: “Vivo racconta del desiderio di rinascita L’ho scritta ad un mese dal parto. Ero in una stanza buia, quella in cui ci si ritrova appena madri. E io avevo voglia di riprendere il mio corpo, di riprendere la mia vita ed io mi sono detta voglio vivere, voglio avere una grande passione verso la vita… voglio riprendermi tutto.”
Sanremo 2023 Mara sattei Duemila Minuti testo
Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Dovesse rimanermi niente
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
Foto di Giuseppe Triscari