Amici 24 riparte. Domenica 29 settembre torna Amici di Maria De Filippi e, con 24 edizioni, è il talent show più longevo della televisione italiana. Ricordiamo infatti che la prima edizione risale al 2001.
In anni relativamente recenti, oltre ai giudici di gara, a presenziare in studio sono comparsi i giornalisti ed i radiofonici che vengono coinvolti per giudicare le sfide e, nella finale, per esprimere pareri. Anche All Music Italia è stata coinvolta a partire dal 2020 attraverso il Direttore Massimiliano Longo.
Ebbene, quello che normalmente arriva lato “media” è una cascata di elogi.
amici: “Ti passeremo in radio”, “Scriveremo di te”, “Sei il futuro della musica!”
Quante volte abbiamo sentito queste frasi assistendo al programma negli ultimi anni?
Ecco che però, finito lo spettacolo, la realtà è ben diversa. Se non sei il vincitore o qualche rara eccezione, quei complimenti si sciolgono come neve al sole. I singoli pubblicati successivamente dai partecipanti vengono ignorati al di là del proprio valore, il fervore dei media si sgonfia significativamente e i ragazzi del programma restano lì così, con le loro promesse infrante e le illusioni svanite.
Perché succede questo?
Ai media interessa davvero il talento o il loro interesse è solo a favore di telecamera che li inquadra e del beneficio che ne possono trarre con la partecipazione al programma stesso? Intendiamoci, questo discorso non vale per tutti i diretti interessati, ma per buona parte, sì. L’impressione è che l’elogio e la valorizzazione non sia rivolta ai ragazzi ma al format stesso, a Maria stessa, per non sminuire le selezioni portate avanti e restituire così un’immagine del programma sempre entusiasmante.
Capisco che non si possa dare spazio a tutti ma come è possibile che i cantanti elogiati come i nuovi talenti della musica italiana e programmati in radio durante la trasmissione, con il singolo seguente, a telecamere spente, siano talmente scarsi da non meritare neanche più di parlarne?
Certo, non si possono programmare tutti, ci sono i big, c’è la musica internazionali ma da Amici di Maria De Filippi ne passano tanti di artisti, alcuni davvero meritevoli di considerazione e invece PUFF, quel laboratorio di talenti, scompare.
Illusion Show o Talent Show?
Non voglio dire che sia solo colpa dei media se Amici sembra più un “illusion show” che un “talent show”. Anche i partecipanti, in qualche misura, sono complici di questo meccanismo. Sembrano convinti che la partecipazione al programma sia la via rapida e facile verso il successo. Spesso mancano di umiltà, troppo spesso sono sprezzanti dei giudizi, pieni di sé, convinti di avere “già svoltato” mentre ancora non hanno neanche le gambe per camminare.
Diventare cantante (o ballerino) richiede tempo, dedizione e sacrificio, che vuol dire percorrere tante tappe, una dopo l’altra, senza bruciarle. Invece, accade che quando i riflettori si spengono, questi ragazzi si ritrovano senza la preparazione necessaria, dentro un settore difficile e pieno di ostacoli.
Il meccanismo crudele dei media sugli “amici” a telecamente spente
Non solo non ne hanno idea, ma a telecamere spente, non hanno realmente nessuno che li sostenga perché tutta la filiera musicale si muove solo in direzione di uno, il vincitore, massimo due tra tutti i partecipanti. Poi ci stupiamo se abbiamo una generazione di nuovi “talenti” che cadono in depressione. Sfido chiunque ad essere portato sull’Olimpo per qualche mese, da pubblico, radiofonici e giornalisti, e poi spegnere le luci senza neanche dirgli come può tornare con i piedi per terra.
Il programma funziona e su questo non ci sono dubbi. Le radio trasmettono quelle canzoni in quei momenti. I giornalisti musicali fanno il loro lavoro di critici su quei cantanti. Tutto sembra girare nel modo giusto. Ma è il meccanismo che si crea tra le tre parti che secondo me alimenta il sistema discutibile che è sotto gli occhi di tutti. È una dinamica crudele che non sostiene il talento, ma lo usa come combustibile per dare energia all’intrattenimento televisivo, lo usa per inseguire l’audience, lo usa forse anche per quell’attimo di notorietà.
Quindi che fare? Amici di Maria De Filippi è sui blocchi di partenza. E se si tornasse al format dell’origine, senza coinvolgere i media durante il programma?
E’ innegabile che i media giochino un ruolo nella vita artistica di questi giovani e allora perché non provare a sostenerli più autenticamente, grazie alle loro comprovate competenze e mezzi di comunicazione senza bisogno di dire per forza cose a favore di telecamera?
Altrimenti anche in questa 24esima edizione, continueremo a vedere giovani artisti sedotti, per poi essere subito dimenticati, mentre il mondo della musica si arricchisce solo di illusioni e delusioni.