Le vicende boccaccesche di Morgan mi interessano non tanto per lui – che personalmente ignorerei – ma per tutta quella sfera della mente umana insondabile e inafferrabile che tanto mi affascina quanto mi inquieta.
Morgan segue solo i propri pensieri, va dritto per la sua strada, avverte solo il proprio dolore.
La faccenda a cui mi riferisco è nota. Il 26 agosto l’artista ha tenuto un concerto nella suggestiva ambientazione del Parco archeologico di Selinunte. Si trattava di una lezione-concerto intitolata “Battiato, segnali di vita e di arte” ed avrebbe dovuto essere un tributo alla musica del tanto stimato e compianto artista siciliano.
Di fronte aveva un pubblico pagante che si aspettava un certo tipo di spettacolo, un qualcosa che rispecchiasse il titolo dell’evento che era stato loro proposto.
Morgan è arrivato con un’ora di ritardo ed ha iniziato una performance con il suo fedele pianoforte che tutto c’entrava tranne che con Battiato. Dal pubblico giunge una voce “sei fuori tema”. Accettabile, come rimostranza. Difficilmente accettabile è quanto è accaduto dopo.
Morgan ha reagito con insulti e parolacce, dall’alto del palcoscenico, con quel microfono a rendere ancora più solenne la sua strigliata volgare e nevrotica e con l’occhio di bue puntato. Come un attore nel pieno del suo monologo.
Una reazione spropositata. E quelli che dicono “Io sto con Morgan” dovrebbero porsi una domanda.
Che cosa scatta nella testa di Morgan per portarlo ad eccessi tanto inqualificabili?
Credo si tratti del fatto che quando viene “criticato”, lui si senta stanato, come se gli venisse tolta la maschera da “essere speciale” che indossa e improvvisamente gli facesse eco nel cervello un senso di vuoto che gli fa perdere il controllo.
“Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te”
Sembra che lui abbia un assoluto bisogno di rifornirsi continuamente di approvazioni e convalide da parte dell’esterno. Ecco così che quando viene esaltato per il suo ciclo di puntate di Stramorgan, il suo Ego si nutre. Così come si nutre quando compone una canzone per il docu-film di Battiato “La voce del padrone” e ottiene consensi ed applausi a scene aperte. A quel punto lui si sente grandioso, unico, straordinario. Forse colma così quel vuoto e quel suo bisogno di continue attenzioni e adulazioni.
“Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via”
Morgan è senza dubbio un uomo di talento, un grandissimo conoscitore della musica, delle note, dei compositori da Mozart fino ai Måneskin. Dalla classica fino al metal estremo.
Lui sa di avere questo talento, lui è un talento, un genio a suo modo, con una sua sensibilità talmente stridente da diventare la sua condanna.
Lui probabilmente dà per certo che sulla base del suo essere speciale gli debba essere perdonato ogni comportamento scomposto.
E allora, perché questo non gli basta? Perché ci deve regalare questi teatrini imbarazzanti e inqualificabili?
Non gli basta perché lui non sopporta di essere sminuito, mutilato nel suo EGO. Questo evidentemente lo fa sentire esposto, ridicolizzato, sconfitto.
“Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai”
È sufficiente che qualcuno contesti o non mostri apprezzamento, per mandarlo fuori di testa. Per fargli provare una rabbia esagerata!
“Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie”
“Ma come – dirà a se stesso – io vi dono la mia presenza, vi omaggio del mio sconfinato talento, vi permetto di ascoltare le mie ammirevoli composizioni e voi – piccolo e stupido pubblico inutile e ignorante- non restate ammirati e stupiti dalla mia presenza?”
Ecco dunque che sconvolto da tale affronto, si alza e gli tocca spiegare quanto loro debbano essere grati di essere al cospetto di un grande artista come lui.
Totalmente carente di qualsiasi educazione emotiva ed empatica si muove sul palco con quella vigilanza aggressiva che lo induce a percepire il pubblico come un potenziale nemico.
“Cosa venite a fare? Siete proprio stupidi! State zitti, basta, avete rotto il ca**o. Ho dei sentimenti, cogl**ni! Fate ridere, andatevene. Perché devo andarmene io? Io sono il musicista più bravo che puoi vedere in questo momento. Sei un pazzo se mi vieni a criticare. Non sono un personaggio, io. Andate a vedere Marracash e Fedez! Vai a fare in cu*o, froc*o di mer*a. Siete dei bifolchi, avete pagato ma non sapete chi sono! State zitti, rispettate quello che state vedendo perché è arte, non la vedrete da un’altra parte”
Insomma, se non riceve applausi ed elogi, se la canta e se la suona da solo, senza alcun sentimento sociale, che poi è l’emozione attraverso la quale si sente, prima ancora di sapere, cosa è bene e cosa è male.
“Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza”
Da che parte sto io, in tutto questo? Dalla parte dell’educazione, dell’equilibrio, dello stile, de LA CURA.
Di certo nulla di tutto ciò appartiene a Morgan.
Quanto a quel pubblico, passi pure che non abbia compreso la maestosità dell’artista che aveva di fronte, non meritava certo tutto il disprezzo che gli è stato vomitato addosso.
Morgan si è poi scusato per avere usato una frase sessista, che non pensava. A parte il fatto che se non ti appartiene non la dici, non la pensi nemmeno, ma si tratta di un dettaglio che insieme al resto del turpiloquio, ha restituito un’immagine irreversibilmente indecorosa.
La peggiore di sempre, tra quelle che ci ha offerto negli anni.
“La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi”
E se fosse data a me la possibilità di decidere, io non lo inviterei mai.
Lascio il finale, forse più saggio del mio, al Maestro:
“Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te”