Ed eccoci arrivati alla fine… Oggi sfoglio insieme a voi le ultime pagine del diario virtuale che ci ha accompagnato lungo tanti mesi ripercorrendo la mia carriera attraverso il racconto dei miei dischi; vent’anni in un blog, vent’anni di musica, vent’anni di vita.
Come ormai saprete domani uscirà 10+10 il mio nuovo album, il best of che raccoglie il meglio di tutto quello che in questi anni ho realizzato in una versione speciale in cui sono accompagnata dalla meravigliosa Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal Maestro Bruno Santori con l’amichevole partecipazione in alcuni brani di colleghe ed amici speciali come Paola Turci, Emma, Francesca Michielin, Noemi, Ghemon ed Emiliano Pepe, persone che non smetterò mai di ringraziare.
Sfogliando il libro dei ricordi arriviamo ad un passato piuttosto prossimo che porta il nome di Syria10.
Torniamo indietro al 2014 ed alla mia voglia costante di trasformare tutto, rimettere in tavola le carte e mescolarle; Lasciato alle spalle il pop confortante del mio ultimo disco ecco (ri)tornare in me la voglia di elettronica e contaminazione; come dico spesso è importante mettersi in gioco sempre, non sentirsi mai arrivati o tranquilli nel proprio giardino; perlomeno è così per me e quindi ho pensato di lasciarmi trasportare e giocare con sonorità super sintetiche, eredità non troppo celata di Airys che evidentemente aveva lasciato un grosso segno in me.
Per non deludere chi aveva sempre apprezzato e seguito Syria ho pensato di fondere le due cose e ripresentarmi al pubblico con il mio nome e per quella che ero realmente, con il mio gusto, la mia personalità, senza maschere. Probabilmente è stato anche un tempo giusto per sdoganare un nuovo tipo di approccio alla musica pop che stava e sta cambiando a favore di nuove sonorità più in linea con i tempi e le grandi produzioni internazionali che mi hanno ispirata. Mi sono resa conto che forse Airys era arrivata troppo presto: ho trovato molta difficoltà ai tempi nel presentare i pezzi alle radio che restavano quasi scandalizzate da una proposta che poteva sembrare provocatoria mentre una volta tornata Syria, solo qualche anno più tardi, con lo stesso tipo (o quasi) di brani la scelta è sembrata quasi scontata.
Ho lavorato a questo disco con passione cercando testi che mi rappresentassero senza bisogno di dovermi giustificare; in questo senso ho avuto la fortuna di collaborare con degli artisti ed amici che mi hanno accontentata in tutto regalandomi brani di cui vado molto fiera, Max Pezzali su tutti che per me ha scritto con Fortunato Zampaglione e De Benedettis il testo del primo singolo Odiare prodotto poi dall’amico Big Fish. E’ il mio personale tributo alla musica elettronica ed alle parole cantate che contano. Allo stesso modo penso a Come stai, il secondo singolo estratto sempre uscito dalle mani di Fish e scritto da Max Zanotti: un espressione a volume alto della leggerezza che per me in quel momento è stata linfa vitale e pulsante senza dover rinunciare alla mia natura, perché la musica è straordinaria in ogni sua espressione.
Non è facile imporsi in un panorama discografico tanto nutrito come quello di questi anni, figuriamoci poi se si cambia strada molte volte; ho spesso avuto il timore di disorientare, di alzare troppo il tiro a volte ma credo di averlo fatto con coscienza, assecondando il mio meglio, sempre. Gli attestati di stima più importanti sono proprio le collaborazioni che si sono venute a creare come in questo disco: tanti artisti affermati e distanti tra loro, uniti per me nel realizzare un qualcosa che mi assomigliasse senza forzature, così naturalmente. Penso allo street style del duetto con Katerfrancers in E’ tutto chiaro piuttosto che l’incursione house di Fuori dal tempo, una traccia divertentissima; mondi lontanissimi da me eppure così calzanti, appaganti, perfetti ma non solo… Credo che quest’album abbia rappresentato il punto di fusione esatto tra ciò che sono stata e quello che con gli anni sono diventata; il pubblico stesso che magari non aveva del tutto messo a fuoco un disco come Vivo Amo Esco ha ritrovato in Syria10 parte del mio passato più melodico: ne è un esempio Imparando a volare, un brano scritto da Andrea Nardinocchi che è stato molto bravo a mio avviso ad individuare il centro di questo mio dualismo e renderlo musica. Per un istante ho pensato anche di proporre al Festival di Sanremo quel brano ma poi ho desistito a favore di un percorso più coerente con l’idea iniziale del progetto. Così come il brano che chiude la tracklist: Tutti i colori del mondo, un regalo arrivato in corsa dai miei amici Emiliano Pepe e La Pina che hanno pensato a me per un testo semplice, d’amore proprio come ai vecchi tempi. Non ho potuto non cantarlo seppure distante da tutto il resto.
Ora è arrivato il momento di riunire questi vent’anni in un solo album che da domani potrete conoscere anche voi, 10+10, il mio particolarissimo best of.
NOTE DELLA REDAZIONE
Syria10 è uscito per l’etichetta indipendente DIY il 27 maggio del 2014. Dall’album sono stati estratti tre singoli (Odiare, Innamoratissima e Come stai) oltre a due videoclip.
Nel disco trova spazio per l’appunto anche Innamoratissima, cover del celebre brano dei Righeira, Innamoratissimo, presentato al Festival di Sanremo nel 1986.
TRACKLIST
1. Odiare (M.Pezzali – F.Zampaglione – F. De Benedettis)
2. Squalo (S. Maggioni – D.Moroldo)
3. E´ tutto chiaro feat Katerfrancers (S. Fontana – A. Pelusio – D. Di Martino – C. Di Sciascio)
4. Semplice (P. Lambroni Capalbo – S. Tognini – P.Galimi)
5. Come stai (M. Zanotti – M. Dagani – L. Bressan)
6. Sono io (A. Mazzantini – N. Vignali – P. Nocera – E. Pepe)
7. Imparando a volare (A. Nardinocchi -F. Campedelli – D. Chiara – O. Angiuli)
8. Fuori dal tempo (A. Mariano – D. Lazzarin)
9. Innamoratissima (C. e A. La Bionda – S. Righi – S.Rota – R. Tanica – C. Minellono)
10. Tutti i colori del mondo (E. Pepe)