Stanno per spegnersi i riflettori sulla 64esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo e All Music Italia non poteva scegliere periodo migliore per il debutto.
Al timone anche quest’anno la coppia Fazio-Littizzetto, tornata all’Ariston dopo gli ottimi risultati del 2013 ma senza riuscire a bissare il successo. Il Festival ha segnato in questi giorni una serie di risultati negativi che hanno fatto dell’edizione 2014 una delle meno apprezzate degli ultimi 10 anni. Colpa di una gara di canzoni meno nazional-popolare rispetto alla tradizione e con l’attenzione puntata sul cantautorato italiano? Colpa di ospiti di nicchia, più legati ad un pubblico d’élite rispetto alla platea del Festival? O semplicemente colpa di una copia sbiadita di un festival già visto, e portata avanti senza brio e leggerezza? Al Festival di quest’anno è mancata una dote fondamentale: la gioia del varietà televisivo, oltre all’idee.
Ricapitolando. I 13 Campioni in gara (Riccardo Sinigallia è stato squalificato poiché uno dei due brani presentati al Festival, Prima di andare via, è risultato non inedito ai sensi del regolamento) hanno presentato due brani a testa, ma solo uno ha convinto pubblico e giuria diventando a tutti gli effetti il brano in concorso.
Nel cast abbiamo ritrovato gli irriducibili dei festival contemporanei Arisa, Raphael Gualazzi (in coppia con il controverso artista mascherato The Bloody Beetroots), Francesco Renga e Noemi, a cui si sono aggiunti i “veterani” Antonella Ruggiero e Ron. Tanti anni di carriera alle spalle, ma ben pochi Sanremo, per Cristiano De André e Frankie Hi-Nrg. Promosso invece dopo un solo anno Renzo Rubino che, da vincitore del Premio di Qualità 2013 nei Giovani, è salito subito al banco di prova decisivo. In cerca di rilancio la prima stella di X Factor Giusy Ferreri, lontana dalle scene da un bel po’ di mesi. In gara per la prima volta da solisti i due leader di band storici Francesco Sarcina (ex Le Vibrazioni) e Giuliano Palma (ex Casino Royale e Bluebeaters). Chiudono la rosa i Perturbazione, unico gruppo in concorso, ormai pronti al grande salto “mainstream” dopo più di 20 anni di gavetta.
Un festival “contemporaneo” a detta degli organizzatori, per superare la dura prova delle vendite e dei passaggi in radio, che lo scorso anno portò ben poca fortuna alla truppa sanremese.
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